Capitolo 233

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Fu Gioia a scendere dal letto ed avvicinarsi alla porta.

-'chi è?'- domandò con voce impastata dal sonno

-'principessa mia sono papà, chiama mamma e fammi aprire la porta'- impose Piero con una certa frenesia, desideroso di riabbracciare la figlia

-'mami domme'- avvisò Gioia 

-'amore vai e svegliala così posso finalmente abbracciarti'-

Felice, Gioia trotterellò in camera da letto

-'mami veglia che c'è papi ma no può entare. Dai mami, dai'- la chiamò con una certa insistenza

Stordita e assonnata, Giada si alzò dal letto convinta che la figlia avesse  capito male ma quando dallo spioncino vide la figura di Piero che picchiettava il piede a terra , sorrise e aprì la porta.

ll primo sguardo che Piero incrociò fu quello di Giada.

-'scusa per averti svegliata'-

La donna non ebbe tempo di rispondere che l'attenzione del tenore fu catturata dalla figlia che gli si lanciò addosso esultante

-'papino mio'- lo richiamò Gioia prima di farsi stritolare dalla morsa sicura e protettiva del papà.

Giada preferì lasciare padre e figlia a godersi quel momento e recarsi in cucina a preparare la colazione.

Piero venne trascinato nella cameretta da Gioia.

-'Ceste , Tano veglia, c'è papi. C'è papi'- urlava Gioia catturata da un'ingestibile felicità.

Mentre Gaetano aprì gli occhietti sorridendo a quella notizia, Celeste si svegliò piangendo non avendo gradito il risveglio brusco della sorella.

Il narese cercò di tamponare il pianto della figlia prima dell'arrivo di Giada ma fu tutto inutile.

-'Giò non devi urlare quando gli altri dormono, te l'ho già detto altre volte'- la rimproverò la donna prendendo in braccio Celeste tentando di calmare il suo pianto isterico

-'ma c'è papi'- si giustificò Gioia indicando il papà

-'non si urla Giò. Anche se c'è papà'- insistette Giada - 'Celeste si è spaventata'- tentò di spiegare 

-'ma ora c'è papi e la camma con un bacino'- rispose saputella Gioia senza essere minimamente intaccata dal rimprovero della mamma.

A quella risposta Piero sorrise scuotendo il capo

-'è proprio figlia a te'- 

Giada tentò di nascondere il sorriso provocato da quella constatazione e si avviò in cucina seguita da prole e papà della prole.

Gioia decise di mangiare sulle gambe del papà senza mostrare la benchè minima intenzione di allontanarsi da lui intanto che Celeste e Gaetano mangiavano il loro biberon.

Quando i bimbi iniziarono a giocare in salotto, Piero raggiunse Giada impegnata a riordinare la cameretta. Era tempo di parlare di Gioia, di loro. 

Affacciandosi in camera vide Giada spolverare la cameretta dei figli mentre ballava sulle note di una nota canzone. 

Piero si appoggiò allo stupite della porta mentre la osservava sculettare e fingere di cantare, segno di una ritrovata serenità da parte di Giada. Avrebbe voluto andarle dietro per accarezzarle i fianchi e baciarle il collo, avrebbe voluto voltarla per poterla baciare, avrebbe voluto prenderla per i glutei e farla sua appoggiandola al muro, come nel loro passato più glorioso ma si dovette limitare ad osservarla riempendosi gli occhi di quella meravigliosa visione e pregare tutti i santi conosciuti affinchè Giada tornasse con lui. 

Dopo alcuni minuti, Giada si voltò scontrandosi con il meraviglioso sorriso di Piero e si bloccò.

-'ti posso aiutare in qualche cosa?' - disse il tenore anticipandola per evitare un eventuale rimprovero 

-'stai con i bimbi, loro han bisogno di te'- rispose Giada sistemando un giochino di Celeste

-'voglio stare anche con te, Giada'- confessò Piero avvicinandosi a lei senza mai staccarle gli occhi di dosso -'inutile fingere, so che tu e Maurizio non state più insieme e..'- ma venne interrotto da Giada

-'e per noi non cambia nulla, la fiducia nei tuoi confronti non dipende da Maurizio'- 

Piero fu costretto ad abbassare lo sguardo davanti alla veridicità di quelle parole 

-'però non mi allontanare, aiutami a riacquistarla standoti accanto.'- le chiese a mò di supplica.

-'stai accanto prima di tutto ai bimbi. Il loro  bene deve stare al primo posto, sempre. Loro vengono prima di noi'- 

Piero annuì, avrebbe voluto aggiungere che il loro bene era legato pure nel riveder i genitori di nuovo insieme e felici ma preferì tacere, per il momento.

-'come ha dormito Gioia stanotte?'-

-'di nuovo gli incubi, ha dormito con me sul lettone'- spiegò con gli occhi lucidi

-'aiuteremo nostra figlia a stare bene, te lo prometto'- la rassicurò con tono autoritario ma con sguardo dolce

-'perchè stai qua tu?'- domandò Giada mentre asciugava una lacrima ribelle

Piero azzerò ulteriormente le distanze prendendole le spalle

-'che domanda stupida nicuzza mia'- la canzonò per alleggerire quel momento -'per te, per loro, per la mia famiglia, per la vostra serenità che è pure la mia'- 

Giada in quel momento scollegò il cervello e si lanciò tra le braccia del tenore desiderosa di sentirsi finalmente protetta.

-'non ti lascio sola ad affrontare tutto, non ti lascio amore mio. Mai più' - le sussurrò mentre stringeva a se la donna.

Passarono alcuni minuti prima che sciogliessero quell'abbraccio per permettere a Piero di raggiungere i figli in salotto e Giada di completare le pulizie.

Quel giorno Piero consumò ogni minuto del suo tempo per i figli coccolandoli, giocando con loro, amandoli come aveva fatto in passato, come i figli avevano bisogno, come Giada amava vedere.

Mentre Piero mise a letto i figli, Giada stava pensando a dove farlo dormire : la soluzione più pratica sarebbe stata il divano ma sapeva che era scomodo e voleva in un certo senso alleviare le fatiche del tenore impegnato nel tour e voleva ringraziarlo per averli raggiungi a Napoli. Decise così di sistemarsi lei sul divano.

Accesa la luce di notte nella camera dei piccoli, Piero raggiunse Giada in salotto

-'dormo io qui, non preoccuparti'- la avvisò indicando il divano

-'voglio farti stare comodo , domani hai da riprendere il tour'- spiegò la donna

-'per dormire comodo dovrei dormire stringendoti a me'- rispose saputello per poi aggiungere -'ma mi va benissimo il divano'- 

Giada stava pensando a cosa rispondere quando in salotto si presentò Gioia con gli occhietti semichiusi

-'papi vollo te'- disse la bimba allargando le braccia per farsi prendere -' e te'- indicò poi la mamma con un dito mentre con il viso si accoccolava tra la scapola e il collo del tenore

-'lei ha deciso per noi'- disse Piero lasciandoci sfuggire un sorriso 

-'dillo che vi siete alleati?'- chiese Giada fintamente arrabbiata mentre riprendeva il cuscino dal divano e si recava in camera da letto, seguita da un Piero gongolante e una Gioia serena.

Quella sera dormirono tutti e tre sul lettone,con Gioia al centro protetta da mamma e da papà.

Se da un lato Giada pone un freno a Piero dall'altro inizia a cedere.

Grazie ...

Un abbraccio


2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora