Capitolo 206

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Intanto che Giada macinava indumenti su indumenti, Piero si rinchiuse in cucina a preparare la cena. Voleva rendersi utile in casa, voleva corteggiare Giada, voleva mostrarle tutta la sua devozione nelle piccole cose quotidiane.

Stranita dall'assenza del tenore, si allontanò dall'asse da stiro e dalla porta della cucina sbirciò Piero intento a cucinare il pesce che avevano comprato di ritorno dal parco quella mattina.

Intenerita e rattristata, ripensò al passato. A quando cucinavano insieme tra un bacio, una carezza, un abbraccio. Sarebbe stato tutto perfetto se solo Piero non avesse rovinato quanto avevano costruito con fatica.

Persa in questi pensieri dal sapore nostalgico, si recò in salotto a riprendere le sue faccende per poi andare nella stanza degli ospiti dove c'era la valigia di Piero. L'aprì per recuperare il sacchetto dove il tenore riponeva i panni sporchi durante i suoi viaggi. 

Era ancora ben lontano dal suo perdono ma aveva apprezzato il suo voler restare a casa per i figli, ed occuparsi dei suoi vestiti sporchi era il minimo che Giada potesse fare per ripagare Piero del suo impegno come papà. 

Ritrovarsi a lavare quelle maglie aderenti, quei pantaloni attillati, quei golfini che lo rendevano così uomo fu un altro doloroso e malinconico salto nel passato. Ripensò al buono odore della pelle di Piero; ripensò a quel senso di protezione che quelle braccia le donavano; ripensò a quando , smaniosi di unirsi, lei lo spogliava goffamente pur di accarezzare e baciare quegli addominali.

Concentrata nel suo lavoro, non sentì le lamentele della piccola Celeste che si stava risvegliando tant'è che fu Piero ad andarla a recuperare.

-'ben svegliata cucciola mia'- la vezzeggiò il tenore

-'maaa'- disse la piccina non vedendo la mamma

-'eh bella domanda principessina. Dove starà la mamma?' - domandò a se stesso Piero mentre si affacciava in camera da letto per cercare Giada per poi recarsi nella camera degli ospiti notando la sua valigia aperta e il sacchetto dei panni sporchi vuoti.

Fu quello a far capire a Piero in cosa era impegnata Giada e un sorriso larghissimo gli si stampò in viso

-'maaamaa'- ripetè la piccina 

-'mamma si sta prendendo cura di quello stupido di papà'- rispose emozionato Piero leggendo in quel gesto di Giada la tenerezza di quella donna che , ancora un volta , si stava prendendo cura di lui.

-'iudo paaa'- ripetè con accento buffo Celeste

-'si, principessina. Stupido è papà'- rispose Piero abbracciando la bimba

Intanto Giada era ritornata in salotto trovando Gioia ai piedi del divano con visino imbronciato

-'amore di mamma'- la richiamò lei allargando le braccia dove la piccina vi si rifugiò correndo

-'dov'è papi?'- domandò con voce roca dal sonno Gioia

-'proprio non ci sai stare senza di lui eh?'- notò Giada sorridendo e coccolandosi la figlia che non ebbe tempo di rispondere a causa dell'arrivo di Piero e Celeste

-'maaamaa'- venne richiamata da Celeste che si sbracciò non poco per raggiungere le braccia confortevoli della mamma

-'ei e tu già sei sveglia?'- domandò Giada guardandola con dolcezza

-'eri in lavanderia e c'ho pensato io'- rispose Piero

Giada annuì senza rivolgergli il benchè minimo sguardo 

-' e grazie per i vestiti, non eri obbligata a farlo'- aggiunse il tenore

-'Esatto, non ero obbligata ma visto che dormirai qui non puoi usufruire della lavanderia dell'hotel e tu non sai usare la lavatrice nuova'- spiegò con distacco Giada mentre appoggiava Gioia sul divano per recarsi in cucina a preparare la merenda ai figli

2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora