Capitolo 238

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-'immagina qualcuno che ti strappi il cuore dal petto a mani nude, immagina di vederlo calpestato,squarciato, rotto in mille pezzi al punto che non lo senti più battere. '- rispose Giada attirando l'attenzione di Piero - 'Vorresti urlare dal dolore fino a non avere più fiato, ti sembra di impazzire, le lacrime scendono senza neppure che tu te ne renda conto nonostante tu ti morda le labbra per non lasciarti andare, non hai fame perchè non hai più voglia di vivere, non riesci più a dormire perchè quando chiudi gli occhi rivedi il tuo uomo che ama un'altra donna, vivi di ricordi che ti fanno male, ogni angolo di quella casa ti ricorda i momenti belli vissuti con lui, passi le giornate a chiederti in cosa hai sbagliato sentendoti umiliata, inferiore, brutta, incapace e inadeguata, vorresti raggomitolarti su un divano e aspettare di morire perchè nulla ha più senso sentendoti una nullità anche come mamma, vorresti distruggere ogni cosa che ti ricorda di lui ma non puoi. Devi sorridere per i tuoi figli, devi mostrarti forte di una forza che non hai, tiri avanti, ti trascini di giorno in giorno sperando che quella maledetta porta dalla quale lui è uscito si riapra mostrando il suo ritorno, devi mentire ai tuoi figli dicendo che il padre non torna perchè lavora e intanto ti senti sempre più colpevole perchè se i tuoi figli cresceranno senza un papà è colpa tua e della tua incapacità a tenertelo stretto, devi fare da madre e da padre quando non stanno bene, quando c'è una riunione a scuola, nelle passeggiate al parco. Intanto vedi lui, i suoi miglioramenti, la sua felicità; intanto invidi lei, i baci che ti lasciavano senza fiato, le notti passate a far l'amore, gli abbracci nei quali ti sentivi protetta.'

Giada aveva distrutto ogni remora e si era aperta a Piero mostrandogli il suo dolore come se fosse qualcosa di ben visibile, e lo era per Piero. La vedeva raggomitolata nel loro enorme lettone a piangere, la vedeva sorridere ai figli pur avendo gli occhi lucidi, la vedeva cucinare per i figli senza però toccare cibo, la vedeva distruggersi giorno dopo giorno per un uomo che non la merita.

-'mi dispiace , non so cos'altro dire'- 

-'mi manchi Piè. Mi manchi tanto, mi manca tutto di te e ti amo. Ti amo più di prima perchè stai mostrando il Piero del quale mi sono innamorata: quello dolce, premuroso, attento, disponibile. Eppure non riesco a lasciarmi andare. Ho una paura fottuta che tu ti possa innamorare di un'altra e lasciarmi di nuovo. Ne morire Piè, stavolta per davvero. Nonostante i bambini, il mio cuore non reggerebbe ad un altro abbandono quindi tra i due mali preferisco il minore, preferisco non averti piuttosto che averti per poi perderti.  '- spiegò Giada dando finalmente una spiegazione a quel suo strano comportamento-'e poi ti odio, ti vorrei far vivere la metà del male che ho vissuto, non reggeresti'- disse sicura di se lasciandosi andare a mezzo sorriso -'mi fa rabbia tutto questo' -continuò ad aprirsi indicando lei, in piedi accanto all'armadio e lui appoggiato ala porta della camera dei figli -'ti ho implorato di tornare da me, mi sono inginocchiata davanti a te, ti ho difeso agli occhi dei nostri figli quando eri indifendibile sperando che saresti tornato da me e invece no, tu te ne sei sempre altamente sbattuto dando per scontato il mio intervento con i bambini così da poter essere visto ancora come il loro eroe '- disse la donna guardandolo con uno sguardo ferito che ben presto si trasformò in uno sguardo inferocito -'e tu ora pretendi di essere perdonato già?'- 

Piero voleva rispondere, provò ad aprire bocca per dare fiato alle parole che gli si erano formate in testa ma Giada non glielo permise

-'troppo facile Barone!'- lo stoppò sul nascere -'devi imparare cosa vuol dire star male per amore forse solo così imparerai davvero ad amare. Devi piangere e disperarti sapendo di aver perso per sempre l'amore della tua vita forse solo così imparerai ad averne cura.'- 

Giada aveva finalmente sfogato tutta la rabbia e la sofferenza che aveva accumulato in questi lunghi mesi, aveva dato voce ai suoi pensieri e alle sue emozioni ma più di ogni altra cosa aveva ferito Piero e lo vedeva dallo sguardo abbassato incapace di reggere quello ferito di Giada, la fronte corrucciata, la mascella rigida, le labbra tese, le mani strette in pugni , le spalle incurvate.

Piero aveva perso la sensualità , la fierezza, la dolcezza, la spontaneità che lo caratterizzavano. Ora era un uomo ferito da se stesso e dalle scelte sbagliate che aveva fatto in passato, era un uomo solo che aveva perso l'amore  della sua vita, era un uomo fallito che aveva distrutto il suo matrimonio, la sua famiglia.

-'ti farò ricredere Giada' - rispose il tenore con la voce rotta dal dolore mentre deglutiva  a vuoto tentando di mandar giù quel maledetto nodo alla gola che gli si era formato nell'ascoltare  le parole di Giada -'basta riempirci di parole, ti dimostrerò a fatti che ti amo come non ti ho mai amata prima.' - affermò mentre lui le si avvicinava -'ti dimostrerò che il male subito a causa mia mi ha cambiato rendendomi migliore, rendendomi capace di amarti come meriti. Ti dimostrerò di essere cresciuto grazie a te e per te, solo per te unico, grande amore della mia vita'-

Intanto le lasciò una leggera carezza con la quale asciugò una solitaria lacrima che tradiva il dolore nascosto dietro quella corazza di freddezza e di rabbia che mostrava Giada che accolse quella carezza immobile mentre vedeva Piero tornare nella sua camera.

-'e comunque non l'ho mai amata come ho amato te'- disse voltandosi per guardare Giada, riferendosi a ciò che la donna aveva detto sulle notti di Piero passate a far l'amore con Cristina -'la nostra passionale complicità non è stata mai intaccata'- confessò con mezzo sorriso sghembo prima di chiudersi la porticina alle sue spalle e lasciare Giada svuotata e sola.

A voi i commenti...

Grazie :)

Un abbraccio

2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora