Capitolo 290

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SorpReSa ...

-'i genitori di Gioia??'- domandò sorridendo

Un sorriso che stranì non poco i due genitori che annuirono mentre si staccavano da quell'abbraccio ma restarono mano nella mano, come per darsi forza.

-'Dalle analisi effettuate sulla bambina abbiamo scoperto che Gioia ha soltanto un'accentuata polmonite. Certo da curare subito ma solo polmonite'- ripetè lo specialista certo che questa notizia avrebbe reso felice i genitori

Le labbra di Piero si allungarono sul suo viso stanco fino a formare un sorriso splendente mentre Giada, lasciata la mano di Piero , corse incontro al medico abbracciandolo.

-'mia figlia si salverà. La mia Gioia guarirà'- ripeteva come un ritornello mentre il medico, impacciato da tanto affetto, rilasciava sulla schiena di Giada tenere carezze sotto lo sguardo innamorato e divertito di Piero.

-'ora devo andare. Iniziamo con la terapia'- disse il medico staccandosi da Giada che lo osservava entrare nella stanza di Gioia

-'devo essere geloso dei camici bianchi?'- domandò Piero per attirare la sua attenzione

La donna si voltò rossa in viso rendendosi conto di ciò che aveva fatto

-'scusami Piè, no. E' che io sono troppo contenta. La nostra Gioia starà bene'- disse battendo le mani e saltellando come una bimba.

Piero annuiva felice, vedere la sua Giada così contenta era un balsamo per il suo cuore sofferente. 

I giorni a seguire furono giorni di positività nel sapere Gioia in via di guarigione ma furono comunque giorni faticosi a causa della spola che i due genitori fecero tra casa e ospedale  per non lasciare mai soli ne Gioia ne gli altri due bambini. 

Giada e Piero ormai si incrociavano nel corridoio dell'ospedale o in salotto , il tempo di scambiarsi un saluto veloce  e poi l'uno andava da Gioia e l'altra dai più piccoli o viceversa.

Fu un vivere in funzione dei bambini, unicamente dei bambini mettendo da parte la loro intimità, il loro rapporto di coppia.

Dopo dieci giorni finalmente Gioia venne dimessa dall'ospedale. Fu  Piero a recarsi in ospedale per prendere mamma e figlia. A casa le attendevano i nonni , che non stavano più nella pelle di rivedere la loro nipotina finalmente a casa.

Se la coccolarono come se non ci fosse un domani.  E Gioia , che amava essere al centro delle coccole dei suoi cari, di certo non si tirava indietro raccontando a modo suo la permanenza in ospedale.

Tenerissimo fu invece l'incontro con Gioia e i fratellini nel pomeriggio

Celeste le si gettò al collo per farsi coccolare.

-'oia basci a me'- chiedeva la piccola da sempre abituata alle coccole della sorella maggiore.

Un compito dal quale Gioia non si tirò indietro.

Più pratico e distaccato fu Gaetano.

-'ma oa mica vai pù via?'- domandò guardandola con sguardo serio 

La piccola rivolse uno sguardo interrogativo alla mamma prima e al papà poi chiedendo un loro responso.

Entrambi i genitori negarono con il capo sorridendo.

-'no Tano, no vado più in oppedale'- rispose Gioia felice mentre abbracciava il fratello

Fu un giorno di festa per tutti, in particolare per i bambini che arrivarono la sera così stanchi che crollarono subito in un sonno sereno e profondo.

La sera si ritrovarono Giada e Piero nel letto , lavati, profumati e stanchi.

-'finalmente posso riabbracciarti'- confessò Piero stringendo la donna

-'era così vuoto il lettone senza di te'- ammise Giada mettendo su un tenerissimo broncio

-'sono stati giorni duri, amore mio, ma finalmente tutto è passato. Gioia sta bene e sta a casa e tu sei di nuovo tra le mie braccia'-  disse Piero mentre le baciava il collo rendendo chiare le sue intenzioni.

Giada annuì sorridendo spostando la testa per concedere al tenore più spazio per i suoi languidi baci intanto che si lasciava andare ai primi , sommessi, gemiti.

-'sempre pronta eh?'- la prese in giro Piero intanto che con le mani accarezzava l'interno coscia della donna fino ad arrivare alla sua intimità già bagnata

-'direi che è quasi ora, quattrocchi'- rispose a tono Giada allargando le gambe e agevolando l'accesso al tenore.

Pochi minuti e qualche carezza e Piero si ritrovò a spingere la sua intimità rigida in quella bagnata di Giada fino al massimo godimento.

-'ti voglio sposare Piè'- esordì Giada di punto in bianco.

Piero, intento ad uscire da lei, si voltò di scatto con la bocca aperta e gli occhi sgranati.

-'non stai scherzando?'- domandò per essere certo di aver capito bene

Giada sorrise a quello stupore dipinto sul volto del tenore e negò con forza

-'signora Barone'- la chiamò Piero riempendosi la bocca e il cuore con quel epiteto che tanto gli era mancato -' si sposiamoci quanto prima possibile'- rispose con gli occhi lucidi dalla felicità e tirando a se Giada per poterla abbracciare.-'saremo di nuovo marito e moglie. Sarai di nuovo mia davanti a Dio e al mondo intero. Tutti devono sapere l'enorme fortuna che ho nell'averti accanto amore bellissimo della mia vita'- parò a raffica il tenore rilasciando frenetiche carezze sulla schiena nuda della donna.

-'frena Piè , frena.'- lo interruppe Giada scostandosi dalle sue braccia per guardarlo negli occhi -'voglio sposarti ma mantenendo la nostra privacy e quella dei nostri figli'- si sentì d'obbligo di specificare

-'si, cuoricino mio. Ovvio'- ribattè il tenore catturandola di nuovo tra le sue braccia -'domani penseremo alla data e al ricevimento'

-'niente di eclatante Piè'- si raccomandò la donna

-'lo so nicuzza mia, niente di eclatante ma non devono mancare le persone a noi care. Quelle che ci hanno visto cadere e ci hanno aiutato a rialzarci.'- aggiunse con voce tenera Piero ricordando i genitori, i colleghi, i manager, il fratello con la moglie e la sorella con Paolo. 

E nel ripensare a Paolo un pensiero si fece strada nella sua mente

-'lo diremo pure a Maurizio??'- domandò con voce incerta

-'lo verrà a sapere dal fratello sicuramente ma di certo non verrà invitato alle nozze'- chiarì la donna -'perchè?'

-'ti ho persa e so cosa significa amarti e non averti, volerti accanto ma vederti tra le braccia di un altro uomo, desiderarti ma vederti baciare un uomo che non sei tu e si sta male Giada, ti manca il respiro, il cuore smette di battere e le gambe tremano. Sei una donna che riempie la vita della persona che ami e perderti è la disgrazia più grande che ad un uomo possa capitare. Capisco benissimo la disperazione di Maurizio nel non averti più accanto.'- spiegò d'un fiato Piero trattenendo quasi il fiato per poi concludere -'no cori miu ci si sulu tu e nuddu chiu'

Oh, quanti di voi speravano nel loro matrimonio?

E alla fine proprio Giada propone di risposarsi.

Grazie a tutti.

Un abbraccio



2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora