Capitolo 219

741 47 79
                                    

Durante la passeggiata Piero si era caricato di tutte le buste degli acquisti mentre camminava accanto a Giada.

-'come stai?'- chiese vedendole rallentare il passo

-'fa tanto caldo oggi'- rispose la donna spostandosi i capelli su un lato pur di trovare un minimo di refrigerio 

Piero si incantò ad osservare quel gesto così naturale eppure così femminile. Involontariamente spostò una sua mano appoggiandola sul lato del collo scoperto per lasciarle tenere e innocenti carezze.

-'Piero'- lo richiamò Giada scostandosi da quel tocco

-'scusami'- disse il narese senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi -'dopo ho bisogno di parlarti'- la informò serio in un modo che non ammetteva negazioni.

Non poteva più aspettare, la confessione da sbronza e lo sfogo da sobria si incastravano l'un l'altro come due volti della stessa medaglia. Il 'mi manchi' si accompagnava al 'non mi fido' creando una danza sconnessa e scoordinata che arrancava, affannava, annaspava il cuore e la mente.

Per strada Piero si allontanò dal gruppo senza avvisare nessuno, erano troppo concentrati ad osservare le vetrine. Si riavvicinò a Giada dopo alcuni minuti porgendole una bottiglia di acqua fresca.

-'così ti rinfreschi un pò'- si giustificò il tenore davanti allo sguardo confuso di Giada che lo ringraziò con un bellissimo sorriso.

Arrivati al ristorante, ordinarono l'intero menù a base di pesce.  Durante il pranzo le ragazze si impegnarono in una fitta conversazione di vestitini e accessori; i ragazzi si ritrovarono a parlare di pesca. 

Concluso il pranzo fecero ritorno in albergo, si concessero il tempo di una doccia rinfrescante prima di ritrovarsi nella hall per andare insieme in spiaggia per un aperitivo al tramonto prima della cena da consumare sempre in spiaggia.

Stavolta Giada e Ilaria non si fecero attendere, piuttosto furono loro ad aspettare i ragazzi insieme a Noemi e Alessio.

Quando Piero uscì dall'ascensore, seguito da Franz, si incantò nell'osservare Giada che indossava un caftano corto, legato ai fianchi da un sottile cinturino e dal quale si intravedeva il due pezzi a fascia che indossava.

-'ti sta mettendo a dura prova eh??'- domandò sarcastico Francesco nel vedere lo sguardo totalmente rapito che Piero aveva.

-'sai cos'è?'- provò a dare una risposta -'lo fa senza rendersene conto, in maniera naturale e questo la rende ancora più meravigliosa agli occhi miei'- spiegò il tenore sorridendo sghembo.

Il tempo di salutarsi e si avviarono su una lunga passerella di legno che li condusse verso dei divanetti dove si accomodarono per ricevere il loro aperitivo.

Quando arrivò il cameriere per le ordinazioni, Francesco si intromise nell'ordinazione di Giada

-'un analcolico per la signora'- specificò guardando di sbieco Giada che se la rise 

-'una Tassoni, grazie'- confermò poi la donna facendo una linguaccia all'ex cognato

-'io ti avrei fatta ugualmente ubriacare '- intervenne Alessio ridendo in maniera sguaiata

Franz e Ilaria impallidirono, Piero chinò il capo imbarazzato  e Giada lo guardò confusa.

-'evito molto volentieri gli effetti del post-sbronza come il vomito e l'emicrania' -spiegò Giada sorridendo rossa in viso

-'io mi riferivo agli effetti antecedenti a questi'- chiarì Alessio riferendosi chiaramente alle avances che la donna aveva riservato all'ex marito.

Giada non ebbe modo e tempo di chiedere spiegazione perchè arrivarono le ordinazioni e il matrimonio di Ilaria e Franz divenne oggetto di discorso per tutti.

I futuri sposini spiegavano tutti i dettagli delle nozze con un bellissimo luccichio negli occhi.

-'spero che Celeste arrivi fin davanti all'altare e non scappi da te mentre percorre la navata con le fedi'- confessò Franz mentre guardava Giada con un finto cipiglio preoccupato 

-'faremo le prove zio Franz e per quel giorno sarà impeccabile la nostra principissina'- rispose orgoglioso Piero guardando Giada come a volere una conferma da lei.

Conferma che non tardò ad arrivare.

-'fossi in te mi preoccuperei di Gaetano, è il più distratto dei tre'- chiarì Giada sorridendo

-'tutto zia Mariagrazia quel bambino'-  asserì Francesco ritrovando nel suo figlioccio dei tratti caratteristici della sorella.

-'la nostra Gioia sarà invece perfetta'- disse Piero mentre allungava involontariamente una mano verso quella di Giada con la quale teneva stretto il bicchiere di Tassoni.

Un contatto non ricercato ma nato dal nulla, un contatto voluto da Piero ma negato da Giada che si scostò con un gesto secco e veloce, un gesto che non sfuggì a nessuno, un gesto che fece cadere dell'imbarazzante freddezza su quei divanetti.

Tre paia di occhi vennero puntati su Giada che , d'un tratto , si sentì al centro di un'attenzione indesiderata. Ci volle un attimo e gli occhi le si riempirono di lacrime, prima che qualcuna le cadesse dagli occhi, ribelle e cocente, Giada preferì scusarsi con i presenti e rinchiudersi in bagno dove si lasciò andare ad un pianto che racchiudeva disagio, imbarazzo, ansia, rabbia.

Nonostante fosse stata chiara con Piero circa l'inesistente possibilità di tornare insieme, lui continuava a corteggiarla con piccoli gesti, gli stessi gesti che lei tanto amava e alla quale dava tanta importanza. Gli stessi gesti che la destabilizzavano fin nell'animo.

Intanto a tavola Piero si malediva per quel gesto, non perchè non gli fosse piaciuto toccare quella morbida pelle ma perchè non voleva infastidire Giada. 

-'Piè non è successo nulla'- tentò di tranquillizzarlo il fratello ricordando ancora quanto accaduto la mattina nella loro stanza

-'non volevo ferirla, sono stato stupido'- si colpevolizzò il tenore

-'non ingigantire la cosa. Non ne hai motivo'- lo richiamò Ilaria -'se reagisce così è perchè non gli sei indifferente'- spiegò saputella la donna - 'e poi era solo una semplice carezza, nulla di che'

Piero annuì semplicemente senza dar seguito al discorso, la sua unica preoccupazione ora era Giada e la sua serenità.

Mentre decideva se era il caso di andarla a cercare o meno, Giada tornò ai divanetti con un finto sorriso stampato in viso. Piero si perse ad osservarla per capire come stava realmente ma lei fuggiva dal suo sguardo pur di nascondersi dietro a quella maschera di finta tranquillità che aveva deciso di indossare.

Quando l'aperitivo venne consumato, lasciarono i divanetti per raggiungere dei gazebi sotto i quali si sarebbe svolta la cena. 

Da quando Giada era tornata dal bagno , si respirava un'aria imbarazzante. Vennero affrontati tutti discorsi di convenienza, giusto per riempire quel silenzio assordante tra un boccone di pesce e un sorso di vino bianco. 

Ormai la cena stava giungendo a termine e  con essa la vacanza, il giorno dopo infatti sarebbero tornati in Italia. Era tempo di parlare con Giada e dare una svolta al loro rapporto. 

-'ci facciamo una passeggiata sulla spiaggia?'- chiese Noemi -'il cielo stasera è bellissimo'- fece notare puntando il naso all'insu.

Tutti annuirono all'idea , anche Giada nonostante non fosse particolarmente convinta. Per Piero invece era il momento buono per avvicinarsi a lei e  parlarle, finalmente.

Cosa vorrà dirle Piero?

Grazie per i vostri meravigliosi commenti e soprattutto per il professionale stalkeraggio che mettete in atto nei miei confronti. Siete STUPENDE.

Un abbraccio...e...A LUNEDI' :)

ps: piccola confessione malefica , il capitolo inizialmente doveva contenere pure la chiacchierata tra Piero e Giada ma poi ho preferito inserirla nel capitolo successivo...giusto per un pò di sana e costruttiva AnSiA ... Buona Domenica!!!

2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora