Capitolo 323

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Quel pomeriggio Giada ebbe modo di conoscere anche la tata che Piero aveva scelto per aiutarla con i bimbi quando lui non ci sarebbe stato. 

Si chiamava Rosaria, era una donna sulla cinquantina. Non era sposata , non aveva figli eppure si mostrava particolarmente portata a stare con i bimbi. Si presentava dolce eppure autoritaria. Celeste ne fu particolarmente ammaliata a differenza della diffidente Gioia che la scrutava con cipiglio serio.

Si accordarono per il pomeriggio successivo, Piero preferiva abituare i figli a quella presenza nuova approfittando ancora della sua libertà dal lavoro, prima di rinchiudersi in studio per registrare. 

La cena si trasformò in un momento di condivisione durante il quale ognuno di loro raccontò le proprie impressioni: Gaetano sul suo nuovo asilo, Gioia sul maestro, entrambi sulla tata. Anche Celeste partecipò a quella conversazione con le sue paroline sconnesse e sgrammaticate.

Chiusi in camera da letto, Piero decise di amare Giada nel modo più passionale  possibile tenuto conto del pancione, più volte, senza limitarsi. 

-'stasera hai dato il meglio di te, Barone'- si complimentò Giada con affanno intanto che sul visino si stampava un sorriso soddisfatto.

Piero non rispose, si limitò ad abbracciarla stretta, quasi a volerla fondere con lui.

Giada si beò di quelle coccole con gli occhi chiusi e collaborando in quella stretta.

-'forse non sono bravo con le parole e preferisco fartelo capire come piace a noi, come forse mi riesce meglio: amandoti. Amandoti nella carne, amandoti con passione, amando ogni lembo della tua pelle, amando la tua intimità fatta su misura per me, amando i tuoi gemiti di piacere, amando le invocazioni con le quali mi inviti a spingere più forte. Non voglio vivere senza di te e me sbatto di averla rivista oggi o che la rivedrò tutte le volte che porterò Gaetano all'asilo, è te che voglio. Ora, domani, per sempre.'

Piero aveva sfogato quanto portava dietro rassicurando ancora una volta Giada

-'hai già scelto lei una volta..'-ma Piero la interruppe prima che Giada potesse continuare

-'e ho capito l'enorme minchiata fatta e mai più lo rifarò. Oggi tu e Gioia siete state male a causa mia '- 

-'non ci aspettavamo di vederla e abbiamo paura di perderti di nuovo'- spiegò Giada  stringendosi di più a Piero

-'Mai più Giada, mai più'- e con questa promessa si addormentarono l'una tra le braccia dell'altro.

Nei giorni a seguire cercarono di dare un tono di normalità alla loro famiglia.

La mattina i bimbi erano impegnati chi all'asilo, chi a casa a studiare; il pomeriggio c'era la tata con la quale i bimbi avevano rotto ogni remora rendendola partecipe dei loro giochi. Piero dal canto suo aveva iniziato le registrazioni.

Un giorno fu Giada a recarsi  all'asilo per prendere Gaetano insieme a Gioia e a Celeste anticipando Piero. Era una bella giornata e voleva fare due passi con le bimbe, quindi dette appuntamento a Piero direttamente all'asilo del piccolo.

Entrata in edificio notò che il figlio stava parlando con Cristina che lo accarezzava amorevolmente, un senso immotivato ed ingestibile di nervoso la invase totalmente. 

Agli occhi del mondo intero ,la maestra Cristina stava semplicemente parlando con un alunno della scuola. Ai suoi occhi, l'ex amante del marito stava circuendo il figlio, probabilmente per arrivare al padre.

Impettita marciò verso Cristina.

-'Tano'- lo chiamò la donna attirando l'attenzione del figlio che le corse incontro

-'mami mia, eccomi'- rispose il piccoletto dandole un bacio sul pancione e poi uno sulle labbra, com'era solito fare quando tornava dopo la scuola.

-'vai da Gioia, ora subito arrivo'- gli ordinò la mamma con fare dolce ma autoritario.

Il piccolino obbedì e nell'istante in cui raggiunse Gioia e Celeste, arrivò anche Piero.

-'tu a mio figlio non devi neppure avvicinarti'- disse poi Giada rivolgendo tutta la sua attenzione a una Cristina basita

-'gli ho solo chiesto come si trovasse qui'- si giustificò la donna

-'non credo tu lo chieda a tutti gli alunni di questo asilo, quindi evita pure con Gaetano. Non è avvicinandoti a lui che rinconquisterai Piero'- la avvisò Giada con tono duro

-'stai delirando Giada'- tentò di difendersi Cristina -'io non voglio riconquistare nessuno, volevo solo essere carina con Gaetano'

-'carina con Gaetano perchè è figlio di Piero'- insistette Giada imperterrita

-'no, perchè lo conosco come conosco Gioia'- ci riprovò Cristina confusa da quell'attacco in piena regola , assurdo e incomprensibile.

-'tu non conosci Gaetano, ne conosci Gioia. Sei soltanto la donna che si è infilata nel letto del loro papà portandoglielo via quindi lontana devi  stare da loro e da Piero. Lontana'- ripetè con tono fermo prima di voltarsi verso i figli e scontrarsi con lo sguardo indecifrabile di Piero.

Dopo solo pochi passi, Giada venne trattenuta ad un braccio da Cristina.

-'capisco la tua rabbia nei miei confronti ma la colpa non è solo mia di ciò che è successo mesi fa'- disse Cristina con gli occhi lucidi ricordando a Giada che anche suo marito aveva la sua dose di colpe -'ed è inutile che tu mi aggredisca in questo modo, la vincitrice sei tu'- concluse Cristina con le lacrime che le rigavano gli occhi rendendosi conto che forse Piero non era mai stato davvero suo.

A quel punto Piero decise di intervenire.

-'Giada ti prego andiamo'- le disse accarezzandole il pancione 

-'Piero davvero io non volevo ferire lei o provarci con te'- si intromise Cristina non accettando che Giada avesse frainteso il suo comportamento facendola passare ancora come una rovina-famiglia.

-'Lo so Cristina'- la rincuorò il tenore rivolgendole un mezzo sorriso stentato -'però ti prego, lascia perdere i miei figli'.

Cristina annuì mentre Piero condusse Giada dai figli dopo averle circondato la schiena con un braccio.

In macchina a tenere banco furono i bambini e i loro discorsi. Giada e Piero si erano trincerati in un silenzio irreale, difficile da spiegare, impossibile da capire.

Arrivati a casa, Giada fu costretta ad appoggiarsi ad una parete toccandosi il pancione in una smorfia di dolore. Piero, che osservava sempre ogni suo movimento, la vide e le si avvicinò spaventato.

-'Già che ti senti ? Pietro non sta bene? Vogliamo andare in ospedale ?'- chiese senza respirare.

-'ho bisogno di sedermi'- fu l'unica risposta della donna mentre si concedeva lunghi respiri

Piero la accompagnò al divano dove si sedette ormai pallida come un cencio.

-'Giada ti prego, dimmi qualcosa'- 

Giada esagera o Cristina davvero ci prova?

Grazie di tutto

Un abbraccio

2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora