Ho provato a dirvi di no...ma non ci sono riuscita.Buona Lettura.
A casa regnava un silenzio irreale, Giada si avviò in salotto passando per la cucina, lì trovò Piero in piedi.
Non ci fu bisogno di alcuna parola,lei lo prese per mano e insieme si recarono in salotto ad affrontare uno dei momenti più delicati del loro matrimonio.
Si accomodarono accanto a Gioia, Giada aveva bisogno di stringere le sue mani, di avere un qualsiasi contatto con lei.
-'che significa tutto questo??'- domandò la ragazza indicando la scatola.
Giada staccò mal volentieri la mano da quelle di Gioia e si alzò per recuperare quel cartone appoggiandolo sulle sue gambe una volta sedutasi di nuovo accanto alla figlia.
-'qua ci eravamo conosciuti da pochi mesi ad una festa di un amico in comune'- disse mostrando una foto dove stavano al parco, lei sull'altalena spinta da lui -'lo avevo notato pure io a quella festa ma è stato lui ad avvicinarsi facendo una battuta d'abbordaggio davvero pessima' - ricordò la donna sorridendo - ''il mio oroscopo diceva che stasera avrei incontrato la donna della mia vita''- ripetè Giada sospirando -'non ha mai letto l'oroscopo in vita sua e quando gli chiesi il perchè di quella frase mi rispose che doveva assolutamente attirare la mia attenzione e farsi ricordar da me e la prima cosa che gli venne in mente fu quella frase, davvero stupida'
Gioia e Piero ascoltavano in silenzio quel racconto, gioia sempre più confusa non riusciva a capire perchè sua mamma stesse raccontando i dettagli più intimi di quella storia. Piero , dal canto suo, era la prima volta che sentiva Giada parlare del suo primo marito e per quanto fosse lui ora il marito, il compagno,il confidente, il padre di 3 dei suoi 4 figi, si mostrava maledettamente invidioso della vita di quella donna prima di incontrare lui.
-'era bello Luigi, aveva non poche ragazzine che gli ronzavano attorno eppure scelse me. A me che nessuno mi si filava'- confessò Giada sorridendo mentre con il pollice accarezzava con dolcezza la figura di Luigi ritratta in quella foto -'era un uomo di altri tempi : aveva la mia stessa età eppure ne dimostrava molto di più. Maturo, con la testa sulle spalle, di una precisione criminale. Intelligente e acculturato, si interessava a tutto, con lui non ti scocciavi mai. La sua più grande passione restava però il teatro. Faceva parte di una compagnia teatrale che ha raccolto un discreto successo in quegli anni. Ciò nonostante , prima di compiere qualsiasi passo, dal più insignificante al più importante chiedeva il mio parere. Anche su cose che non conoscevo o che non capivo chiedeva sempre il mio parere, mi rende parte attiva della sua vita, mi faceva sentire importante. Per lui lo ero. E anche per me.'-
Giada dovette asciugarsi una lacrima ribelle intanto che si concedeva un sospiro.
Da quando Luigi era morto non aveva mai più parlato di lui ed ora, a distanza di quasi venti anni dalla sua morte, parlarne faceva ancora tanto male. Nonostante l'amorevole presenza di Piero, nonostante la sua nuova famiglia.
-'è stato un amore travolgente, unico. Fin da subito l'uno sapeva di essere legato all'altra indissolubilmente. L'uno era la metà complementare dell'altra. Ci siamo completati senza mai occupare lo spazio dell'altro'
E durante quel racconto Piero capì che Giada era il frutto anche di quella relazione, dell'influenza positiva di Luigi, della bellezza del loro amore. E Gioia era il mix perfetto di quella coppia. Nel racconto di Giada su Luigi rivedeva Gioia in molti tratti.
-'dov'è ora? e quel bambino che portavi dentro di te?'- domandò con voce dura Gioia rompendo finalmente quel silenzio dietro al quale si era trincerata
-'Luigi è morto dopo 7 mesi dal nostro matrimonio in un terribile incidente stradale. E quel bambino che portavo dentro di me è una bellissima donna di cui vado fiera'- rispose in maniera contorta
-'ora dov'è??'- chiese ancora avida di informazioni
-'ce l'ho davanti a me'- sussurrò flebilmente
Piero e Giada puntarono i loro sguardi preoccupati su Gioia in attesa di una qualsiasi reazione che non tardò ad arrivare.
-'non è possibile, io non sono...non posso esserlo...io appartengo a papà'- disse sgrammaticata Gioia alternando uno sguardo sconvolto tra Giada e Piero -'io sono tua papà, sono solo tua. Sono una Barone e non un ..'-ma le parole le si bloccarono nella gola nel ricordare la sua scatola dei ricordi .
Alfano Gioia. No Barone Gioia ma Alfano. Il cognome di Giada, no il cognome di Piero. Ogni pezzo ora si incastrava in quell'intricato puzzle della sua vita.
Il viso venne solcato da cocenti lacrime, il respiro iniziava a mancare e i battiti ad accelerare.
-'tuo padre è morto a tre mesi dal tuo concepimento. Ti ha amato tanto piccina mia, ti sognava tutte le notti, desiderava la tua felicità su ogni cosa. Eri la sua gioia anche se ancora dovevi nascere'- ricordò Giada ripensando a tutte le coccole che Luigi riservava a quel ventre leggermente gonfio che custodiva la vita della sua bambina.
-'ecco perchè sulla scatola c'è il tuo cognome'- affermò dando voce ai suoi pensieri.
Giada annuì.
-'lui non ti ha potuta riconoscere e sei stata registrata con il mio cognome. Ma sarebbe stato molto orgoglioso di vedere la donna che sei.E sono certa che lo è. Ha sempre vegliato su di te, piccirè. Ti è sempre stato accanto , a modo suo' - spiegò Giada con una nota di tenerezza nella voce mentre continuava a piangere accarezzando la guancia bagnata di sua figlia, cercando di trasmetterle tutto l'amore che aveva da donarle in quel momento.
Gioia in silenzio, tentava di metabolizzare quella nuova, sconvolgente scoperta godendosi le carezze della mamma che aveva sempre amato e di cui non poteva fare a meno.
Passarono lunghi minuti, Gioia e Giada li trascorsero a guardarsi negli occhi creando un dialogo tra madre e figlia silenzioso eppure ricco di emozione. Piero era lì, da spettatore osservava quella scena innamorato di Giada e di Gioia.
Tutto d'un tratto Gioia staccò il contatto visivo dalla mamma e puntò i suoi occhioni castani e lucidi in quelli altrettanto lucidi di Piero
-e allora tu?'- domandò rivolgendosi al tenore.
Commenti?!...
Grazie mille
Un abbraccio
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2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)
Romance-'il corpo appartiene a chi sa farlo godere, quindi sono il vincitore assoluto '- disse con sicurezza Piero continuando a baciarle il monte di Venere .... Giada ammutolì dinnanzi a quelle parole veritiere. -'tu allora non essere ge...