I giorni che dividevano la famiglia Barone dal loro trasferimento a Bologna passavano via veloci. Due giorni prima della partenza, Giada e Piero decisero di parlare con i figli e dire loro quel cambiamento.
-'Giada inizia tu, tu hai sempre saputo comunicare meglio con loro'- disse Piero lavandosi le mani alla Ponzio Pilato, liberandosi così da quella faccenda complicata-'e poi io mi sono occupato di sistemare il nostro arrivo a Bologna, tu ti occupi di dirlo ai picciriddi'
La donna se la rise di gusto dinnanzi a questa scusa prima di richiamare l'attenzione dei figli che stavano giocando sul tappeto del salotto.
-'Venite un attimo qui, vi dobbiamo dire una cosa io e papà'-
Gioia fu la più solerte ad avvicinarsi alla mamma mentre Gaetano, pigro e scocciato, si alzò dal pavimento con una calma criminale a differenza di Celeste che non se la filò proprio intenta come era a giocare con la nuova Barbie comprata dal nonno.
Con poche e semplici parole, Giada comunicò il loro trasferimento a Bologna.
Gaetano non comprese subito quelle parole, mentre Gioia si gettò a capofitto in mille e più domande per capirci qualcosa in più.
-'addiamo da Buddy e Faccesco?'- domandò con gli occhi luminosi
-'si amore di papà e anche da zio Gna e zia Milena'- aggiunse Piero mentre le accarezzava i capelli
La bimba battè le mani felici di quella notizia prima di increspare la fonte e fissare i suoi occhioni in quelli della mamma.
-'e la cuola??'-
Fu Piero a rispondere a quella domanda.
-'dovrai salutare le tue amichette perchè le rivedrai a settembre ma lì continuerai a studiare con un altro maestro così da non restare indietro con il programma e poi verrà Lorenzo per continuare lo studio del pianoforte'- vomitò veloce Piero impanicandosi sempre più nel vedere gli occhietti della figlia diventare da felici a lucidi.
Fu un attimo e Gioia si lasciò andare ad un pianto isterico.
-'Tonio. Non lo vedò più'- si lagnò come una nenia lanciandosi tra le braccia di Giada e lasciando un Piero basito fin nel midollo.
L'unica preoccupazione della figlia era la lontananza da questo Antonio. Ancora lui. Una risata isterica fu tutto ciò che ottenne.
Giada intuì il nervoso che si stava impossessando di Piero e agì.
-'piccolì potrai sentirlo, ci mettiamo d'accordo con la mamma per sentirci tramite Skype e poi lì farai altri amicizie, potrai giocare con Francesco, con Buddy e con gli zii. Ci sarà anche zio Gian e nonno Michele'- spiegò d'un fiato la donna sperando che la figlia smettesse di piagnucolare e pregando che Piero non reagisse male.
Gioia annuì poco convinta, baciò le labbra della mamma e tornò a giocare sul tappeto.
Piero, sempre più sconvolto si voltò a fissare Giada.
-'si preoccupa per Antonio? A sei anni già si preoccupa di allontanarsi da un bambino??'- domandò con una punta marcata di isterismo.
Giada sorrise accarezzandogli la guancia resa ispida dalla leggera barbetta.
-'il mio siculo gelosone'- lo canzonò la donna
Ad interrompere quella carezza fu Gaetano che imitò la carezza rivolgendola alla mamma mostrandosi, ancora una volta, follemente innamorato di Giada.
-'e tu Tano, sei contento di andare a Bologna?'- domandò Piero certo che il suo maschietto non lo avrebbe deluso.
Gaetano si accoccolò tra le braccia della mamma nonostante il pancione ingombrante.
-'co mami veggo dove vui'- rispose annusando il collo di Giada che si aprì in un meraviglioso sorriso stringendo ancora di più quel piccoletto tra le braccia e rendendo Piero orgoglioso di Giada e del figlio.
Poco tempo dopo i bimbi vennero messi a letto permettendo a Giada e Piero di ritrovarsi l'una tra le braccia dell'altro.
-'Gaetano ti ama, quasi quasi ne sono gilusu'- confessò il narese pizzicandosi la barbetta.
Un gesto che faceva sempre quando si perdeva tra i suoi pensieri. Un gesto innocuo per l'uomo ma che accendeva un'indomabile passione in Giada.
-'dovresti esserlo di Gioia'- lo stuzzicò lei intanto che con le mani vagava sugli addominali dell'uomo
-' Nn minn'ha parrari, io stu Antonio nun lo sopporto'- sfogò finalmente la sua gelosia senza rendersi minimamente conto delle sensuali carezze che la sua donna stava mettendo in atto pur di farlo capitolare
-'faremo in modo che si sentano in questi mesi'- continuò Giada sogghignando vista la reazione del tenore
-'ma ti sei impazzita??'- domandò con voce isterica prima di sussultare sentendo la mano di Giada appoggiarsi sulla sua intimità che al solo tocco si era risvegliata -'stai giocando sporco'- la rimproverò fintamente arrabbiato
-'sei altamente illegale quando giocherelli con la tua barbetta per non parlare di quando mostri la tua gelosia'- confessò Giada sfacciata continuando a torturare l'intimità del tenore.
Rumorosi gemiti fu la risposta del tenore che incoraggiarono Giada.
-'ti prego non ti fermare'- la pregò il narese che subiva inerme l'audacia della sua donna.
Con non poca difficoltà a causa del pancione, Giada si alzò dal letto per abbassarsi e coccolare l'eccitazione di Piero portandolo , in breve tempo, all'apice del piacere.
Mentre Giada ritornava a stendersi sul letto, Piero riprese fiato per poi dedicarsi a lei, al suo desiderio, alla sua intimità con sensuali e leggeri colpetti di lingua.
Quando anche lei ebbe goduto, Piero si sdraiò al suo fianco accarezzandole un fianco e beandosi di quel sorrisino soddisfatto che le si dipingeva sul viso ogni qualvolta godeva.
-'Piero ti voglio ancora'- fece presente Giada allargando di nuovo le gambe e rendendo chiare le sue intenzioni.
-'la mia vogliosa'- le disse prima di avvicinarsi alle labbra morbide di Giada e concedersi un bacio perdifiato mischiando i sapori l'uno dell'altra.
Quando il fiato iniziò a mancare, Piero si staccò da quelle volute rosa . Fece sedere Giada al centro del letto posizionandosi di fronte a lei e penetrarla con dolcezza pur di non far del male al bambino.
Non avevano fretta di godere, volevano piuttosto amarsi. Fu una danza quindi di spinte lenti e dolci, fu un crescere di piacere, una musica di gemiti sussurrati che riempirono quella stanza.
-'Piè più forte, ti voglio'- ordinò Giada con tono autoritario facendo sorridere il tenore che con poche spinte giunse all'apice , seguito da Giada.
-'non avrei mai potuto fare a meno di te e della tua sfacciata passione'- confessò Piero accogliendo la donna tra le sue braccia prima di lasciarsi andare ad un sonno sereno e un riposo tranquillo.
Ormai il loro trasferimento è alle porte.
Grazie di tutto.
Un abbraccio.
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2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)
Romantizm-'il corpo appartiene a chi sa farlo godere, quindi sono il vincitore assoluto '- disse con sicurezza Piero continuando a baciarle il monte di Venere .... Giada ammutolì dinnanzi a quelle parole veritiere. -'tu allora non essere ge...