Capitolo 275

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Dopo alcune foto di rito a casa Barone, tutti si avviarono alla Chiesa di Maria Santissima Annunziata di Naro dove si sarebbe svolto il rito. 

In chiesa furono Mariagrazia e Paolo ad occuparsi dei piccoli mentre Giada e Piero, emozionati, aspettavano l'arrivo della sposa ai piedi dell'altare, accanto ad uno sposo sempre più agitato

Una semplice funzione unì Ilaria e Franz nel sacro vincolo del matrimonio. 

Impeccabile fu Gioia nel distribuire i fiori lungo la navata insieme a Celeste che, con un serio cipiglio, seguiva la sorella maggiore in ogni sua movenza. Una marcia impettita quella delle due sorelle Barone che resero orgogliosi i genitori e i parenti tutti.

Turbolenta invece fu la consegna degli anelli da parte del figlioccio dello sposo che non ne voleva affatto sapere di seguire le indicazioni della zia tant'è che mentre percorreva la navata centrale con il cuscino delle fedi tra le mani si fece distrarre da alcuni ragazzi, cugini della sposa, che armeggiavano con un videogioco.

Infatti si bloccò di colpo suscitando confusione prima e risate dopo da parte di tutti gli invitati. 

-'Tano dai vieni, piccolè'- provò a chiamarlo Piero con voce sommessa pur di far continuare la celebrazione ma il figlio sembrava non volerne sapere.

Mentre Francesco e Ilaria se la ridevano per quel piccolo imprevisto, ci pensò Gioia a smuovere quell'impasse.

Scocciata e nervosa, si avvicinò al fratello con passo pesante.

-'Papi ti ha chiamato , Tano'- lo rimproverò con voce autoritaria, tipica di Piero.

Gaetano si voltò verso di lei giusto due secondi per poi riporre l'attenzione di nuovo verso quei ragazzini, a quel punto Gioia decise di agire strappando dalle mani del fratello il cuscino e continuando lei il suo lavoro.

Un gesto quello che però non fu apprezzato da Gaetano che iniziò a piangere senza sosta correndo verso la mamma nonostante i nonni tentarono di prenderlo con se.

-'mami, Cioa cattiva'- si lagnava il bambino mentre  Giada, imbarazzata per quello spettacolino che i figli avevano messo su, tentava di placare quel pianto isterico.

Anche il sacerdote fu travolto dalla spontaneità dei piccoli Barone e sdrammatizzò il momento sottolineando la curiosità del maschietto e la precisione della femminuccia invitando poi gli sposi a ritrovare il loro lato fanciullesco così da prendere la vita con la leggerezza di Gaetano e la responsabilità di Gioia a seconda delle situazioni che la vita avrebbe posto loro dinnanzi.

A liberare Giada dalla morsa del figlio fu nonno Gaetano, da sempre molto legato al nipote, permettendo così alla celebrazione di continuare senza altri imprevisti,

Dopo la funzione, gli sposi e i testimoni si recarono al Castello di Naro per alcune foto che avrebbero impreziosito il loro album di ricordi; per poi spostarsi al ristorante e concedersi alla parte più festaiola della giornata.

Dopo il consueto ballo degli sposi, furono invitati in pista anche i testimoni che ballarono un meraviglioso lento.

-'è stupendo tenerti tra le mie braccia'- confessò Piero mentre stringeva Giada a se riempendosi le narici del suo profumo e lasciandole teneri baci sul collo intanto che con una mano accarezzava quella schiena totalmente scoperta

-'è stupendo stare tra le tue braccia, amore mio'- rispose Giada con gli occhi chiusi e un tenerissimo sorriso stampato in viso

-'promettimi che sarà sempre così, Giada. Sempre io e te insieme ai nostri figli. Sempre uniti, sempre una famiglia'

-'te lo prometto Piè.Sempre'- confermò la donna alzando il viso dal petto del tenore e scontrandosi con due pozzi di cioccolato fuso.

Finito il ballo tornarono a sedersi dai figli che scalpitavano per poter ballare pure loro, soprattutto Gioia, da sempre abituata a ballare con Piero.

E anche quella volta il narese non si fece pregare, prese in braccio la primogenita e si concesse un ballo romantico sotto lo sguardo innamorato di Giada che cullava tra le braccia la piccola Celeste.

Quando Piero tornò a posto e Gioia andò a giocare con gli altri bimbi e il fratellino, Piero decise di coccolarsi per bene anche Celeste.

Era piccola ma meritava le stesse attenzioni di Gioia e così, mentre Giada ballava con Francesco e Ilaria con il padre, Piero concesse un lento anche alla piccina provocandole bellissime risate di cui il tenore riempì cuore e testa.

I romantici balli di coppia avevano ormai lasciato  spazio agli sfrenati balli di gruppi. Gioia e Celeste, seguendo le orme della zia , sgambettavano sconclusionate e fuori tempo facendo sorridere gli invitati.

-'nella poco coordinazione sono figlie tue'- si lasciò sfuggire Piero mentre , insieme a Giada, osservava le figlie ballare

-'che vuoi dire, Barone?'- domandò con sopracciglio alzato la donna senza mai distogliere lo sguardo dalle figlie

-'che non sono algide nel movimento come me'- spiegò sempre più convinto l'uomo mentre improvvisava un movimento di bacino piuttosto sexy, da sempre apprezzato dalle ilvolovers di tutto il mondo.

Giada, a quel punto, si voltò verso Piero con una lentezza esagerata

-'eppure a letto non ti lamenti dei miei movimenti' 

Una risposta ritenuta epica da lei, una risposta che gelò sul posto lui.

Senza attendere la reazione di Piero, Giada si voltò dirigendosi verso i bagni sperando che lui leggesse nel suo gesto tutto il suo desiderio.

Piero intuì i pensieri malsani della donna che ormai conosceva benissimo e la seguì senza dare nell'occhio.

Con poche falcate la raggiunse tirandola in uno spogliatoio presente accanto ai bagni.

-'ormai ti conosco malandrina'- la canzonò lui con voce roca provocando una leggera risata in Giada -'ora qui. TI voglio'- impose autoritario mentre con una mano alzava il vestito della donna e con l'altra abbassava la patta dei suoi pantaloni in movimenti resi goffi dall'impazienza di lui.

-'ma non ero quella meno algida nei movimenti??- domandò sarcastica lei intanto che accarezzava con passione il sedere del suo uomo reso stupendo da quel pantalone classico che evidenziava ancora di più la sua rotondità.

-'solo nel ballare amore mio ma nel fare l'amore ti muovi benissimo'- corresse Piero mentre, in piedi, si concedeva spinte passionali che potessero soddisfare la voglia che avevano l'uno dell'altra.

Dopo pochi minuti tornarono in sala ordinati e appagati. Nessuno si rese conto della loro assenza e ripresero il pranzo nuziale godendosi quel giorno di festa.

Il taglio della torta fu l'ultimo momento. RItornati nella loro casa di Naro, i bimbi crollarono esausti mentre Giada e Piero si concessero alle coccole:  quelle tenere, quelle che sanno di protezione, di leggerezza, di complicità, di voglia di viversi.

Grazieeee 

Un abbraccio

2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora