Capitolo 299

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Nei due giorni successivi la febbre calò, per buona pace mentale di Piero che a Bologna era diventato ingestibile.

-'la prossima volta te ne torni a Napoli e lavoriamo tramite le videochiamate'- propose Gian ridendo davanti al senso di irrequietezza che mostrava Piero.

-'vorrei vedere te al posto mio'-  sbuffò il tenore mentre riponeva il cellulare dopo l'ennesimo messaggio di Mary che lo rasserenava sulla ripresa della sua donna

-'pure io sono preoccupato per la mia donna quando non sta bene ma tu sembri essere stato morso  da una tarantola' - aggiunse Gian

Piero preferì non rispondergli, si impegnò a chiedere alla cognata foto dei bimbi.

La sera fu Giada a chiamare lo stesso Piero. Aveva bisogno di sentirlo e di tranquillizzarlo. 

''amore mio''- rispose Piero vedendo chi lo chiamava

''Piero''- lo salutò Giada con voce raffreddata

''amore della mia vita come stai? hai bisogno di qualcosa? minchia Già mi sono spaventato ieri quando ho saputo che stavi a letto e oggi non ho fatto altro che pensarti. Se tutto va come deve , dopodomani sto a casa e ci penso io a te''- vomitò d'un fiato il tenore senza mai respirare

Giada sorrise intenerita. 

''sto meglio.Non mi occorre nulla se non averti qui. Non vedo l'ora di riabbracciarti''

Si presero del tempo per raccontarsi, dei figli, del lavoro, di come stavano per poi salutarsi.

Fu una chiamata dolcissima, per la quale Piero venne preso in giro non poco dal fratello.

-'sei proprio andato , bro'-

-'mi fa male saperla a letto senza che io possa fare nulla'- spiegò Piero lasciandosi cadere sul divano come un peso morto.

I primi a tornare a casa furono Gioia e Tano che si coccolarono per bene la mamma e la sorellina, il giorno dopo arrivò Piero accolto da baci, abbracci e coccole infinite. 

Il giorno dopo fu il tenore ad accompagnare i  figli a scuola evitando sbalzi di temperatura a Giada, nel recuperare le chiavi nel cassetto si ritrovò tra le mani un test di gravidanza, lo stesso comprato da Mary prima che Giada si ammalasse.

Stupito da quella scoperta, si dipinse un meraviglioso sorriso  sul viso di Piero.

Se Giada aveva comprato quel test era perchè c'era il sospetto di una gravidanza. Per lui era una certezza invece, Giada conosceva il suo corpo e se sospettava l'arrivo di un figlio, allora quel figlio era in arrivo.

DOpo aver accompagnato i figli nelle rispettive classi, si fermò dal fiorai per un bellissimo mazzo di girasoli, si fermò in cartoleria per un tenerissimo biglietto e infine si fermò in una pasticceria a comprare il babà a nutella di cui Giada era golosissima e che durante le gravidanze chiedeva sempre.

Giunto a casa non stava più nella pelle, avrebbe chiesto a Giada di fare insieme il test, voleva vivere quei tre minuti di ansia in attesa del risultato coccolando la sua donna.

-'amore sono a casa'- richiamò attenzione della donna che intanto stava rifacendo i letti 

-'sono in cameretta'- rispose Giada con il fiatone

-'ma sei pazza'- urlò indispettito Piero vedendola spostare la culla di Celeste e provocando confusione in Giada -'non deve affaticarti nelle tue condizioni'- le spiegò spostandola dalla culla e facendola sedere sul letto di Gioia intanto che si occupava lui stesso a sistemare il giaciglio di Celeste.

-'Piè la febbre è passata, sto bene ora'.-rispose con dolcezza lei.

Piero sorriso mostrando la sua dentatura perfetta.

-'oh amore mio, l'ho capito. Non c'è bisogno che fingi. Anzi sarei felicissimo di fare con te il test'- disse con l'intento di chiarire la confusione della donna ma senza rendersi conto che la confusione le era aumentata ancora di più con quella frase.

-'test? Di cosa stai parlando?' - chiese stralunata 

-'l'ho trovato nel mobile dell'ingresso'- rispose Piero prendendola per mano e strascinandola in cucina dove aveva appoggiato i fiori e il dolce e andando a recuperare il test dal cassetto.

Sempre più basita, Giada aprì il biglietto posto tra i fiori 

'Come un girasole giro intorno a te che sei il mio sole illuminando la mia vita con il tuo infinito amore, rendendola piena e gioiosa grazie alla nascita di tre meravigliosi figli ed ora, con l'arrivo del quarto, mi hai reso ancora una volta l'uomo più felice del mondo. Ho vinto decine di premi, ho incassato centinaia di sold out , ho ricevuto migliaia di standig ovation ma il successo mio più grande e di cui ne vado più fiero sei tu e i mie figli. Con amore, per sempre tuo, Piero.'

Dinnanzi a quella grafia ordinata, a quelle parole d'amore , all'emozione vista sul volto di Piero , Giada crollò in un pianto isterico. Piero aveva forse ritrovato il test comprato da Mary giorni prima e aveva frainteso tutto.

Si sentì un mostro insensibile, senza cuore, incapace di donare alla persona scelta per la vita ciò che più desiderava. 

Quando l'uomo ritornò in cucina e vide Giada piangere ,spaventato  gettò sul tavolo il test e corse ad abbracciare la sua donna.

-' amore è una cosa bellissima ed io ti aiuterò. Te lo prometto.'- le disse per rincuorarla

-'smettila'- gli disse a bassa voce Giada puntando su di lui due occhi rossi di lacrime 

-'Giada è stupendo invece'- insistette lui 

-'ti ho detto di smetterla, non sono incinta. Era febbre. Era semplice febbre'- sfogò lei 

Piero rimase immobile, con le mani a mezz'aria. Ci aveva creduto per davvero, lo aveva desiderato tanto e invece era febbre. Stupida febbre.

Impiegò qualche minuto prima di riprendersi dall'amarezza di quella scoperta così deludente.

-'ci riproveremo amore mio'-la rasserenò pensando che le lacrime di Giada fossero anch'esse di delusione intanto che l'abbracciava

-'io non voglio'- confessò Giada allontanandosi da quell'abbraccio.

-'che vuol dire?'- domandò Piero stralunato

-'non voglio, non mi sento pronta. Non è il momento. Quando temevo di essere incinta mi sono resa conto di non voler alcun bambino. Non ora'-

Era un pensiero che la donna aveva già condiviso con lui, era un pensiero che Piero aveva già ascoltato quindi da Giada eppure fu lo stesso una doccia gelida sentir di nuovo quelle parole.

-'ma stiamo parlando di nostro figlio'- le ricordò il tenore con gli occhi sgranati dalla furia che lo stava invadendo

-'stiamo parlando del nulla'- corresse con tono duro lei ricordando di non essere incinta

Preso da un moto di stizza incontrollabile , Piero strappò il biglietto dalle mani di Giada accartucciandolo , prese i fiori poggiati sul tavolo e gettò tutto nel cestino prima di lasciare quella stanza e rifugiarsi nel suo studio dove si sfogò suonando il pianoforte. 

Giada restò in cucina a fissare il cesto dell'immondizia. Sapeva benissimo quanto Piero desiderasse quel figlio ; sapeva benissimo cosa  albergava ora nel cuore del tenore: delusione per la mancata gravidanza, rabbia per la sua risposta, nervoso per aver frainteso la presenza di quel test; sapeva benissimo che ora Piero era intrattabile e che aveva bisogno di sfogarsi suonando ; eppure decise di raggiungerlo per parlargli.

Momento di verità, di incomprensione, momento di chiarimento!

Grazie a tutti...

Un abbraccio

2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora