Quando Barbara aprì la porta, due piccole furie si scaraventarono sulla fonte più rumorosa presente in quella stanza sotto lo sguardo divertito del nonno che sistemava i vestiti del tenore e Giada che vi entrava mettendo giù Celeste desiderosa di imitare i fratelli.
-'eccoli i miei tesori'- disse Piero inginocchiandosi per poterli abbracciare tutti e tre intanto che veniva sbaciucchiato dalle femmuniccie e Gaetano prendeva di mira gli occhiali
-'fate i bravi, monelli'- li richiamò Giada
-'non preoccuparti, sono tenerissimi'- li difese Gaetano mentre recuperava gli occhiali dal viso del figlio .
Quando il saluto finì, Piero si rivolse a Giada.
-'Grazie'- le sussurrò il tenore intanto che le lasciava un leggero bacio sulla guancia provocandole un bellissimo velo di rossore sulle guance bianche.
-'ponto papi?'- domandò Gioia nell'osservare i vestiti preparati dal nonno
-'si principessa, devo soltanto vestirmi e sono pronto'
-'e gli siii?'- chiese Gaetano mentre smanettava con una piccola cassa portatile con la quale il tenore ascoltava le canzone
-'se volete vi ci porto io'- si propose Barbara -'gli farà piacere vedervi'
Mentre Gaetano si fiondò sulla road manager, Gioia si nascose dietro la gamba di Piero che aveva in braccio la piccola Celeste
-'io vollo tare co papi'- sussurrò flebilmente
Barbara sorrise e andò via con il maschietto che venne coccolato per benino prima da Ignazio e poi da Gian.
Intanto Gaetano , orgoglioso di essere nonno, chiese a Giada di prendere con se la piccola Celeste per portarla in giro e mostrarla al resto della crew.
-'nonno mi potti un gelato?'- domandò Gioia nel sentire che il nonno sarebbe uscito -'co la panna e co la ciollata, tanta ciollata'- ordinò con un tono che non ammetteva repliche
-'e se tu venissi con me così da sceglierlo direttamente tu?'- rilanciò il nonno
-'ma papi poi va via'- spiegò abbassando lo sguardo
-'principessa io non vado da nessuna parte.'- la rasserenò il tenore accarezzandole i morbidi capelli
-'mami tu appetta qui co lui, ok?'- impose e senza attendere davvero una risposta da parte della mamma, lasciò il camerino accompagnata dalle risate di Piero e Giada
-'sei sicura che non vuoi assistere al concerto?'- domandò di nuovo lui
-'ne abbiamo già parlato, piuttosto durante i meet & great fai il bravo Barone'- lo prese in giro la donna mentre si sedeva sul divanetto
Piero le si inginocchiò di fronte appoggiando entrambe le mani sulle ginocchia scoperte
-'quindi sei gelosa di me'- le fece notare con sguardo malizioso
-'lo è tua figlia'- rispose imbarazzata Giada mentre il suo colorito diveniva di un porpora acceso
-'ti conosco malandrina, ti nascondi dietro nostra figlia e magari mandi lei a controllarmi quando poi la gelosia è pure tua'- spiegò con fare saputello Piero alzandosi per dirigersi dietro il separè presente nel camerino per potersi vestire.
-'Piè'- lo bloccò Giada per un braccio prima che questo sparisse dietro il paravento -'non farci soffrire ti prego, la nostra felicità dipende da te'-
Una confessione nata dal cuore, del tutto spontanea che spiazzò il tenore. Giada aveva usato il plurale, stava parlando per lei e per i figli.
Piero si voltò totalmente verso di lei , catturò il corpo di Giada e lo strinse a se in un forte abbraccio.
-'mai più nicuzza mia. Ti renderò orgogliosa di me, come padre prima di tutto perchè i nostri figli sono il nostro tutto.'- e la strinse forte a se inebriandosi dell'odore della sua pelle.
Piero avrebbe voluto aggiungere che l'avrebbe resa orgogliosa anche come marito perchè lui desiderava ardentemente potersi pregiar di nuovo di quel epiteto ma preferì tacere; dopo la confessione a cuore aperto del giorno prima, Giada si mostrava ben disposta verso di lui; forse perchè sfogarsi l'aveva liberata di una zavorra, forse per il benessere della figlia, fatto sta che il narese si stava godendo quel nuovo status di Giada.
Sciolsero quasi subito quell'abbraccio permettendo a Piero di vestirsi. Quando, dopo qualche minuto, Piero si mostrò di nuovo a Giada aveva sostituito il jeans con il pantalone del vestito e la maglietta con la camicia semisbottonata.
La donna si bloccò a quella visione, il narese si mostrava particolarmente attraente in quella versione classica: la camicia ricopriva come una seconda pelle il busto marcando ogni linea dei suoi addominali, i pantaloni classici calzavano aderenti soprattutto sul bacino dell'uomo mettendo in bella mostra i doni di madre natura resi perfetti dall'attiva sportiva per poi cadere dritti lungo quelle gambe toniche.
Giada dovette deglutire più volte per ristabilire la salivazione azzerata da quella divina vista. Piero intuì il disagio della donna, in un'altra occasione ne avrebbe approfittato per mettere in scena il suo lato malizioso e sensuale ma ora invece si intenerì.
Giada lo desiderava, era palese e di sicuro non le risultava facile resistere ricordando le sveltine che lei gli chiedeva per appagare il suo desiderio. Il tenore le si avvicinò per abbracciarla.
-'farò l'impossibile per far tornare tutto meglio di come era in passato, te lo prometto amore mio' - le confidò mentre la teneva stretta a se.
Giada annuì e lo ringraziò per quel gesto di tenerezza che aveva avuto nei suoi confronti.
Si sentì amata in quel preciso momento. Il tenore avrebbe potuto approfittare di quella sua debolezza e schernirla, invece si era mostrato dolce, comprensivo, innamorato come mai prima d'ora.
Entrambi desideravano trascorrere tanto altro tempo l'una nelle braccia dell'altro ma c'era un concerto da fare.
Fu Piero a sciogliere quella morsa.
-'mi sistemi la cravatta, per cortesia'- le chiese indicandole la cravatta appoggiata sul comodino
-'non sai indossarla, Barone?'- lo canzonò lei per alleggerire quell'aria di imbarazzo creatasi dopo il loro abbraccio
-'so perfettamente come indossarla ma mi piace quando ti prendi cura di me e poi adoro averti così vicina a me, sentire il tuo respiro fondersi con il mio, ascoltare il tuo cuore andare a tempo con il mio, annusare il tuo inconfondibile odore'-
Giada si fermò con le mani a mezz'aria, Piero la stava chiaramente corteggiando ma in un modo dolcissimo e romantico, proprio come piaceva a lei.
Gli sorrise e continuò a sistemargli la cravatta rendendolo impeccabile.
-'spacca tutto , Piè'- gli disse mentre lui indossava la giacca.
Il tenore annuì sorridendo e fece per uscire dal camerino quando si bloccò d'un tratto, si voltò ritrovandosi due occhioni lucidi a fissarlo, due falcate e si ritrovò dinnanzi a Giada.
Fu tutto questione di un attimo: le labbra di Piero stamparono un tenerissimo bacio all'angolo della bocca di Giada.
Un bacio voluto ma non malizioso, un bacio per suggellare quel nuovo equilibrio che avevano trovato dopo essersi feriti a morte, un equilibrio che li avrebbe resi genitori presenti e responsabili.
Tenerezza e comprensione tra Giada e Piero.
Grazie a tutti
Un abbraccio
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2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)
Romance-'il corpo appartiene a chi sa farlo godere, quindi sono il vincitore assoluto '- disse con sicurezza Piero continuando a baciarle il monte di Venere .... Giada ammutolì dinnanzi a quelle parole veritiere. -'tu allora non essere ge...