Stavano raccogliendo tutto in grandi scatoloni, la cantina era l'ultima cosa rimasta da svuotare e Gioia si era proposta di iniziare lei in attesa di essere raggiunta dal papà intanto che Giada e i fratellini completavano di sistemare i giocattoli e i libri in casa.
La cantina era un luogo che da sempre aveva incuriosito Gioia, conteneva i ricordi più belli del passato suo e dei suoi cari. Le foto di quando la mamma era una meravigliosa giovane , alcuni premi del papà, addirittura vecchi giocattoli mai dati via suoi e dei suoi fratelli.
Tra le tante scatole Gioia vi trovò quattro scatole , ognuna era targata con il nome dei suoi fratelli. Incuriosita aprì quella su cui capeggiava la scritta con il suo nome e lì notò la prima stranezza, a differenza delle altre scatole dove c'era Barone Gaetano, Barone Celeste e Barone Pietro; sulla sua c'era la scritta Alfano Gioia.
Pensando che si trattasse di un errore, aprì la scatola e dentro vi trovò tutto il suo mondo da neonata: le prime minuscole scarpette che aveva usato a pochi mesi dalla nascita, il camicino della fortuna con sopra ricamato il suo nome, il primo sonaglino, addirittura il piccolissimo braccialetto fatto indossare in ospedale appena nata.
Un senso di tenerezza invase Gioia pensando alla premura con la quale la sua mami le aveva conservato questi dolcissimi ricordi.
Commossa e con gli occhi lucidi, continuò a rovistare in quella scatola trovandovi gli oggetti più svariati legati alla sua infanzia.
Chiusa quella scatola, la mise da parte insieme a quella dei fratellini per portarli sopra e farli vedere anche agli altri. Intanto un'altra scatola attirò la sua attenzione, un pò più piccola , chiusa con il nastro adesivo e con su scritto Luigi con tanto di cuoricini.
Gioia sorrise beffarda pensando che si trattasse del primo fidanzatino della mamma. Oppure dell'uomo con il quale stava Giada prima di incontrare ed innamorarsi poi del papà. I pensieri più disparati passarono per la testolina di Gioia immaginando le storie d'amore più passionali di quel triangolo amoroso che aveva avuto come protagonisti i genitori e quel ragazzo a lei sconosciuto, mai nominato in famiglia.
Preda della curiosità, decise di aprire quella scatola immaginando il momento in cui lo avrebbe raccontato ai genitori stuzzicando la gelosia sicula del papà. Una gelosia che lei adorava perchè la faceva sentire amata, una gelosia sinonimo dell'immenso amore che papà Piero nutriva per mamma rendendola una donna fortunata al punto tale che Gioia aveva da sempre sognato un amore come il loro.
Persa in questi pensieri, aprì la scatola e si ritrovò tra le mani le foto di una Giada giovanissima mano nella mano con questo Luigi.
''Mamma ha avuto sempre ottimi gusti in quanto ad uomini'' - si ritrovò a pensare Gioia sorridendo nel vedere che bel ragazzo fosse questo Luigi e nel notare la felicità che traspariva da quelle foto ormai sbiadite dal tempo.
C'erano foto di mille e più momenti: cene di Natale in famiglia, brindisi di Capodanno con gli amici, vacanze al mare da soli, Giada che studiava con questo Luigi che l'abbracciava, Giada con fiori in mano e Luigi da dietro che le baciava la guancia.
''Dev'essere stato un grande amore anche quello''- pensò Gioia sottolineando la sintonia tra Giada e Luigi e intanto spulciava altre foto: Giada e Luigi in una stanza a firmare dei documenti, Giada e Luigi vestiti con abiti da matrimonio che si baciano all'uscita di una chiesa sotto una pioggia scrosciante di riso, Luigi che bacia il ventre leggermente rigonfio di Giada.
Gioia si bloccò con quelle foto in mano. Giada si era addirittura sposata con quell'uomo e addirittura sembrava in attesa di quell'uomo.
Uno strano ed inspiegabile senso di panico la avvolse.
Giada era stata già sposata e aveva avuto probabilmente anche un figlio, di cui lei non sapeva nulla.
''Chissà se papà lo sa? '' - Si chiese Gioia per poi rendersi conto dell'infondatezza di quel dubbio; in tanti anni di matrimonio Giada aveva sempre avuto un rapporto di sincerità assoluta con Piero dalle piccole cose a quelle importanti. Non poteva avergli nascosto il primo matrimonio e addirittura l'esistenza di un probabile figlio.
Mille domande le affollarono la testa: dov'era ora quell'uomo? E il bambino? Forse era stato affidato al papà? Ma anche quella le sembrava una domanda stupida e infondata: Giada per i figli avrebbe dato la sua stessa vita, e lo sapeva benissimo Gioia che ancora ricordava, seppur in modo confuso, quel lungo periodo trascorso in ospedale a causa della sua malattia. Gioia ancora ricordava del modo amorevole con il quale coccolava Gaetano, il primo maschietto della famiglia. Gioia ancora ricordava della vita di Giada messa a repentaglio dalla nascita di Celeste. Gioia ancora ricordava la felicità della mamma davanti alla scoperta della gravidanza di Pietro, nonostante la sua età adulta.
Giada non avrebbe permesso mai a nessuno di portare via suo figlio, sangue del suo sangue, carne della sua carne. E allora dov'era quel bambino?
Gioia si sentì tradita da quella mamma che lei amava, dalla quale si sentiva protetta, della quale sapeva di potersi fidare ciecamente, che era per lei motivo di vanto.
Si sentiva tradita senza riuscire a capire perchè. SI sentiva tradita senza neppure chiedere spiegazioni. Si sentiva tradita in maniera irrazionale, illogica, ma intanto si sentiva tradita.
La sua mente si era impelagata in un vero e proprio labirinto fatto di domande assurde e di riposte ancora più assurde senza rendersi conto dell'infinito tempo trascorso in quella cantina.
Fu Piero a destarla.
-'Gioiuzza bedda, che fine facisti?'- domandò il papà entrando in quella cantina.
Fu un momento, Gioia lasciò cadere quelle foto divenute macigni, si alzò con agilità da quel freddo pavimento e si lanciò tra le braccia del papà.
L'unica persona di cui riusciva a fidarsi. L'unica persona che sentiva vicina. L'unica persona che poteva curare il suo cuore.
-'picciridda mia che c'è?'-
Stiamo ormai alle battute finali di questa LUNGA storia.
Il passato di Gioia inizia a bussare!!!
Grazie a tutti...
Un abbraccio
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2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)
Romance-'il corpo appartiene a chi sa farlo godere, quindi sono il vincitore assoluto '- disse con sicurezza Piero continuando a baciarle il monte di Venere .... Giada ammutolì dinnanzi a quelle parole veritiere. -'tu allora non essere ge...