Capitolo 291

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Il giorno dopo Piero si svegliò per primo per preparare la colazione alle persone amate.
Un gesto d'amore,un gesto di attenzione,un gesto liberatorio.

Quella richiesta da parte di Giada  infatti lo aveva reso particolarmente elettrizzato e lo aveva riempito di gioia che in qualche modo doveva sfogare.

Accettare di divenire di nuovo sua moglie voleva dire voltare definitivamente pagina su quell'anno particolarmente devastante. Voleva dire ridiventare a tutti gli effetti una famiglia,la meravigliosa famiglia che da sempre era stata,o almeno fino al colpo di testa del tenore.

Prima di sposarla però,Piero voleva rispettare un altro importante passo che in passato non era riuscito mai a compiere:chiedere a Giada di diventare sua moglie con tutti gli usi e i costumi che comportava quella richiesta.

Certo Giada era già stata sua moglie,certo lei aveva già accettato anche di risposarlo ma Giada meritava comunque quel momento romantico che ogni donna desidera e che ogni donna porta poi nel cuore come uno dei ricordi più belli.

Caffè,succo,biscotti, tisana, latte. Nulla mancava sul tavolo,tutto era pronto per i suoi amori che ancora dormivano. 

In attesa che si svegliassero,prese il portatile e iniziò a organizzare la proposta di matrimonio. Ogni dettaglio venne preso preso in esame dal tenore,nulla sfuggì alla sua impeccabile organizzazione.

Già immaginava gli occhi lucidi di commozione,il sorriso dolcissimo ad illuminarle il viso,il labbro inferiore trattenuto tra i denti torturandolo pur di non piangere,il cuore battere all'impazzata,lei stretta tra le sue possenti braccia,un bacio per suggellare quel 'si', contorcersi tra le lenzuola ansimando i loro nomi e magari concepire quel figlio che lui tanto voleva . 

Infondo se Giada aveva ceduto sul matrimonio poteva cedere anche sul quarto figlio.

Perso nei suoi pensieri non sentì arrivare Giada.

-'non voglio svegliarmi senza di te'- disse attirando l'attenzione del tenore che sorrise a quella frase intanto che chiudeva il pc

-'scusami amore mio, volevo prepararvi la colazione'-si giustificò lui mentre allargava le braccia per permettere alla sua donna di rifugiarcisi.

-'coccolami Piè'- chiese la donna mettendo su un broncio tenerissimo

Piero non se lo fece ripetere, tenere carezze  e umidi baci coccolarono la donna fino a quando non si svegliarono i bambini e le  attenzioni del papà si divisero tra figli e futura moglie.

Mentre Giada riassettava casa, Piero occupò il suo tempo a giocare con i figli e a completare gli ultimi preparativi per la sua richiesta di matrimonio. Nel pomeriggio chiamò il fratello di Giada spiegandogli i suoi piani e chiedendo il suo aiuto circa i figli per il giorno dopo. Gerardo fu felicissimo di collaborare, tutto pur di vedere la sorella di nuovo felice.

Nel tardo pomeriggio, stavano tutti sul lettone guardando un cartone , quando bussarono alla porta. Fu Piero ad alzarsi per rispondere.

''sono Attonio''- rispose una vocina tenerissima accompagnata da una risata tipicamente maschile

Un senso profondo e incontrollato di gelosia si impossessò di Piero riconoscendo quel nome: era l'amico speciale di Gioia. Ciò nonostante non potè non aprire il portone e la porta. 

Un bellissimo bambino biondo e con gli occhi azzurri si presentò dinnanzi la porta di casa. Aveva un leggero fiatone per aver corso sopra , tanta era la voglia di riveder sua figlia, e tra le mani aveva una scatola di cioccolatini a latte, quelli che tanto piacevano a Gioia.

Tutto contribuì ad aumentare la gelosia del narese.

-'Ciao e Gioia??'- chiese diretto il piccoletto sbirciando nei lati della possente figura del tenore

Piero non riuscì a contare i battiti persi in quel momento. Il suo peggior incubo si era presentato in tutta la sua crudezza: era già venuto il primo maschietto a chiedere di Gioia.

-'Buongiorno, lei deve essere il papà di Gioia.'- intuì l'uomo che accompagnava il figlio, scalpitante di rivedere la sua amichetta -'io sono Ciro, il papà di Antonio,l'amico di Gioia'- si sentì in dovere di spiegare vedendo lo sguardo perso del tenore.

Non ebbe il tempo di dire nulla Piero, che arrivò Giada alle sue spalle preoccupata per la sua assenza prolungata.

-'Piccino bello, vieni entra. Gioia sarà felicissima di vederti'- accolse una festante Giada  spostando Piero pur di far entrare gli ospiti.

-'Ciao Giada, scusa il disturbo. Antonio voleva salutare Gioia'- spiegò Ciro, imbarazzato dal silenzio di Piero.

-'Certo, Antonio vai di là. Gioia è sul lettone con Tano e Celeste. Stanno vedendo un cartone'- 

-'eh no, Già!'- reagì finalmente l'uomo riacquistando l'uso della parola -' Facciamo venire di qua i picciriddi'- la corresse Piero.

Erano bimbi ma non accettava già l'idea che Gioia ricevesse visite maschili, a maggior ragione non poteva accettare che questa visita si recasse sul letto, con Gioia.

Giada stranita da quella reazione, vi acconsentì invitando Ciro ad accomodarsi sul divano.

Impiegarono pochi minuti i figli di Piero a raggiungere gli ospiti in salotto.  Gioia era indubbiamente la più felice di quella visita e non fece nulla per nasconderlo mandando sempre più in crisi il papà.

I primi venti minuti passarono tra i soliti convenevoli sulla polmonite di Gioia guarita, sulla scuola e le lezioni perse dalla piccina. Giada presentò Ciro a Piero permettendo loro così di interagire amichevolmente. Ovviamente lo sguardo di Piero non si scostava un solo attimo da Gioia e da Antonio. 

Per fortuna con loro c'era Gaetano che si intrometteva nei discorsi della sorella, senza mai mollarla un attimo.

-'Vieni Tonio, giochiamo a marito e moglie e Celeste ci fa da figlia'- propose Gioia di punto in bianco provocando tanto sgomento in Piero che poggiò una mano sul bracci odi Giada in cerca di conforto.

Stava per reagire, stava per impedire quello scempio , stava per mandare a casa Antonio e il padre quando reagì il figlio.

-'no Cioa, ci tono  pue io che vollo giocae'- si intromise Gaetano mettendosi dinnanzi alla sorella con le braccia incrociate.

Piero osservava la scena orgoglioso di aver donato in eredità al figlio  il gene siculo della gelosia.

-'SI Gioia. Gioiamo a ccuola. Tu sei la maetta e noi i bibbi'- propose Antonio facendo annuire  Gaetano

In quel momento Piero riacquistò colore, il respiro riprese  ad entrare ed uscire dai polmoni e il battito si regolarizzò.

In pochi minuti i bambini misero su una vera classe. Gioia con dolcezza trattava i suoi alunni, Celeste compresa. Solo in quel momento si ricordò della presenza di Giada e di Ciro.

Spostò la sua attenzione su di loro ascoltando le loro idee sui nuovi maestri dei figli.

Per buona pace mentale del tenore, dopo poco più di un'oretta Antonio e CIro lasciarono casa Barone.

Quanto meravigliosa è la gelosia di Piero su Gioia?

Grazie a tutti

Un abbraccio

2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora