SoRpReSa!!!
Quante notti aveva trascorso sognando Piero pronunciare quelle parole, quante lacrime aveva versato desiderando ascoltare Piero pronunciare quelle parole; eppure ora che ce lo aveva lì, aveva ascoltato quella meravigliosa dichiarazione, Piero aveva ammesso di amarla ancora e di non riuscire a vivere senza di lei; eppure ora un profondo, ingestibile, irrefrenabile senso di rabbia la invase facendola scattare in piedi.
-'esci immediatamente da questa stanza e vai a fare il padre, perchè solo quel ruolo puoi fare in questa casa.'-
-'non puoi parlare sul serio Giada. Non puoi avermi davvero dimenticato'- rispose Piero non muovendosi di un millimetro
-'sei stato tu a dimenticare tutto, a mandare a puttane il mio amore per te, a rovinare la nostra famiglia'- vomitò d'un fiato per poi continuare come un treno diretto -facile tornare qui, dopo aver distrutto tutto , e chiedere di essere perdonato. Tu non sai cosa vuol dire amare, non sai cosa vuol dire essere fedele ne cosa vuol dire sacrificarsi per l'altro. Credi che tutto ti sia dovuto, credi che bastino quattro belle parole a cancellare un anno di lacrime, di dolore, di umiliazioni. Tornatene da quella a Bologna, vattene dai tuoi a Naro ma sparisci da questa casa'- concluse con affanno
-'no che non me ne vado'- esordì autoritario Piero -'questa è ancora casa mia e ci sono i miei figli che non vedo da due mesi e c'è la donna che amo e che rivoglio al mio fianco'- disse avvicinandosi a Giada fino a intrappolarla tra il muro e le sue braccia accorciando pericolosamente le distanze
-'me ne sbatto di ciò che vuoi tu, ora conta ciò che voglio io e io non ti voglio'- ribadì seria in viso la donna senza mostrare alcun cenno di cedimento dinnanzi a quei pochi centimetri che dividevano le sue labbra da quelle carnose di Piero.
-'permettimi di starti accanto e di ...'- ma il tenore venne interrotto da un rumore sordo seguito dal pianto disperato di Celeste e dalle urla di Gioia
I due genitori si precipitarono nel salotto dove videro Celeste a terra che piangeva disperata.
Mentre Piero tentava di calmarla, Giada si avvicinò a Gioia cercando di capire cosa fosse successo
-'è caduta da divano mente io e Tano apivamo i giochi'- spiegò la piccina singhiozzando spaventata -'è coppa mia'- ripeteva come una nenia la piccina
-'non è colpa tua, amore e non è nulla di grave Gio, ora passa tutto'- tentava di tranquillizzarla accogliendo tra le braccia anche Gaetano mentre Piero si occupava della piccina che faticava a calmarsi intanto che continuava a piangere chiamando la mamma con tutta la forza che aveva.
-'non riesco a farla smettere '- fece notare impanicato
-'andate da papà'- disse Giada ai figli mentre li allontanava per prendere in braccio la piccola Celeste
CI volle un bel pò prima che la bimba smettesse di piangere rasserenando anche Gioia e Gaetano. A pranzo la piccina mangiò poco e il pomeriggio non giocò con la sorella e il fratello, come era solito fare, atteggiamenti che preoccuparono Giada.
-'Celeste cosa ti fa male?'- chiese d'un tratto la mamma tentando di dare una spiegazione a quella stranezza
-'cca'- rispose la piccola tastandosi la testa dove Giada vi trovò un grande bernoccolo scoprendo la bimba leggermente accaldata
-'Giada che c'è ?'- domandò Piero notando il viso preoccupato della donna
Con poche parole condivise la sua preoccupazione con il papà della bimba che propose di chiamare il pediatra per stare più sereni. Il medico invitò Giada e Piero a portare la bimba in ospedale per un controllo per fugare qualsiasi paura. Giada chiese a Mary di raggiungere casa per occuparsi dei bimbi che giocavano sereni, mentre lei e Piero si recavano in ospedale.
Lì, il medico di turno visitò la piccina senza riscontrare particolari problemi. Rasserenò i genitori sia sul bernoccolo dicendo che sarebbe sparito presto, sia sulla febbre spiegando che era una reazione normale dovuto all'agitazione della bimba dopo la caduta. Si raccomandò comunque di prestare particolare attenzione nelle prossime ore.
Tornati a casa, Piero decise di ordinare delle pizze per permettere a Giada di dedicarsi insieme a lui ai bimbi.
Esausti si addormentarono sul divano , fu Piero a sistemarli nella loro cameretta uno per volta per poi tornare in salotto dove trovò Giada piegata in due, con la testa tra le mani tentando di trovare un posto alle svariate emozioni vissute quel giorno: dall'inaspettato ritorno di Piero con tanto di dichiarazione alla caduta di Celeste.
Si ritrovò a ringraziare Dio per la presenza di Piero a casa quel giorno, non osava neppure immaginare cosa sarebbe successo se Celeste fosse caduta quando si trovava da sola.
Persa tra questi pensieri non notò l'arrivo in salotto del tenore che, nel vederla così piccola e indifesa, decise di concederle delle coccole avvicinandosi e massaggiandole i cervicali per alleviare un pò di stanchezza.
A quel contattò Giada trasalì senza allontanarsi, la presa di Piero , seppur delicata, non ammetteva defezioni.
-'è tutto passato Giada'- la rincuorò lui intuendo il corso dei suoi pensieri
-'mi sono spaventata '- confessò la donna lasciandosi andare a quel massaggio
-'lo so ma è tutto passato' - ripetè l'uomo
Pochi minuti dopo, il telefono di Giada squillò e lei si allontanò da quel benefico massaggio.
Era Maurizio-
''amore mio ciao''- salutò la donna tentando di non farsi sentire da Piero
''ti sento stanca nica, come mai? cerca di riposare'' - si premurò di raccomandarsi Maurizio
Con poche parole Giada spiegò dell'arrivo di Piero omettendo la dichiarazione, spiegò della caduta di Celeste e della visita in ospedale. Maurizio si mostrò particolarmente preoccupato per la bimba senza curarsi di Piero ,era il papà dei bimbi ed era normale si fosse fermato a Napoli dopo una lontananza di due mesi.
Piero ascoltò tutta la telefonata, compresi gli affettuosi saluti finali; non gli era sfuggito neppure l'imbarazzo di Giada e non gli fu difficile intuirne il motivo.
Accecato di invidia, recuperò dall'armadio un cuscino e un coperta intenzionato a trascorrere la notte in quella casa con o senza il permesso di Giada.
-'che stai facendo?'- chiese la donna vedendo che apriva la valigia per uscire il pigiama
-'dormo qui'- rispose con fare ovvio il tenore
-'tu qui non dormi, questa è casa mia ed io non ti voglio'- rispose nervosa Giada che odiava quel fare autoritario di Piero
-'non è casa mia ma ci sono i miei figli e Celeste oggi non è stata bene, quindi io da qui non me ne vado'- spiegò sintetico il narese toccando ciò che rappresentava il tallone d'Achille dell'ex moglie
Giada abbassò il capo e si rese conto che la presenza di Piero poteva essere motivo di serenità anche per lei così accettò la sua presenza in quella casa. Girò le spalle e senza neppure augurargli 'buonanotte' si rintanò nella camera da letto per prepararsi per la notte.
Giada sembra non essere stata scalfita minimamente dalla dichiarazione di Piero, tutt'altro!E' sembrata alquanto infastidita e non ha fatto nulla per nasconderlo al tenore.
GRAZIE per tutti i coraggiosi che dopo 200 capitoli sono qui a leggere ancora di questi due scapestrati.
Un abbraccio
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2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)
Romance-'il corpo appartiene a chi sa farlo godere, quindi sono il vincitore assoluto '- disse con sicurezza Piero continuando a baciarle il monte di Venere .... Giada ammutolì dinnanzi a quelle parole veritiere. -'tu allora non essere ge...