Capitolo 283

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Riprendere a lavorare dopo le vacanze estive è sempre traumatico,ciò nonostante mi sto impegnando a  riprendere il regime pure nelle pubblicazioni.

Buona lettura

Nervoso , Piero si allontanò definitivamente da Giada uscendo fuori al terrazzino evitando così di svegliare Celeste.

-'Piero ti prego ragiona, tutti vorremmo avere i nostri cari accanto ma non sempre questo è possibile.'- continuò la donna con voce dolce accarezzando la spalla del tenore -'ma il nostro compito principale è esser felici e se tua sorella per essere felice deve seguire Paolo, aiutala a fare questo passaggio già per lei tanto doloroso legata come è alla sua terra, alla sua famiglia, ai suoi amici.'

Il narese in silenzio ascoltò quelle parole rendendosi conto di quanto fossero vere. Dinnanzi al suo silenzio Giada continuò.

-'anche tu per essere felice con me hai dovuto lottare contro molti pregiudizi, a partire da Franz  che credeva stessi con te solo per soldi.'.- ricordò Giada ripensando i primi tempi nella famiglia Barone -' eppure non ti sei arreso, ti sei trasferito a Napoli e mi hai voluto nella tua vita'

A quelle parole Piero si voltò scontrandosi con il tenerissimo sorriso di Giada.

-'la vedrò ancora di meno capisci?'- domandò Piero senza aspettare davvero una risposta da parte di Giada -'ora non mi basterà più andare a Naro per rivedere tutta la mia famiglia'

-'anche Paolo ha famiglia in SIcilia, un motivo in più per tornarvi ogni volta che potranno'- tentò di rincuorarlo abbracciandolo

Dopo qualche minuto di silenzio trascorso ad abbracciarsi, Piero sciolse quel groviglio di braccia

-'quindi andrà a convivere?'- domandò sbarrando gli occhi -'mia sorella che convive con un uomo'- ripetè il concetto fissando Giada negli occhi

-'convive con il suo uomo, Piè'-

-'si ma convive' -ripetè lui -'sarà un disonore per chi resta in SIcilia'

Una risata profonda investì in pieno Giada che si ritrovò in poco tempo con le lacrime agli occhi.

-'ma che mi ridi?'- chiese stizzito Piero che proprio non riusciva a comprendere l'atteggiamento superficiale di Giada

-'anche noi lo abbiamo fatto prima di sposarci e anche Franz con Ila'- sottolineò lei asciugandosi gli occhi e ricordando a Piero l'inizio della loro storia

-'è diverso, Mariagrazia è mia sorella'- rispose con una punta di orgoglio 

Quella risposta tipicamente maschilista bloccò il respiro di Giada.

-'quindi mi vuoi dire che ci sono donne di serie A come tua sorella che non posso andare a convivere prima del matrimonio perchè altrimenti disonorano la famiglia e donne di serie B come  me e Ilaria che possono andare a convivere perchè poco importa se macchiano l'onore della famiglia?'- domandò retorica alzando il tono di voce e gesticolando freneticamente; come faceva sempre quando si arrabbiava.

Piero lo intuì e provò a tamponare quella rabbia tentando di spiegarsi meglio.

-'io non volevo dire ques..'- ma Giada lo interruppe senza permettergli di finire la frase

-'sei un maschilista retrogrado, ecco cosa sei. Aveva ragione tua sorella.'- sbottò d'un fiato-'non permetterò mai alle nostre figlie che tu decida della loro vita come stai facendo con tua sorella. Mai'- tuonò Giada , ferita nell'orgoglio mentre si voltava di spalle per rientrare in camera con il respiro affannato, gli occhi lucidi e il cuore impazzito.

Doveva essere un modo per spianare il terreno a Mariagrazia e invece si era trasformato in una discussione avvilente dove Piero aveva mancato di rispetto a lei e alla sua famiglia solo perchè, per amore, cinque anni fa, aveva deciso di accettarlo in casa prima del matrimonio.

Giada si rifugiò in bagno singhiozzando ripensando alle parole dette da Piero, incapace di andare oltre e di leggere in quella frase del tenore tutto il suo dispiacere per l'allontanamento di Mariagrazia.

Piero , dal canto suo, solo sul terrazzo si rese conto dell'incoerenza di fondo che aveva mostrato con quella sua uscita infelice. 

Non voleva screditare la sua donna ne sua cognata ma semplicemente soffriva nel pensare alla sorella a Milano, lontana da lui e dalla sua famiglia. Semplicemente non riusciva a capacitarsi che la sua nicuzza fosse cresciuta al punto tale che si sarebbe trasferita in un'altra città. Semplicemente non accettava che la sua picciridda amasse un uomo più di lui e di Franz,un uomo che avrebbe potuto farla soffrire.

Gli ci vollero alcuni minuti e un silenzio assordante per rendersi conto che tutte le sue paranoie erano frutto dell'immensa e inspiegabile paura di perdere l'amore della sorella.

Un amore che per anni lo aveva accolto quando tornava dai lunghi viaggi, che lo accompagnava quando girava il mondo, che lo divertiva quando trascorrevano insieme quelle lunghe e meravigliose giornate al mare.

Consapevole di questa paura e  soprattutto di aver ferito la sua Giada, rientrò in camera avvicinandosi alla porta del bagno da dove provenivano i suoi singhiozzi.

Con premura entrò in bagno e la vide accanto alla vasca con le ginocchia strette al petto.

-'se davvero esistesse una classifica delle donne tu non vi troveresti posto in essa.'- richiamò l'attenzione della donna che incurante di lui e delle sue parole, non alzò il viso dalle ginocchia. -'talmente sei unica e meravigliosa'- spiegò avvicinandosi a lei e sedendosi di fronte -'la paura di perdere mia sorella, in generale le persone che amo, mi rende stupido e mi fa dire cose assurde. Il problema non è la convivenza , il problema è che non sono pronto a lasciar crescere mia sorella'

-'tua sorella è già cresciuta e prima te ne rendi conto, prima la rendi felice'- rispose Giada tirando su con il naso -'ha paura di te e della tua reazione ma la sua scelta l'ha già fatta. Ha soltanto paura di dirtela, paura di non avere il tuo appoggio, per lei è indispensabile.'- spiegò Giada con voce flebile ma senza avvicinarsi al tenore che invece moriva dalla voglia di asciugare il viso bagnato della donna e abbracciarla.

-'la mia piccina è cresciuta, è una donna ormai. Devo rassegnarmi'- confessò Piero avvicinandosi fino a poggiare le sua mani sulle spalle della donna

-'una bellissima donna che saprà essere presente nonostante i chilometri di distanza'- aggiunse intanto che Piero annuiva orgoglioso -'mi hai ferita prima'

-'lo so e non era mia intenzione, semplicemente ero accecato dalla paura di perdere mia sorella' - disse pendendola per le spalle e ingabbiandola in un abbraccio riparatore .

Giada conosceva Piero e ne comprese la paura perdonandolo.

-'aiutami a fare sempre il bene per Gioia e Celeste'- lo pregò d'improvviso Piero -'so di avere tanti difetti che potrebbero allontanarmi da loro , e tra questi c'è la mia insana gelosia ma ti prego, aiutami tu. Io le amo più della mia vita e non riuscirei neppure a immaginare la mia vita senza di loro'

Giada sorrise e strinse più forte Piero a se prima di tornare in camera da letto e dormire con Celeste in mezzo.

Grazie di tutto, un abbraccio

PS: in giornata prometto di rispondere i commenti.

2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora