Capitolo 247

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Quel momento coccoloso venne interrotto da una bussata alla porta e da una voce maschile che ben conoscevano tutti.

-'posso entrare?'- chiese Gaetano prima di entrare temendo di interrompere qualcosa

-'si, papà'- fu la risposta veloce di Piero

Nel varcare la porta, Gaetano si riempì gli occhi di quella meravigliosa scena. Finalmente rivedeva il figlio felice e i bambini sereni mentre Giada aveva un sorriso che da più di un anno non indossava.

-'c'è qualcosa che devo sapere?'- chiese sfacciato Gaetano ammiccando verso il figlio.

Piero si aprì in un meraviglioso sorriso prima di guardare Giada

-'siamo di nuovo una famiglia'- spiegò sintetica la donna

-'sono felice per voi, figli miei e mi raccumannu a tia'- disse poi rivolgendosi a Piero

-'niente minchiate pà'- lo interruppe il tenore ben sapendo la raccomandazione che il padre gli voleva fare.

-'micchiate, micchiate'- iniziò a ripetere il piccolo di casa ridendo come se fosse una barzelletta

-'non si dice Gaetano'- lo rimproverò la mamma con sguardo duro

-'ma papi ha tetto'- si giustificò il bambino con gli occhi pieni di lacrime pronte a bagnargli il viso

-'papi ha sbagliato, campione. Non si dice . Ha ragione mamma'- intervenne il tenore per sedare il pianto del bimbo e ammorbidire Giada

-'mamma cosa significa minchiate?'- domandò più distaccata Gioia

Giada rivolse un'occhiata assassina a Piero per aver detto quella parolaccia dinnanzi ai bambini.

-'nulla Giò, è una parola cattiva che non si deve mai dire'- spiegò la donna alzandosi poi dal letto

I bimbi continuarono a giocare sul letto, circondati dai cuscini. Piero intanto si avvicinò a Giada

-'scusami, ero troppo contento e non mi sono saputo trattenere'- si scusò mentre cingeva i fianchi della donna da dietro e le stuzzicava con il naso la base dell'orecchio

-'devi fare più attenzione, Barone'- lo richiamò Giada beandosi di quelle coccole che tanto le erano mancate e che tanto aveva desiderato.

Passarono la mattinata in camera; mentre i bimbi giocavano, Piero e Giada preparavano la valigia. A pranzo scesero nel ristorante dell'hotel così da pranzare con tutto l'entourage di Piero e annunciare così il loro ritorno insieme .

Il primo a rendersi conto della bella notizia fu Ignazio. Gli bastò vedere il volto sorridente del narese per capirlo.

-'Pieruzzo beddo hai le orecchie che sventolano dalla felicità'- disse sfrontato mentre stringeva la mano di Milena sul tavolo

Una domanda che provocò iniziale confusione, svariati sguardi si posarono su Piero prima e su Giada poi, entrambi sorrisero ma mentre Giada abbassò lo sguardo imbarazzata, Piero si aprì in un sorriso che coinvolgeva tutto il viso.

-'ho ritrovato il mio tesoro'- spiegò enigmatico mentre stringeva un braccio al collo della donna che , sempre più rossa in viso, trovò rifugio nell'incavo del collo del tenore.

A quelle parole, tutti si congratularono con loro prima di consumare il pasto spupazzandosi i bambini un pò ciascuno.

Dopo pranzo era tempo di partenze, Piero accompagnò personalmente Giada e i figli in stazione.

-'quando arrivi a Napoli fammi sapere'- avvisò Piero mentre accarezzava le guance della donna che annuì con un nodo alla gola che non sapeva spiegare.

Mancanza già del bel tenore, voglia di viverselo di più ora che si erano ritrovati o la paura che il narese potesse commettere qualche altro scacco matto ora che l'aveva riconquistata?

Giada non sapeva cos'era di preciso e preferì quindi nascondere quell'ombra nell'angolo più recondito del suo cuore.

-'principessa ci vediamo tra pochissimi giorni'- salutò poi la figlia che aveva un bellissimo musetto imbronciato.

-'tonna pretto papi'- si raccomandò la piccola mentre si stringeva forte al papà.

Meno drammatico il saluto a Gaetano.

-'e tu campione attento alle nostre donne'-

-'tii papi'- rispose il piccolo battendo fiero le mani sul petto

Celeste invece dormiva quindi Piero si limitò ad una leggera carezza sul viso.

Ultimi abbracci e Giada salì sul treno che la portò a Napoli mentre Piero partì alla volta di Ancona per continuare il tour.

Come promesso, appena arrivarono a Napoli Giada chiamò Piero.

-'amore mio'- rispose pimpante il tenore

-'siamo arrivati a casa'- comunicò Giada sintetica

-'riposti amore mio, mi raccomando'- si premurò di dirle Piero

Poche altre battute e staccarono. Mentre Giada sistemava le valige e i bimbi giocavano, Piero continuava il viaggio verso Ancona insieme al papà.

-'bisogna dire a mamma di Giada, ne sarà felice'- disse Gaetano concentrato sulla strada.

-'appena arriviamo in albergo la chiamiamo e glielo diciamo'- organizzò il tenore immaginando la gioia della famiglia che tanto aveva voluto questo riavvicinamento.

-'ora forse pure Gioia starà meglio'- ipotizzò il nonno ripensando al malesere della nipotina

-'lo spero pà, ieri ad esempio ha dormito da sola e quando stamattina si è svegliata è stata contenta di ritrovare me e Giada a letto insieme'-

Quella notte, mentre ad Ancona Piero non dormì tanto era felice di aver riconquistato Giada, a Napoli Giada neppure dormì a causa di Gioia e dei suoi incubi.

La mamma la stava cullando quando la bimba si scostò dall'abbraccio per guardarla in viso

-'mami , ma papi tonna da noi, vero?'- domandò la piccina di punto in bianco

-'si amore mio, papà tornerà da noi appena può'

-'non va da Chissina?'- richiese ancora per avere ulteriore conferma

-'no, non va più da Cristina. Papà tornerà a casa da te, da Gaetano, da Celeste'-

-'e da te'- aggiunse scaltra la bambina provocando un tenerissimo sorriso in Giada.

-'si, papà tornerà anche da me'

E con questa certezza entrambe si abbandonarono a Morfeo.

Capitolo soft...

Grazie , grazie, grazie.

Un abbraccio

2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora