Capitolo 254

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L'attesa del piacere è essa stessa il piacere. 

(Gotthold Ephraim Lessing)  

Stavate aspettando da  più o meno 150 capitoli questo momento ... buona lettura!

-'nica aspè'- chiese Piero con affanno mentre toglieva il cellulare dalla tasca del pantaloncino.

La sua intimità ormai aveva raggiunto dimensioni troppo grandi e il cellulare dava fastidio.

-'ti voglio, ho bisogno di sentirti mio'- confessò Giada mentre continuava nel suo intento catturando le labbra del tenore in un bacio famelico.

Il narese , mentre concedeva le sue volute rosa ad una Giada altamente eccitata,riuscì a sistemare l'I-phone sul comodino. 

-'Uffà Piè , fammi tua'- ordinò la donna ormai totalmente sconnessa,provocando una bellissima risata in Piero.

-'subito amore mio'- disse  con voce roca mentre si alzava dal divano con Giada attaccata a lui a mò di Koala per portarla a letto.

Si spogliarono a vicenda come indemoniati. Nessuno dei due voleva più aspettare, avevano bisogno di annusare di nuovo l'odore della pelle l'una dell'altro, di risentire le mani della persona amata sul proprio corpo, di riassaggiare i loro umori, l'una di riempirsi di Piero,l'altro di essere accolto da Giada.

Mentre Si godevano l'una le carezze dell'altro fu Giada a prendere parola.

-'Piè i bimbi'-  si ricordò in un attimo fugace di lucidità

-'stanno con papà'- rispose mentre continuava a baciarle il collo

-'lo so avvisa che non tornino ancora'- fece riflettere la donna che non voleva essere interrotta da nulla e da nessuno stavolta

Il tenore si alzò e fece partire una chiamata, ma per Ignazio. Non voleva chiamare il padre per evitare che ai figli venisse la voglia di tornare dai genitori.

''Piè ch'è successo?'' - chiese preoccupato il collega 

''Niente Gnà, ma ho bisogno di un piacere''- accennò velocemente -'' chiama papà e aiutalo con i picciriddi. Io sto con Giada. Vi avviso io'' 

Ignazio sapeva che Piero doveva chiarire con Giada e non si sorprese quindi di quella richiesta ipotizzando senza difficoltà a che punto del chiarimento si trovavano , soprattutto sentita la voce roca dell'amico. Senza chiedere nulla, accettò e salutò il narese che potè finalmente dedicarsi alla sua donna.

Sistemati i figli, dolcemente Piero fece sdraiare Giada a letto.

-'sei bellissima'- si complimentò nel vederla totalmente nuda e alla sua mercè prima di sovrastarla poggiando sui gomiti.

Piero si impegnò nel rilasciare sulla donna una lunga scia di baci che dalla bocca seguivano un percorso ben preciso così da non lasciare nulla al caso:il collo che venne solleticato da quella lingua algida, i seni che si inturgidirono a quel contatto tanto agognato,il ventre ormai piatto dopo la nascita di Celeste, il monte di Venere che si presentava liscio, fino ad arrivare alla mèta tanto ambita: l'intimità bagnata di Giada.

-'Piè ti voglio a te'-confessò sgrammaticata 

Il tenore capì perfettamente cosa intendeva dire eppure non si premurò di rispondere continuando a stuzzicarla.

-'Piè voglio te non la tua lingua'- specificò la donna per farsi capire e tentando di spostare la testa del tenore

A quel punto Piero alzò la testa puntando i suoi occhi in quelli di Giada

2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora