Capitolo 236

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-'A casa abbiam parlato un pò.' - rispose vaga mentre varcarono la porta della stanza , prima di bloccarsi con la bocca semiaperta dallo stupore.

-' Io invece ti avevo promesso invece tutto il meglio per te e per i nostri figli. E questo è quello che avevano'- chiarì riprendendo una risposta data poco prima da Giada e intanto che si gongolava per la reazione della donna

-'Piè è troppo'- si sentì in dovere di dire lei ammirando quell'enorme suite che si componeva da due stanze da letto:una con un enorme letto matrimoniale al centro e un box per bimbi nel lato e un'altra con una culla e due lettini con le protezioni laterali.

-'per voi nulla è troppo'- rispose orgoglioso Piero mentre si avvicinava ad una porticina seminascosta

-'ed è comunicante con la mia , quindi per qualsiasi problema non sarai mai sola'- mostrò fiero -'e poi c'è il bagno con una grande vasca idromassaggio e un fasciatoio per la picciridda'- spiegò a mò di venditore che presenta la sua merce.

-'non manca nulla'- lo interruppe Giada sorridendogli si avviava nel bagno con Celeste per cambiarle il pannolino.

Piero le si avvicinò per prendere la piccola in braccio.

-'faccio io, tu riposati'- le ordinò con fare dolce il tenore che voleva essere di aiuto, mostrarsi papà 'tuttofare' e compagno affettuoso.

Giada annuì ma piuttosto che stendersi e riposare, preferì sistemare i vestiti togliendoli dalla valigia e sistemandoli nell'armadio.

Intanto dal bagno si sentivano strani gorgheggi del tenore accompagnati dalla risata cristallina della piccola Celeste. Erano musica celestiale per Giada.

-'mi dicevi di aver parlato con Gioia'- riprese il tenore quando il cambio pannolino finì con successo e ritornò in camera da letto da vincitore con un paffutello trofeo tra le braccia che giocava a tirargli la barbetta.

Era arrivato il momento per Giada di parlare.

-'quando stai con noi lei non ha paura'- spiegò semplificando il discorso.

Piero annuì ripensando alle parole che Gaetano gli aveva detto in aereo.

Intanto sistemò la bimba nel box insieme ad alcuni giochini; voleva dedicarsi a Giada, ne aveva un impellente bisogno. Le si avvicinò mentre stava riponendo in un cassetto i bodini di Celeste e le accarezzò i fianchi da dietro.

Un contatto inaspettato che fece trasalire la donna.

-'non sei più abituata alle mie carezze'- notò con un velo di tristezza il tenore

Giada abbassò il capo senza rispondere come segno di consenso. Piero decise di riprendere il discorso di Gioia lasciando perdere per il momento il discorso su loro due.

-'farò l'impossibile per starvi accanto'- la rassicurò mentre con due dita rialzava il viso di lei per puntare i suoi occhi in quelli di Giada -'ma Gioia ha parlato di un bacio e di tornare a casa'- insistette tentando di capirci qualcosa in più.

Giada sorrise di un sorriso amaro.

-'nostra figlia è già una piccola donna'- fece notare allontanandosi da Piero e dalla voglia di lanciarsi tra le sue braccia

-'questo lo avevamo sempre saputo'- confermò orgoglioso di quella piccina

-'mi ha detto che non andrai più via ora che Cristina non c'è più'- riferì guardandolo negli occhi quasi a sfidarlo.

Uno sguardo che il tenore non riuscì a reggere, stavolta fu lui ad abbassare il capo mortificato per il dolore che aveva inflitto alla sua famiglia a causa di una sbandata.

-'mi ha detto anche che Maurizio non è te'-

A quelle parola Piero la guardò confuso non capendo quella frase

-'mi ha detto che è te che devo baciare così tu torni a casa'- spiegò finalmente

Quella fu la frase fu imbarazzante e più vera che Giada dovette pronunciare. Le labbra di Piero si aprirono in un meraviglioso sorriso capendo finalmente il senso di quanto gli era stato detto dalla figlia in stazione. Il tenore si sentì invaso da un ottimismo mai provato fino ad ora. La frase detta da Gioia e riportata da Giada era una sorta di passepartout che gli avrebbe dato la possibilità di rientrare nella vita della donna che lui amava.

Una donna che conosceva così bene Piero da intuire perfettamente i pensieri che gli balenavano in testa tanto da decidere di chiarire alcuni punti per lei fondamentali.

-'inutile che ti ringalluzzisci Piè'- lo richiamò con tono duro e sprezzante provocando smarrimento prima e turbamento poi nel tenore -'tua figlia ha detto ma chi decide della mia vita sono io'- chiarì con tono sempre più aspro -'a Gioia manca il padre, non manca il marito della mamma. Io mi sento una merda per non essere stata capace di proteggere mia figlia dal tuo colpo di testa e da Maurizio ma anche tu hai le tue colpe'- vomitò d'un fiato Giada per riversare su Piero l'umiliazione, la rabbia, il nervoso, il disagio provato durante il confronto con Gioia -'impegnati a fare il padre, per ora questo deve essere il tuo unico obiettivo. Non perdere tempo a riconquistarmi. Non sprecarle queste energie'- concluse Giada tornando alla valigia da svuotare.

Piero rimase immobile ad accogliere ogni parola che Giada gli aveva rivolto con cattiveria. Sapeva di essere lontano dal suo perdono ma ora gli sembrava addirittura impossibile riceverlo.

-'Non mi sembrava uno spreco di energie quando hai ricambiato il mio bacio a Napoli'- ricordò infastidito Piero ribattendo con durezza

-'non ho mai nascosto il desiderio che ho di te'- rispose leggermente imbarazzata Giada

-'e allora perchè minchia mi allontani riservandomi quelle parole di disprezzo?'- chiese senza capirci più nulla.

-'perchè non basta un bacio, ne l'intervento di Gioia, ne una suite lussuosa per dimenticare tutto il male che mi hai fatto. Questa tua sicurezza è sfacciata e fuori luogo.Ferisce riaprendo vecchie ferite mai del tutto guarite. '- disse Giada freddando il narese che si sentì pizzicato .

In pochissimi secondi si era convinto di ricevere il perdono grazie all'intervento spontaneo della figlia, Giada lo aveva capito e lo aveva rimesso al suo posto nella maniera più avvilente possibile.

-'te lo ripeto: per ora fai il padre. Null'altro'- e con queste parole recuperò dal box la piccola Celeste e scese nella hall dove aveva lasciato i figli in compagnia dei colleghi di Piero e delle loro donne.

Piero, ammutolito, la seguì in silenzio.

Arrivati nella hall, il primo a notare l'espressione abbattuta del tenore fu il papà.

Pochi minuti dopo decisero di andare a cena in un lussuoso ristorante della capitale. Piero si accodò agli altri ancora perso nei suoi pensieri.

Quanta colpa ha la convinzione di Piero di aver riconquistato già Giada e quanta ne ha l'orgoglio di Giada che non le permette di perdonare totalmente Piero??

Grazie , semplicemente.

Un abbraccio.

PS: vi consiglio una bella storia scritta a quattro mani da @Fiammetta43 e @LittleMaleficent su Piero e Ignazio :'I tuoi occhi scrivono una canzone sulla mia pelle' :)

2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora