Capitolo 216

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Fu una notte serena per Giada, stordita dall'alcool fece un lungo sonno senza mai agitarsi. 

Fu una notte lunga e meravigliosa per Piero, seppur piena di pensieri. Le sue braccia si modellarono a quel corpo esile che tanto desiderava ;  le narici si inebriarono di quel profumo di vaniglia e cocco che da sempre contraddistingueva Giada; le sue mani si adagiarono su quel ventre, luogo sacro che avevo custodito la vita preziosa dei suoi figli; il suo petto fu rifugio per la schiena di Giada.

Finalmente riassaporò una pelle che da sempre aveva amato, si riappropriò di un corpo che da sempre aveva sentito suo.

Preferì non dormire quella sera: ancora giravano nella sua testa le parole di Giada, era ubriaca e proprio per questo sincera, lui le mancava e questo di sicuro era un punto a suo favore, lei lo amava ancora e questo pure rappresentava un altro punto a suo favore ma non riusciva a perdonarlo, il suo amore la faceva stare male, l'aveva annientata, distrutta. Doveva  continuare a corteggiarla con dolce perseveranza, ecco qual'era il suo unico compito d'ora in poi. 

Intanto un sms di Franz riportò Piero alla realtà

''non sento i tuoi acuti. Devo preoccuparmi?'' - chiese malizioso

''cretino di un fratello''- rispose Piero mentre se la rideva di gusto per poi scrivere ancora - ''sono stato brava a placare l'istinto di Giada senza soddisfarlo''- spiegò enigmatico tant'è che Franz rispose con un messaggio altrettanto enigmatico

''??''

''La desidero ma l'avrò quando sarà lucida. Non voglio approfittarmi di lei''

A quella risposta Franz sorrise di cuore

''stavolta stai percorrendo la strada giusta,sono orgoglioso di te''- rispose sapendo quanto difficile fosse per il fratello resistere a Giada 

''bro la amo come non ho mai amato nella mia vita e farò l'impossibile per riaverla nella mia vita''

Dopo quella confessione, si salutarono augurandosi un buon riposo.

Quando in camera entrarono i primi raggi di luce, Piero si lasciò finalmente andare a Morfeo con un meraviglioso sorriso stampato sulle labbra.

Erano passate da poco le nove quando Giada iniziò a compiere i primi movimenti, premonitori del risveglio. Stretta ancora nella morsa sicura ma delicata del tenore, la donna tentò di prendere confidenza con un corpo destabilizzato dall'alcool e si stranì non poco della sua impossibilità a muoversi. 

Mugugnando e sforzandosi troppo per una che aveva perso tutte le energie nel vomitare i tre alcolici bevuti, riuscì comunque a liberarsi da quelle braccia che la stringeva ad un corpo sconosciuto eppure dal profumo familiare.

Stonata dal post sbronza e impacciata dal sonno, si scostò di qualche centimetro da quel corpo così da potersi voltare per capirci qualcosa in più. 

Un velo di pura ansia le si stese addosso come una coltre pesante e ingombrante.

Mentre il suo cuore perdeva svariati battiti per poi accelerare d'improvviso, nella mente mille domande si affollarono  senza però trovare una sola risposta. Tentò, in pochi istanti, di ricordare quanto accaduto ieri: ricordò Piero e Franz ballare, ricordò lei e Ilaria parlare , ricordò i tre bicchieri di Gin bevuti , ricordò Piero tornare a tavola e poi ... e poi ricordava il nulla, il vuoto più assoluto. 

Si maledì mille volte per non aver ascoltato Piero e Ilaria quando le consigliavano di non bere troppo, ripensò a Maurizio che l'aspettava a Canicattì sentendosi una sporca traditrice ma non potè non soffermarsi su Piero che, sereno grazie al sorriso che aveva, tenero con quel ciuffo scompigliato che gli si appoggiava alla fronte e decisamente sexy per il lenzuolo che copriva a stento la parte inferiore del tenore, dormiva come un piccolo putto.

Dal canto suo Piero , non percependo più il caldo accogliente del corpo di Giada e sentendosi stranamente osservato, decise di aprire gli occhi.

Dovette sbattere più volte le palpebre per mettere a fuoco Giada e rendersi conto che lo stava scrutando con cipiglio tra il confuso e l'arrabbiato e si concesse un altro sorriso che infastidì Giada.

-'cosa diavolo ci fai nel mio letto e mezzo nudo?'- chiese con tono duro allontanandosi maggiormente da Piero

-'ti ho curata'- rispose il tenore alzandosi dal letto mentre osservava Giada spostarsi goffa e impacciata per scendere dal letto

-'vattene immediatamente'- rispose arrabbiata prima di perdere equilibrio e rischiare di cadere con la faccia a terra se non ci fosse stato Piero a sorreggerla per i fianchi

-'non fare movimenti bruschi, devi riprenderti dalla sbronza'- disse il narese con tono dolce 

Giada per tutta risposta si portò le mani alla tempia e chiuse gli occhi a causa di una forte fitta alla testa.

Piero intuì il suo malessere, la fece risedere sul letto e si recò in bagno per recuperare un analgesico dal beauty di Giada.

-'prendi, così si calma il mal di testa'- le disse porgendole la compressa e un bicchiere di acqua -'per fortuna le porti sempre con te'- spiegò Piero riferendosi ai medicinali.

Giada ingoiò la compressa senza lamentarsi, avrebbe voluto  porre a Piero le infinite domande che ancora non avevano trovato risposta, avrebbe voluto allontanarlo e mandarlo via ma si rese conto di non essere nella condizione di porre domande, di allontanarlo, di cacciarlo.

Un trillo del cellulare di Piero, catturò la sua attenzione e dovette allontanarsi da Giada per vedere chi lo cercava senza però staccare gli occhi da quella donna. Nonostante si mostrasse sofferente, temeva ancora in una sua sfuriata.

Era Franz ad averlo cercato.

''sei ancora vivo?''- chiedeva sarcastico Franz conoscendo bene l'ex cognata

''e felice, bro. Poi ti racconterò''- scrisse ponendo un freno momentaneo alla curiosità del fratello. 

Avrebbe avuto tempo e modo per spiegare ogni cosa a Franz, ora la sua totale attenzione era per quella donna che lo scrutava in silenzio e che stava mandando in polpa il cervello pur di darsi una spiegazione a quel vuoto di memoria che non riusciva a riempire.

-'a che pensi?'- chiese Piero sedendosi sulla poltrona di fronte al letto

-'puoi indossare il pantalone del pigiama, per cortesia'- disse Giada abbassando gli occhi rendendosi conto che Piero stava ancora in mutande, mutande che mettevano ben in evidenza il suo apparato riproduttivo. 

Il tenore avrebbe voluto rispondere con una sua battuta maliziosa ma preferì desistere. Stava respirando un clima stranamente sereno con Giada e non voleva intaccarlo in alcun modo.

-'non ho nulla. Mi spiace'- si scusò guardandosi intorno per poi alzarsi e recuperare un telo da bagno che usò per cingersi i fianchi

Un flebile 'grazie' fu la risposta che ottenne.

-'non abbiamo fatto nulla ieri sera, se è questo che vuoi sapere'- spiegò Piero intuendo le domande mentali che Giada si stava facendo

-'cosa è successo?'- chiese finalmente la donna

-'non mi hai ascoltato, hai fatto di testa tua e ti sei ubriacata'- rispose saputello Piero mentre un tenero  sorriso si allargava sulle labbra intanto che Giada annuiva e abbassava il capo imbarazzata.

-'ti ho portata in camera, hai vomitato pure l'anima prima di crollare esanime'- concluse il narese omettendo i passaggi più hot e le dichiarazioni più intime.

-'tra di noi quindi...cioè.. io e te..non abbiamo...nulla..vero?'- provò a chiedere Giada sempre più goffa e nervosa.

Piero sorrise di nuovo, di quel sorriso rassicurante che tanto rincuorava Giada.

-'nulla amore mio. Quando accadrà è perchè lo vorrai davvero e non per un bicchiere di troppo'- rispose Piero avvicinandosi a Giada e accarezzandole la testa.

Non è tanto malefica la reazione di Giada, per ora almeno.

Grazie per le tante letture, stelline e commenti.

Un abbraccio


2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora