Capitolo 315

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Per la felicità dei piccoli, arrivò finalmente Natale. 

Nonostante la casa non fosse grande, nonostante loro fossero un vero e proprio esercito, decisero di pranzare a casa di Piero evitando i ristoranti.

Giada desiderava respirare l'aria di casa: vedere i figli scartucciare i regali accanto all'albero di Natale mentre lei era accoccolata sul divano, coperta da un plaid, abbracciata a Piero, circondata dai suoi familiari.

E cosi fu. Dopo un infinito pranzo preparato da Eleonora e Rina, con l'aiuto di Mariagrazia e Ilaria; si spostarono tutti nel salotto per aprire i regali. Inutile a dire che i più contenti di quel momento furono i suoi figli e i suoi nipotini.

Peluche, cucine a misura di bambine, pista di automobili, Barbie di ogni genere, macchinine di ogni grandezza e marca, nulla mancava in quella casa. 

-'Pari ri stari rintra a casa i Babbo Natali'-  confessò Francesco riempendosi gli occhi di tutti quei giochi 

Quella battuta fu accolta da una risata generale.

Tra i vari pacchi da scartare , ce n'erano alcuni segnati con il nome 'pisellino'.

-'Questi tocca alla mammina aprirli'- annunciò festante Ilaria mentre li raccoglieva per portarli a Giada seduta sul divano.

-'Ma pikki a idda sula??'- si lagnò il tenore mettendo su un buffissimo musetto imbronciato -'pure io ho collaborato'- chiarì provocando un 'altra risata

-'perchè per nove mesi è lei che lo accudisce, è lei che ha le nausee, è lei che ha le voglie, è lei che vede il corpo cambiare'- spiegò saputella Eleonora

-'cambiare meravigliosamente'- aggiunse il tenore guardando la sua donna con uno sguardo di totale ammirazione -'e comunque sono io che per nove mesi le mantengo i capelli durante le nausee e sempre io che per nove mesi soddisfo le sue voglie'

A quelle parole Franz non riuscì a trattenersi dal prendere in giro il fratello e imbarazzare Giada.

-'e sappiamo bene come le soddisfi, na squadra di calcio state sfornando'-

Giada, rossa in viso, si nascose nel suo posto preferito: tra le braccia del tenore con il viso nel suo incavo del collo.

-'sei sempre il solito'- lo richiamò Ilaria che , dopo aver rivolto una simpatica boccaccia a Piero, invitò Giada ad aprire i pacchetti.

Una camicina portafortuna fu il regalo che Eleonora e Gaetano pensarono per il nipotino, delle scarpine da bebè bianche abbinate una tutina 0-3 mesi fu quello di nonna Rina e nonno Pietro , un album fotografico da riempire con le foto del neonato quello di Anna e Gerardo che ben conoscevano la mania di Giada nel fotografare e stampare le foto dei figli, un accappatoio a triangolo a forma di tigre fu quello del nonno materno sotto consiglio della nuora, un sacco nanna fu il regalo di Franz e Ila e un riproduttore suoni fu il pensiero originale della zia Mariagrazia.

Ancora doveva nascere Pietro , eppure era già sommerso da regali utili ed originali.

-'sono tutti bellissimi e grazie anche a nome suo'- ringraziò la donna accarezzando il pancino leggermente gonfio.

-'ma noi vogliamo sapere il nome'- si lagnò Mariagrazia , curiosa come sempre.

Piero e Giada si scambiarono uno sguardo furtivo durante il quale annuirono entrambi.

Eleonora si incantò nel notare la perfetta sintonia che c'era tra quei due, una sintonia nata da subito e che a distanza di sei anni, di due compagni di vita diversi e un divorzio non era stata minimamente intaccata.

-'e allora Piè'- lo richiamò il fratello distogliendolo dal guardare Giada.

-'lo lascio dire a Giada, è  lei che lo ha pensato ed io sono d'accordissimo'

-'Pietro, Pietro Barone'- annunciò con semplicità la donna rivolgendo il suo sguardo al nonno

-'cummu a mmia ?'- domandò emozionato appoggiando una mano sul petto 

-'si , nonno. Ti piace?'- chiese il tenore avvicinandosi a lui

-'troppo contento sono, Pieruzzo. Tuo figlio il nome mio avrà. Pietro'- ridisse con voce solenne facendo sorridere il nipote e Giada -'Giaduzza bedda, nonno tuo è contento assai'- la ringraziò poi l'uomo allargando le braccia in attesa che la donna gli concedesse un abbraccio che non tardò ad arrivare.

Nel tardo pomeriggio, Gerardo si congedò dai presenti per recarsi dalla famiglia della moglie per lo scambio di auguri portando con se anche il papà che invece voleva ritirarsi a casa per riposare.

Intanto i Barone passarono le ore successive a coccolare i nipoti vezzeggiandoli all'inverosimile. Solo Giada, presa di mira dalle nausee, si ritirò nella camera da letto per riposare.

Pochi giorni dopo la famiglia Barone decise di tornare a Naro con i nonni e Mariagrazia mentre Franz con Ilaria se ne tornarono a Bologna dai genitori di Ilaria per trascorrere il capodanno.

Fu un momento tenerissimo quello dei saluti, in particolare con nonno Pietro.

-'Pieruzzo, nonno ti aspetta sempre a Naro ma stai accanto a tua moglie prima di ogni cosa'- si raccomandò il nonno facendo sorridere il tenore per l'appellativo usato per Giada.

Ancora non si erano risposati ma per tutti erano già marito e moglie.

-'nonno scenderò magari qualche giorno per salutarti ma non credo verrà pure Giada, non voglio stancarla, voglio farla rip...'-stava spiegando dispiaciuto Piero prima di essere interrotto da Pietro.

-'e non devi farla stancare, puoi venire anche solo qualche ora per una passeggiata. Ti aspetto lo sai. Ma abbi cura della tua zita'

Piero annuì beandosi di quell'abbraccio ristoratore. Toccò poi a Giada stringersi in quella morsa così paterna.

-'Giaduzza tu fai la brava, riposati e non ti stancare che il mio Pietro deve nascere sano e forte'- si raccomandò il nonno orgoglioso nel marcare il ''mio Pietro''.

-'nonno grazie per essere venuto, per Piero e per me è stato importante averti qui'- confessò Giada condividendo la gioia di aver avuto il nonno e la nonna quei giorni a Napoli.

Ugualmente emozionante fu il saluto con Gaetano , Eleonora e gli zii dei piccoli che promisero di ritornare a Napoli appena possibile.

Tempo di saluti per i Barone.

Grazie di tutto.  Sempre. Tanto.

Un abbraccio



2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora