Capitolo 277

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Il giorno dopo Piero preferì portare i figli al mare. Era un giorno speciale, era l'anniversario del suo incontro con Giada e voleva trascorrere quella giornata con lei e i loro figli.

Si svegliò quindi per primo per preparare i costumi, i teli per il  mare e i vestitini dei bimbi.

Giada si stranì nel non ritrovarsi il corpo caldo di Piero al suo fianco,si alzò confusa e decise di recarsi direttamente in cucina, lì vide la borsa da mare con i giochini dei bimbi e tutto l'occorrente per trascorrere del tempo in spiaggia.

-'sorpresa'- disse il tenore raggiungendola da dietro e abbracciandola

-'perchè andiamo al mare?'- chiese confusa mentre allungava il collo offrendo al narese più spazio per i suoi baci

-'perchè oggi voglio stare con te e con i bambini, da soli'- chiarì senza far alcun riferimento al loro anniversario, pensando che la donna se lo fosse dimenticata

Giada annuì sensibilmente godendosi quella dolce tortura.

Svegliati i bimbi, salirono in auto e si fermarono nel loro bar di fiducia per consumare la colazione.

-'potevamo farla a casa'- richiamò Giada mentre osservava i figli sbrodolarsi tra latte e cornetto.

-'oggi non ti devi preoccupare di nulla, amore mio. Oggi devi goderti la giornata e permettere che siano gli altri ad occuparsi di tutto'- chiarì il tenore mentre immortalava i figli  e le loro facce buffe.

A quella parole Giada si stranì non poco, non capiva quel comportamento di Piero poichè non pensava che lui si fosse ricordato di quella ricorrenza.

Giunti a San Leone, fittò la barca prenotando il pranzo in un lido .

Se da un lato le bambine furono entusiaste di andare in barca, non si potè dire lo stesso di Gaetano, da sempre riluttante nei confronti del mare.

-'fione, buttati'- lo prese in giro Gioia che intanto si era già tuffata con il salvagente nelle cristalline acque insieme al papà e a Celeste, anch'ella munita di salvagente.

-'ho paua'- rispose Gaetano ancora a bordo con la mamma.

-'Tano tuffati, stai con papà'- rincarò la dose il tenore ma il bambino si presentava irremovibile obbligando Giada a restare a bordo con lui mentre si riempiva gli occhi e il cuore della felicità delle figlie che giocavano con Piero.

Per pranzo rientrarono al lido dove decisero di sostare per il pomeriggio, per buona pace mentale di Gaetano che finalmente potè godersi il mare a riva con le sorelle e i genitori.

-'chissà da chi avrà preso Gaetano?'- domandò ironico Piero mentre guardava i figli costruire un castello di sabbia

-'non è fifone, è soltanto prudente mio figlio'- se lo difese Giada, anche lei riluttante nei confronti del mare aperto.

-'ahh ecco, tutto mamma sua'- la prese in giro Piero abbracciandola e ricadendo insieme sulla sabbia dove si concessero un semplice bacio a fior di labbra.

Per la cena, Piero prenotò un ristorante in zona.

-'potevamo tornare a casa'- lo rimproverò Giada sistemando il vestitino di Celeste, cambio che Piero aveva prudentemente portato con se

-'te l'ho detto già stamattina:devi goderti la giornata'- le ricordò mentre le accarezzava il viso.

Nel ritrovarsi nella loro casa la sera, Piero si concesse del tempo per suonare il pianoforte mentre i figli giocavano e Giada metteva a lavare i vestiti di quel giorno. 

Dopo qualche minuto venne raggiunto da Gioia.

-'papi, acch'io'- disse indicando il pianoforte

-'vieni principessa, suoniamo insieme'

Iniziarono con semplici note e si ritrovarono poi a suonare la canzone di Giada, quella che Piero le aveva dedicato la sera che si conobbero.La sera di ormai cinque anni fa.

In lavanderia Giada riconobbe le note e si ritrovò in salotto con gli occhi lucidi ad ascoltare quella meravigliosa dedica.

Sentendosi osservato, Piero alzò gli occhi dalla tastiera scontrandosi con quelli di Giada.

-'Cosi' splendida, cosi' incredibile. Hai preso il cuore mio, io senza fiato vivo solo te, con te'- si ritrovò a cantare a bassissima voce il tenore accompagnando con le parole quella dolcissima melodia.

Mentre lacrime di Gioia le rigavano il volto per quella inaspettata dedica, Giada si ritrovò tra le braccia di Piero che intanto si era alzato dal pianoforte.

-'ti amo amore mio'- confessò Piero mentre stringeva a se la sua donna sotto lo sguardo gongolante della figlia che era rimasta seduta al piano.

-'anche io, Piè. Anche io'

-'sono passati cinque anni da quella sera'- ricordò Piero ricordando a Giada che quel giorno era l'anniversario del loro primo incontro.

Un anniversario che a Giada non era sfuggito ma che voleva festeggiare una volta messi a letto i figli dandogli finalmente il regalo pensato e comprato il giorno prima; un anniversario che Piero aveva ricordato e voluto festeggiare con quella dedica e regalandole una giornata di relax solo per loro.

Giada si scostò da quell'abbraccio.

-'allora te lo sei ricordato?'- domandò sorridendo

-'sono cinque anni che riempi la mia vita di Amore. Non avrei mai potuto dimenticarmene'- rispose il tenore fiero tirando verso di se Giada -'cinque anni, tre figli e tanto Amore'

-'ecco perchè ci hai voluto portare fuori?'-

-'una giornata solo per noi, senza nessuno che ci disturbasse, dove la tua unica preoccupazione doveva essere rilassarti e amarci'- spiegò con fare saputello il tenore certo di aver reso felice la sua donna con quel regalo

-'grazie amore mio, è stata una bellissima giornata anche se non pensavo che te ne fossi ricordato'- ammise dispiaciuta

-'una nuova vita ci aspetta insieme, te l'ho detto. E in questa nuova vita farò tutto ciò che è in mio potere per farti sentire amata e coccolata, a partire dai nostri anniversari'- 

Giada si strinse ancora di più a Piero senza però dirgli della sorpresa che lei aveva fatto a lui.

Gioia, felice di vedere i genitori abbracciarsi e coccolarsi, decise di non disturbarli tornandosene in salotto a giocare con Tano e Celeste.

Messi a letto i bimbi, Piero preparò la vasca idromassaggio per lui e Giada.  Voleva ritagliarsi ora un momento solo per loro due.

Sdraiati e coccolati dalle bollicine dell'idromassaggio, i due si lasciarono andare amandosi in modo passionale e profondo.

Quando stanchi ma appagati, si asciugarono per stendersi a letto, Giada decise di dare il suo regalo.

-'Neppure io ho dimenticato il giorno in cui ti ho incontrato, quattrocchi sfigato'- lo canzonò riservandogli una boccaccia e facendo ridere Piero per quel soprannome.

Giada si scostò dalle sue braccia per allungarsi verso il suo comodino ed estrarre un foglio che consegnò a Piero.

Il tenore , munito di occhiali recuperati dal comodino, si prese alcuni minuti per leggere stampando un meraviglioso sorriso sul suo viso reso ispido dalla barba.

Il mistero del regalo di Giada persiste ancora.

Grazie per le letture silenziose, quelle stellinate, quelle commentate.

Sono capitoli coccolosi (forse per alcuni un pò noiosi)ma che fanno tanto bene ai nostri protagonisti dopo il trambusto che hanno vissuto.

Un abbraccio

2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora