Capitolo 278

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Scusate l'attesa. Buona Lettura.

-'ma dove si trovano sti posti?'- domandò il tenore rileggendo per l'ennesima volta quei nomi strani che non aveva mai sentito

-'Il Bosco Sacro di Bomarzo e il paese di Collodi'- disse con sicurezza Giada ben ricordando le tappe scelte per quel viaggio in famiglia.

-'e questo parco?'- approfondì il tenore

-'di Pitagora in Toscana'- chiarì fissandolo negli occhi mentre cercava di carpire i suoi pensieri

-'si ma perchè li hai scelti?'- domandò ancora Piero non sapendo quali attrattive potessero nascondere quei paesi.

-'Nel Bosco ci sono sfingi, Ercole, una grande tartaruga, un drago, una balena, Nettuno, una casa pendente. Insomma un posto magico soprattutto per i bimbi e poi Collodi è il paese di Pinocchio e infine nel parco ci sono giochi per ogni età'-rispose Giada con viso serio e preoccupato.

Temeva che a Piero non potesse piacere l'idea.

Piero rilesse ancora una volta quel foglio contenente tutte le prenotazioni fino a quando , alzando gli occhi da quella carta, si scontrò con il viso teso di Giada e vi lesse tutta l'ansia che la stava divorando. Decise così di giocare con lei.

-'ti vedo preoccupata'- notò riponendo il foglio sul comodino

-'non so se ti può piacere ma è stato un anno davvero difficile e ho pensato che ai bimbi potesse piacere ed esserne felici e se sono felici loro, lo siamo noi. E poi così Gioia si distrarrebbe prima della scuola, magari ci vede insieme e felici e le passano gli incubi. E passeremmo così del tempo insieme, da famiglia. Recuperando il tempo perso. E poi mi piaci quando giochi con loro, hai un sorriso disteso, sereno, ti brillano gli occhi, sei rilassato e mi innamoro ogni volta di più di te.' - concluse con affanno Giada gesticolando , come faceva sempre quando qualcosa la incupiva.

Il cuore del tenore perse svariati battiti dinnanzi a quella bellissima dichiarazione. Effettivamente Giada ci aveva visto bene, quando stava con i figli era di una serenità inimmaginabile e inspiegabile. E sapere che questa sua serenità lo avvicinava ancora di più al cuore della sua donna lo riempiva di felicità.

Come poteva non accettare quel meraviglioso regalo di anniversario?

Ciò nonostante, fece prevalere il lato fanciullesco prendendola ancora un altro pò in giro e magari farsi perdonare rotolando nelle lenzuola gemendo i loro nomi.

-'un regalo impegnativo'- rispose finalmente 

-'non ti piace? Posso ancora disdire se non ti va, se vuoi riposare? Magari volevi rimanere a casa, stare al mare. Che stupida che sono stata. Scusami' - vomitò d'un fiato Giada rossa in viso mentre armeggiava con il cellulare, forse per risalire alle mail di prenotazioni e da lì disdire tutto.

Piero, senza dire neppure una parola, la agguantò con un braccio tirandola a se.

-'è un'idea magnifica amore della mia vita'- le sussurrò sui capelli stringendola -'è bellissimo ciò che hai pensato e organizzato. Non potevi avere idea migliore' - la rasserenò il narese

-'sicuro?'- chiese per conferma -'non vuoi rimanere a casa per riposare?'

-'sono sicuro amore mio, il mio riposo è stare con voi, vedervi felici e riempire le mie giornate di voi'- le rispose Piero mentre le baciava quel piccolo lembo di pelle posto sotto l'orecchio provocandole i primi gemiti.

SI ritrovarono pochi minuti dopo a godere insieme amandosi con tutto se stessi.

La partenza per quel tour familiare era prevista pochi giorni dopo. In quei giorni Giada si occupò delle valigie mentre Piero si premurò di noleggiare un'auto.

Aveva preferito spostarsi con la macchina per permettere ai figli un viaggio più confortevole seguendo le loro esigenze, evitando di doversi adattare ad orari di treni e aerei che potessero creare disagi ai figli.

Il giorno prima della partenza l'eccitazione dei bambini era divenuta ormai ingestibile.

Gioia e Gaetano tampinavano Piero di domande alle quali neppure lui sapeva rispondere, anche  la piccola Celeste tentava di aggregarsi ai loro discorsi con le sue parole sconnesse.

Giada intanto ripeteva mentalmente tutto ciò che aveva messo in valigia come una sorta di mantra.

-'se qualcosa manca, lo compriamo'- la rasserenò Piero abbracciandola da dietro mentre Giada chiudeva per l'ennesima volta la valigia dei figli

-'hai ragione. Dobbiamo solo partire'- rispose Giada voltando verso il tenore e appoggiando il capo sul suo petto

-'devi soltanto rilassarti amore mio. Stiamo insieme, questo conta.'

Per il pranzo si ritrovarono a casa Barone per i saluti ai nonni e a Zia Mariagrazia, stranamente mancava Paolo.

-'fate i bravi'- si raccomandò Eleonora rivolgendosi a Piero e a Giada

-'Leonò, i picciriddi sò loro'- richiamò Gaetano indicando i bambini che giocavano a terra

-'si ma sono loro che devono comportarsi bene'- spiegò con cipiglio serio la donna facendo ridere di gusto il figlio che intanto salutava la sorella che si mostrava particolarmente triste.

-'nicuzza che c'è?'- domandò Piero cercando di capire il perchè di quella tristezza

Mariagrazia si limitò a fare spallucce pur di non rispondere a quella domanda. Aveva dimenticato la cocciutaggine del fratello

-'non me ne vado se non mi dici cosa ti prende!'- affermò serio il tenore -'e Paolo dove sta?'- chiese a raffica

A quel nome, a quella domanda, Mariagrazia trasalì. Tanto bastò per permettere a Piero di associare la tristezza della sorella all'assenza di quell'uomo che lui mal digeriva.

-'se ti ha fatto del male me lo vedo io con lui'- minacciò il fratello alzando di un tono la voce -'Nessuno deve far soffrire la mia principessa'- 

Mariagrazia preferì stringere il suo eroe in un fraterno e confortevole abbraccio.

-'vai e goditi questa felicità che tanto meriti. Poi ne parliamo con calma'- chiuse la questione Mariagrazia passando poi a salutare Giada e i piccini.

Dopo il rituale dei saluti, si misero in viaggio e attraversando lo Stretto di Messina arrivarono a Napoli a tarda notte. 

Nella loro casa vi passarono la notte e il pranzo del giorno dopo per poter salutare con calma anche i familiari di Giada prima di iniziare quel viaggio che avrebbe portato Piero e la sua famiglia in giro per l'Italia per due settimane.

Grazie.

Un abbraccio

2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora