Capitolo 274

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Ora che il tour era finito , tutti si concessero un pò di meritato relax. 

Ignazio tornò a Bologna per godersi la sua Milena e vivere insieme i primi mesi di gravidanza mettendo in pratica i consigli di Piero; Gian , stanco di viaggiare, decise di fare base a Montepagano per dedicarsi alla sua famiglia in compagnia della sua Virginia che lo aveva raggiunto per trascorrere con lui questo tempo di riposo.

Piero invece tornò a Napoli per ultimare i preparativi del matrimonio di Franz prima di scendere a Naro pochi giorni prima delle nozze. 

Dopo essersi fermati dai genitori per permettere loro di coccolarsi un pò i nipotini e di cenare, si ritrovarono tutti e cinque nella casa di Piero.

Approfittando del sonno dei piccoli che erano crollati esausti a causa del viaggio e delle coccole della famiglia paterna, Giada stava sistemando le custodie con i vestiti della cerimonia quando Piero le cinse i fianchi da dietro.

-'è la prima volta che stiamo qui come una famiglia' - fece notare lasciandole una serie di umidi baci sul collo.

Pericolose fitte colpirono il basso ventre di Giada che non seppe rispondere se non con un piccolo gemito che non sfuggì al tenore

-'e sarebbe la prima volta che facciamo l'amore qui'- continuò a dire Piero mentre con una mano scendeva verso l'intimità di Giada trovandola già bagnata.

-'e allora facciamolo Piè'- rispose la donna con voce roca dal desiderio intanto che si voltava verso l'uomo.

In un attimo, Piero le catturò le labbra in un bacio che da prima si presentava come semplice sfregamento di labbra per poi lasciare un leggero morso sul labbro inferiore come per chiedere il permesso ad approfondire.

Un permesso che gli venne concesso subito tant'è che fu la stessa Giada a lambire la lingua del tenore catturandola in una danza frenetica.

-'Oh Giada cosa sei?'- ebbe modo di dire Piero con un fiatone degno della nota più alta mai presa durante uno qualsiasi dei suoi mille concerti.

-'Piero ho voglia di te'- disse la donna mentre stuzzicava il lobo dell'orecchio destro del tenore suscitando in lui gemiti ormai divenuti ingestibili.

Il tenore si prese tutto il tempo necessario per spogliare la sua donna attraverso velate carezze, nulla di irruente e passionale. 

Il suo intento non era puro appagamento sessuale, voleva amare quella donna, voleva vezzeggiarla, voleva farla sentire desiderata. E ci stava riuscendo. 

Quando ormai Giada si presentava totalmente nuda, Piero la prese in braccia facendola sdraiare sul letto dove le concesse infiniti baci con i quali percorreva la ricca mappa di nei presente sulla pelle diafana della donna. Iniziò dalle labbra con un lungo bacio concluso con un leggero morso per poi spostare la sua attenzione sul collo arrivando poi alla scapola dove si soffermò di più lasciandole un segno violaceo.

-'non ricevevo un succhiotto dai tempi del liceo'- lo prese in giro Giada consapevole del segno che l'uomo le aveva lasciato

-'sei marchiata a fuoco, segno che sei mia. Solo mia'- spiegò Piero con voce roca dal desiderio che , incontrollabile, gli aveva provocato un evidente rigonfiamento ma del quale non voleva ancora occuparsene Piero , desideroso com'era di amare la sua Giada.

Come quando il fiume scende a valle senza ostacoli, così la lingua di Piero si ritrovò prima a lambire i seni della donna inturgidendoli al primo bacio poi a percorrere il dolce pendio del monte di Venere arrivando fino alla mèta tanto ambita dove vi si soffermò più del dovuto.

Quando finalmente si rese conto che Giada stava arrivando al culmine, si scostò provocandole un mugugno di fastidio.

-'ti voglio Già, voglio te. Adesso'- spiegò sconclusionato alzandosi da quel corpo e spogliandosi in fretta.

Fatta alzare Giada dal letto, indossò la protezione, la prese in braccio facendole legare le gambe al bacino e la fece sua. In piedi. Attaccati al muro.

In quella che da sempre era stata la loro posizione preferita.

Quando anche l'ultimo sussulto venne vissuto, senza staccarsi da lei, Piero la condusse verso il letto dove la fece sdraiare per poi posizionarsi accanto a lei.

-'è stato meraviglioso'- si complimentò Giada sorridendo

-'come sempre amore mio'- aggiunse saputello Piero tirando la donna verso di lui per poterla abbracciare -'non mi stanco mai di farti mia'

-'ed io di esser tua'- rispose Giada prima di addormentarsi tra le braccia del suo uomo.

I due giorni prima del grande giorno di Franz e Ilaria passarono subito.

Era la mattina del matrimonio e c'era grande frenesia a casa Barone,sia senior che junior.

Giada preparò le due figlie mentre Piero si occupò del maschietto, per poi vestirsi loro.

Piero stava nel salotto di casa con i figli aspettando l'arrivo di Giada.

-'figghiu miu le donne si fanno sempre aspettare'- si lagnò mentre guardava per l'ennesima volta l'orologio al polso.

Non erano in ritardo eppure Piero fremeva dalla voglia di stare con Giada, di vederla con indosso l'abito che aveva scelto per quel giorno così importante . 

Fin dall'inizio la donna non aveva voluto mostrarglielo, lui però aveva sbirciato nella custodia  scoprendone solo il colore.

-'eccomi'- si palesò Giada uscendo dal corridoio e divenendo oggetto di attenzione per quattro paia di occhi.

Piero , dinnanzi a quella visione, restò con le mani a mezz'aria. Dovette deglutire più volte pur di ristabilire la salivazione totalmente azzerata.

Giada si presentava con un abito blu, lungo di pizzo, con  effetto tattoo davanti e sulle braccia e vertiginoso spacco laterale.

-'sembri una dea. La mia dea'- si complimentò il tenore mentre le si avvicinava senza mai interrompere il contatto visivo.

Un sorriso imbarazzato fu tutto ciò che ottenne Piero oltre ad un leggero rossore sul viso.

-'e questa tua aria imbarazzata di rende ancora più eccitante'- aggiunse mentre arpionava le sue mani sui fianchi della donna per tirarla a se e concederle un profondo bacio che fece restare entrambi senza fiato.

Fu Gioia a richiamare l'attenzione dei genitori.

-'mami dobbamo addare' - si lamentò ansiosa la prima damigella

Staccatosi a malincuore da quelle morbide volute rosa, Piero fece cenno a Giada di avviarsi verso la porta e raggiungere finalmente casa dei genitori.

-'minchia Già, morto mi vuoi'- accusò il tenore scoprendo la profonda  scollatura che il vestito aveva dietro e che suggeriva l'assenza del reggiseno

Giada si voltò indietro con sguardo malizioso

-'così stasera hai meno cose da togliere'- rispose prendendo per mano Celeste e Gaetano per avviarsi in auto, seguita da Gioia.

Piero si ritrovò a sorridere sguaiatamente mentre scuoteva più volte il capo immaginando la notte insieme a Giada e  ringraziando tutti i santi del Paradiso per avere al suo fianco Giada.

Capitolo coccoloso che ci prepara alle nozze del primogenito di casa Barone.

Grazie a tutti.

Un abbraccio



2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora