Capitolo 308

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Secondo i calcoli fatti in ospedale , i tre mesi erano passati da qualche giorno e quel martedì  Giada aveva la visita dal ginecologo: magari era possibile scoprire anche il sesso del bambino oltre che valutare il suo stato di salute dopo lo spavento della minaccia d'aborto e dopo il mese di riposo assoluto, pensò Piero.

I bimbi erano stati accompagnati a scuola dal nonno per permettere a Piero di aiutare Giada nei piccoli movimenti come lavarsi o vestirsi.

-'Piè ce la posso fare da sola'- lo richiamò la donna vedendo che il narese la seguiva peggio di un'ombra.

-'non voglio ti sforzi più del dovuto e poi sono rimasto a casa apposta per aiutarti. Ti prego, ne va della mia tranquillità mentale'- sbuffò Piero mentre la accompagnava in camera per rivestirsi.

A quelle parole dette con quel tono amorevole, Giada si fermò voltandosi verso Piero

-'perdonami se ti ho fatto spaventare e per averti creato tutti sti casini'- si scusò la donna indicando i tavolini sistemati nella camera da letto che i figli usavano per studiare e mangiare e riferendosi all'ultimo mese dove Piero aveva fatto praticamente da mammo.

-'non devi chiedermi perdono ne scusarti. Non è colpa tua e poi lo faccio con amore, per la donna che amo e per mio figlio'- spiegò con dolcezza mentre accarezzava il ventre leggermente rigonfio di Giada

-'potrebbe essere un'altra figlia'- ribattè lei soffermandosi sul sesso del nascituro

-'matri mia n'ata fimmina '- si lagnò con il suo tipico accento siciliano facendo ridere di gusto Giada -' masculo dev'essere , a me e Tano ci deve aiutare a tenere a bada voi altre'- motivò intanto che recuperava le chiavi della macchina.

Arrivati dal ginecologo, dovettero aspettare il tempo di una visita prima di entrare nello studio del dottore.

-'quando la mia segretaria mi ha detto che venivi tu non pensavo fosse per un'altra gravidanza'- ammise il medico che conosceva Giada dai tempi del liceo, che l'aveva accompagnata dalla gravidanza di Gioia a quella di Celeste.

-'beh non è stata voluta ma è qui'- rispose imbarazzata Giada intanto che si sistemava sul lettino

-'e siamo felicissimi di quest'altro figlio'- aggiunse leggermente stizzito il tenore che si andò a sedere sulla sedia accanto al lettino sbuffando per quella considerazione fatta dal medico ritenendola fuori luogo.

-'mi spieghi tutto dall'inizio'- chiese il medico mentre riempiva di gel freddo il pancino di Giada, ignorando Piero.

La donna gli raccontò dei malesseri, della febbre e delle relative cure, dello spavento del quasi incidente, delle fitte e delle macchie rosse sullo slip, della corsa in ospedale, della scoperta della gravidanza e del riposo osservato nel mese scorso.

Il medico ascoltava tutto in silenzio, con viso concentrato intanto che muoveva il cursore sul ventre di Giada.

Alla fine del racconto,pigiò un tastino sul monitor.

-'pronto a registrare quest'altro battito?'- chiese al tenore ricordando che Piero aveva registrato i battiti delle prime ecografie sia di Tano che di Celeste.

Il narese annuì con un bellissimo sorriso stampato in viso e , con una mano uscì il cellulare facendo partire la registrazione , e con l'altra stringeva una mano di Giada lasciandole con il pollice teneri grattini sul dorso.

Nei primi dieci secondi la stanza fu invasa unicamente da un tenerissimo 'tu-tu-tu' che fece scivolare sul viso di Piero delle lacrime di gioia.

-'il nostro miracolo'- disse l'uomo guardando gli occhi lucidi della sua donna.

-'il bambino sta bene nonostante il pericolo che ha corso, devi però continuare ad evitare sforzi. Fatti aiutare con la casa e con i bambini. Non devi stancarti troppo ne sforzarti. Ne va della tua salute e di tuo figlio'

Giada annuì , seria in viso. Fu Piero a prendere la parola.

-'si può già sapere il sesso?'- chiese curioso provocando smarrimento nel medico.

-'Piè te l'ho appena detto: il bambino sta bene'- ripetè il ginecologo scandendo la lettera finale della parola.

-'è un maschio?'-chiese al nulla sbarrando gli occhi -'e' un maschio , Già. Te lo avevo detto io'- continuò come un fiume in piena baciando la mano della donna -'o masculu e papà'- ripetè come un mantra con il tipico orgoglio siculo.

La visita si concluse con una sfilza più o meno infinita di raccomandazioni per Giada. In auto fu Piero a riprendere il discorso.

-'ma tu avevi capito che era maschio?'- domandò corrucciando la fronte.

Giada si prese dei minuti per osservare la sua espressione fanciullesca.

-'spero abbia i tuoi occhi, la tua fronte ma sopratutto lo stesso modo tuo di formare queste pieghette'- rispose accarezzando con un dito la fronte del tenore distendendola di nuovo

Piero sorrise emozionato.

-'io spero assomigli a te'- ribattè prima di rifare la domanda -'e allora? Lo avevi capito?'

-'più che altro dopo tre gravidanze so riconoscere un pisellino da una patatina'- spiegò con fare imbarazzato la donna -'e poi si, quando ha detto bambino e figlio ho avuto la conferma di aver visto bene'-

-'pisellino?'- ripetè con voce strozzata il narese -'u bazooka avrà mio figlio altro che pisellino'- corresse alzando di un tono la voce

Giada rise di gusto fino ad avere le lacrime agli occhi.

-'è piccino per avere lo stesso bazooka del papà, per ora è il pisellino di mamma'- ribadì parlando a tratti tanto forte erano le risate.

Piero preferì far cadere il discorso concentrandosi sulla bellezza eterea di Giada.

Seduta accanto, con le mani sul ventre a proteggere quella creatura , con il viso rilassato, le labbra distese in un meraviglioso sorriso e gli occhi illuminati dalla gioia di quel momento. Una semplice coda alta che raccoglievano i suoi lunghi capelli castani e una semplice tuta comoda e pratica a ricoprirle il corpo tondeggiante.

Aveva visto centinaia di donne nella sua vita, aveva conosciuto quelle ritenute più belle dell'intero Star System eppure una sola donna era meravigliosamente bellissima ai suoi occhi in quel momento: la sua Giada. 

E , in maniera del tutto involontaria, dette voce a  quel pensiero.

-'per me sei la donna più bella che abbia mai conosciuto e mi sento fottutamente fortunato ad averti accanto'

Giada non si aspettava quella dichiarazione così improvvisa, così spontanea, così vera.

Si appoggiò con la testa sulla spalla del tenore, prese tra le sue mani la mano affusolata che l'uomo aveva poggiato sul cambio e la portò sul grembo.

-'siamo noi fortunati ad averti nella nostra vita, papà'

La mano di Piero prese vita e lasciò una serie di carezze su quel pancino leggermente rigonfio.

E anche stavolta Piero è stato accontentato: maschietto in arrivo.

Grazie di tutto. Sempre.

Un abbraccio

2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora