Capitolo 318

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Mentre a Bologna Ignazio prendeva confidenza con pannolini, poppate e vagiti; a Napoli Piero era diventato un vero uomo di casa. Non solo aiutava Giada nei suoi tipici malesseri derivanti dagli ultimi mesi della gestazione ma si occupava egregiamente anche dei tre figli e delle loro necessità. 

Gian, ancora ben lontano dallo status di papà che invece avevano acquisito i suoi due colleghi, si godeva il suo amore con Virginia decidendo di andare a convivere insieme in una piccola e comoda casa a Montepagano.

Approfittarono di quei mesi di fermo dal lavoro di Gian per mettere in pratica il trasloco.

Quando ogni dettaglio venne sistemato, si ritrovarono il baritono e la sua donna abbracciati sul divano del salotto a vedere un film.

Virginia stava coccolando il suo uomo con rilassanti grattini quando Gian le mostrò una foto di Francesco che Ignazio aveva condiviso sul loro gruppo whatsapp.

-'tutto Ignazio questo bimbo'- notò Virginia sorridendo davanti a quella foto tenerissima

Gian annuì semplicemente scorrendo involontariamente le altre foto presenti in memoria su quel gruppo, arrivando alle foto che il narese inviava quotidianamente ai colleghi per condividere le smorfiette, le pose, le battute più belle dei figli.

-'quindi han deciso di risposarsi?'- domandò con finta nonchalance Virginia riportando Gian sul discorso del matrimonio. 

Discorso che il baritono evitava sempre alla meglio e con molta diplomazia.

-'si, a settembre'- confermò lui senza soffermarcisi appositamente più di tanto.

-'immagino l'emozione di Giada'- continuò imperterrita lei

-'credo di si anche se è come in realtà si sposa per la terza volta'- chiarì poco romantico Gian facendo riferimento al primo marito di Giada e al suo primo matrimonio con Piero.

-'dev'essere comunque un'emozione unica arrivare all'altare dall'uomo che ami e unirti a lui per sempre'- 

Gian si limitò ad un'alzata di spalle prima di alzarsi dal divano e recarsi in cucina per un sorso d'acqua.

Fu quell'indifferenza, mista a  strafottenza che fece scattare la molla in Virginia.

Si alzò di scatto dal divano e con piccoli passi veloci raggiunse Gian in cucina.

-'Gianluca tu credi in noi?'- domandò senza mezzi termini la donna.

Amava il baritono di un amore mai provato fino ad ora e si sentiva amata da lui nonostante in pubblico si mostrasse sempre troppo aperto e affettuoso sopratutto con le ragazze carine; nonostante avesse impiegato non poco per dichiararsi e ancor di più per decidere di convivere; nonostante non gli avesse mai chiesto in questi anni di relazione di raggiungerlo durante qualche suo concerto.

Gianluca, preso alla sprovvista da quella domanda, annuì poco convinto facendo aumentare il nervoso di Virginia.

-'a volte ne dubito,e parecchio pure. Per come vivi la nostra relazione, per come ti rapporti con le altre donne'- sfogò la donna con la voce rotta dai singhiozzi.

Gian incassò il colpo senza sapervi dare una risposta e perdendosi nei suoi pensieri. 

Amava Virginia ma non si sentiva ancora pronto a compiere il grande passo del matrimonio. In queste faccende d'amore era rimasto indietro rispetto ai colleghi che invece si mostravano più maturi.

Amava Virginia ma voleva godersi quel successo senza la responsabilità di una famiglia, voleva essere libero di lavorare girando mezzo mondo senza sentire l'opprimente mancanza della sua famiglia, dei suoi figli.

Amava Virginia ma non voleva incappare negli stessi errori di Piero: il bacio a Beatrice prima e il divorzio a causa di Cristina poi. Errori, secondo l'abruzzese, legati al loro lavoro che li portava in giro per il mondo dieci mesi su dodici. Un lavoro che non ti permetteva di creare una famiglia perchè non ti permetteva di donare stabilità alla stessa.

Aveva avuto modo di stare accanto a Piero e ad Ignazio quando, appena sposati, erano in giro con il tour e ancora ricordava l'infelicità dei due colleghi nel non poter avere accanto le loro mogli e rodevano dalla gelosia nell'immaginare che qualcun altro poteva avvicinarsi a loro rischiando di perderle; aveva avuto modo di stare accanto a Piero e ad Ignazio quando, appena scoperte le gravidanze delle loro mogli, si concedevano agli instore, alle interviste,agli shooting, ai programmi televisivi, ai concerti dispiaciuti e preoccupati nel sapere le loro donne da sole ad affrontare quei mesi di gravidanza.

Decise di condividere tutto con Virginia dichiarando ancora una volta il suo amore per lei ma confessandole anche le sue paure.

-'Quindi tu non potrai mai crearti una famiglia, mi stai dicendo??'- domandò stizzita Virginia

-'non adesso amore mio'- rispose Gian con tono sottomesso

Una risposta che ferì Virginia, delusa voltò le spalle a Gian e fece per uscire da quella cucina. 

Gianluca, con poche falcate la raggiunse e l'abbracciò da dietro.

-'ti amo, Vì ma porta pazienza. Aiutami a crescere. Ti prego'- supplicò l'uomo che non voleva perdere l'unica donna con la quale riusciva ad essere se stesso, riusciva a trovare una serenità e normalità che a causa del suo lavoro non riusciva a vivere.

A quella richiesta accorata, Virginia si voltò facendosi ingabbiare da Gian e promettendogli più pazienza e più comprensione.

Intanto a Napoli Giada stava per concludere il settimo mese di gestazione quando Michele chiamò i ragazzi in radunata a Bologna: c'era da pensare al nuovo album.

Giada stava riposando a letto insieme a Celeste, Gaetano stava colorando un lavoretto per la festa della mamma mentre Piero stava aiutando Gioia nei compiti ma la mente tornava sempre a quella chiamata di Michele.

Il lavoro lo richiamava all'ordine eppure non voleva lasciare da sola Giada ad affrontare gli ultimi mesi di gravidanza e a crescere i tre bambini, tutto da sola.

Fu Gioia ad illuminarlo.

-'papi dopo chiamiamo zio GNà? Voglio vedere Franci'- supplicò la bimba con musetto imbronciato.

Piero si voltò a guardarla con sguardo serio e fronte arricciata senza degnarsi di darle alcuna risposta.

-'papi hai capito?'- lo richiamò la bambina toccandogli il braccio

-'amore mio sei un genio'- rispose Piero confondendo la bimba e lasciandole un bacio in fronte intanto che recuperava il cellulare per far partire una chiamata.

Gian riuscirà a superare quelle sue paure legate al matrimonio?

QUale idea si è fatta strada nella mente di Piero? E a chi ha deciso di chiamare?

Grazie.

Un abbraccio.

PS: tantissimi affettuosi auguri al nostro Boschetto. 

2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora