Capitolo 279

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Partiti subito dopo pranzo, decisero di alloggiare la sera a Roma dove passare la notte con tutte le comodità di cui i bambini necessitavano.

-'ho voglia di te'- confessò il tenore intanto che Giada socchiudeva la porta della stanza dove dormivano i figli

-' anche io, Piè'- ebbe modo di rispondere Giada

Piero la abbracciò da dietro mentre con una mano le spostava la coda di cavallo che le raccoglieva i capelli e le baciava il lobo dell'orecchio facendo nascere i primi gemiti nella donna.

Le mani del tenore vagarono smaniose sul ventre di Giada, una mano salì fino ai seni per accarezzarli, stringerli e un'altra mano scese verso l'intimità per stuzzicarla

-'oh Dio, Già sei già bagnata'- si stupì l'uomo nel trovarla già pronta

-'quando fai il papà sei particolarmente attraente e desiderabile'- confessò la donna che aveva trascorso quel giorno a immaginare di concedersi a Piero nelle posizioni più assurde intanto che lui imboccava Celeste o giocava a macchinina con Gaetano o semplicemente ascoltava serio Gioia e i suoi discorsi.

-'ah si?'- chiese per esserne sicuro mentre continuava a muovere quelle mani da vero esperto sul corpo di Giada che si limitò ad annuire.

Quando ritenne di aver torturato abbastanza, Piero fece voltare Giada e con pochi e semplici gesti la spogliò lasciandola totalmente nuda.

-'sei bellissima amore mio'- si complimentò Piero -'nessuna delle tre gravidanze ha intaccato la meraviglia che sei'- continuò lui accarezzando il ventre della donna fino a soffermarsi sulla cicatrice del parto di Celeste -'e questa ti rende ancora più bella, più preziosa agli occhi miei'

Giada sorrise a quelle parole, Piero aveva da sempre il potere di farla sentire bella e desiderata.

Il tenore le stava rilasciando una lunga scia di umidi baci , preludio dell'amore, quando un urlo squarciò la quiete di quella notte.

-'Gioia'- dissero all'unisono staccandosi velocemente da quel groviglio di gambe, braccia, lingue.

Giada indossò velocemente la maglia di Piero che le copriva anche il sedere mentre Piero indossò lo slip soltanto e insieme si recarono nella camera dei bimbi,

Lì Gioia piangeva a dirotto agitandosi intanto che chiamava la mamma.

Fu Piero a prenderla tra le braccia e a portarla nella loro camera, Giada invece si premurò di controllare Gaetano e Celeste assicurandosi che il loro sonno non fosse stato interrotto dalle urla della sorella.

Rientrata in camera vide la piccola abbracciata al papà: lui la dondolava accarezzandole la schiena e canticchiandole una dolce ninna nanna, lei lo stringeva forte  ancora scossa da un leggero tremolio.

-'dormi amore di papà, ci sono io a proteggerti. Sempre'- la rasserenò Piero con una voce flebile

-'papi no mi lasci tu?'- domandò Gioia singhiozzando

-'mai principessa mia, non ti lascerò mai.'- rispose Piero baciandole il capo

-'e mami??'- insistette Gioia -'mami va via da noi?'-

-'no , Gioia. Mamma non andrà mai via da noi. Staremo sempre insieme noi.'

La bimba annuì poco convinta e si strinse ancora di più a Piero il quale decise di indagare per capirci qualcosa in più.

-'Gioia cos'hai sognato?'- chiese mentre attorcigliava una ciocca dei capelli della figlia tra le dita

La bimba si spostò di qualche centimetro dal corpo del papà così da poterlo guardare in viso.

Un viso che appariva diverso senza gli ingombranti occhiali che il papà cambiava spesso, un viso dai lineamenti marcati, i cui occhi castani avevano un taglio all'ingiù.

-'tavo giocando con Tano e Celeste poi tu hai preso loro e io co mami ma poi mami è addata via co l'uomo nero  e c'è tato il buio e il feddo e tavo solo io'- raccontò sconnessa e sconclusionata la bimba mentre riprendeva a piangere , scossa di nuovo dai singhiozzi.

Piero la strinse forte a se per poterle donare la tranquillità di cui quella bimba tanto necessitava.

-'nessuno ti lascia Principessa' - le ripetè Piero come una nenia cercando di rasserenarla.

Intanto Giada osservava la scena in piedi, immobile, con il respiro trattenuto, gli occhi lucidi, il viso bagnato da lacrime ed un enorme peso che le schiacciava il cuore impedendole quasi di respirare.

Quando finalmente la bimba si lasciò andare ad un sonno piuttosto sereno, Piero la sistemò per bene nel letto e si voltò scontrandosi con gli occhi bagnati di Giada.

-'vieni qui tesoro mio'- la chiamò il tenore indicandole il letto ma Giada non si smosse di un millimetro, ancora troppo assorta nei suoi pensieri, preda delle sue paure e dei sensi di colpa.

-'Giada dai vieni'- ripetè ancora Piero allungando la mano verso la donna.

Ma lei , impassibile, non si mosse di un millimetro.

Piero lesse in quella sua immobilità tutta la sua fragilità. Si stacco lentamente dalla figlia circondandola con i cuscini, si alzò dal letto e si avvicinò a Giada con piccoli passi.

-'amore mio Gioia supererà anche questo. E' una bimba forte'- disse mentre allargava le braccia per poterla accogliere. 

La donna si abbandonò sul petto del suo uomo piangendo silenziosamente.

-'colpa mia, io le ho procurato tutto questo dolore. Solo io, solo mia è la colpa.' 

-'nicuzza è solo un sogno'- le ricordò Piero 

-'un sogno dove io vado via con un uomo, con Maurizio.'-spiegò Giada alzando di un tono la voce

-'shhh, Giada. Non urlare'- la richiamò con dolcezza il narese -'siamo entrambi responsabili, io vi ho lasciate per andare via con Cristina. La colpa è anche mia. Ma è inutile piangerci addosso, rimbocchiamoci le maniche e aiutiamo nostra figlia a stare meglio.'

Nessuna di queste parole però toccò il cuore di Giada ormai chiuso in una gabbia di rimorsi.

-'Giada credimi ti prego, sei una mamma meravigliosa e il viaggio che hai organizzato per i nostri figli ne è la prova.'

Piero impiegò altri minuti per cullare Giada e quando il pianto si placò, si misero a letto con Gioia in mezzo.

Piero strinse forte a se Gioia così da poter stringere anche Giada. 

Fu una notte lunga.

Giada ci mise parecchio prima di addormentarsi. Piero restò vigile per quasi tutta la notte, nonostante l'indomani lo attendeva un viaggio lungo.

Ripensò a quanto accaduto riflettendo sulle cause che scatenavano gli incubi di Gioia e si convinse di dover essere forte per lei e per Giada. 

Doveva aiutare Giada a ritrovare la fiducia nel suo istinto materno e insieme aiutare Gioia a superare la paura di essere abbandonata.


Prometto di rispondere ai commenti appena possibile.

Grazie di tutto..Un abbraccio.


2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora