Capitolo 328

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Con un fintissimo sorriso stampato in viso, Piero aiutò Giada a varcare la porta dell'ospedale.

Quel pomeriggio Ilaria era di turno e potè raggiungere la donna e il cognato per aiutarli nel check-in e accompagnarla nella stanza.

-'qualsiasi cosa necessiti, mi puoi chiamare'- li rasserenò.

Poco dopo il loro arrivo, Giada venne impegnata nel tracciato al piccolo e in un colloquio informativo con l'anestesista di turno preparando così la sua cartella clinica.

La sera Piero venne mandato a casa e non venne concesso a Giada di avere accanto nessuno. Quella notte fu una delle più lunghe per lei e per Piero, tant'è che trascorsero la notte a chattare. Piero raccontò cosa avevano mangiato i figli, riportò le mille e più domande sul perchè Giada non stesse a casa, le mandò le foto dei disegni che i piccoli le avevano fatto. Giada invece stava raccontando di aver conosciuto nel corridoio un'altra mamma che come lei, avrebbe partorito il giorno dopo.

''mi manchi da morire Giada''- confessò di punto in bianco il tenore -''non riesco più a stare senza di te, neppure per una notte''-

Giada sorrise a quella confessione d'amore.

''è solo qualche notte, poi torno a casa con il nostro pisellino''- lo rincuorò regalandogli un sorriso

Piero sorrise e annuì vigorosamente immaginando già il momento in cui avrebbe stretto a se quel pargoletto tanto desiderato.

La mattina seguente, Piero giunse in ospedale alle prime luci dell'alba. Munito di calzari, tuta, cappellino e mascherina, era irriconoscibile.

Entrato in sala parto, ebbe modo di vedere la sua Giada distesa, con flebo e catetere, aspettare che l'anestesia parziale facesse effetto.

-'può accomodarsi lì'- gli disse un infermiere indicando uno sgabello posto accanto alla testa di Giada.

Piero annuì e in silenzio si accomodò prendendo tra le mani la mano destra di Giada,quella libera dalla flebo.

-'andrà tutto bene Piè'- si raccomandò la donna vedendo il tenore bianco in viso

-'si , amore. Pochi minuti e tutto sarà finito'- concordò Piero per poi voltarsi verso il ginecologo di Giada che per l'occasione era saluto a Bologna -'perchè dura pochi minuti vero??'- chiese con una leggera vena di panico

Il medico sorrise e annuì.

-'se tu però non reggi, dillo Piero e ti facciamo accomodare nell'altra stanza. Dobbiamo occuparci di tua moglie e di tuo figlio e no di un papà che sviene dall'emozione'

Piero deglutì vistosamente.

-'voglio esserci e ci sarò'- ebbe modo di dire prima che il medico ordinasse all'intera equipe di procedere al parto.

Piero, pur di tenersi occupato, raccontò dei bimbi intanto che che il suo sviluppatissimo udito intercettasse il rumore dei ferri provocando un leggero ma costante senso di nausea.

Dopo neppure pochi minuti , quel fastidioso rumore di ferri venne sostituito da un vagito squillante.

-'benvenuto al mondo Pietro'- disse il dottore mentre il neonato veniva coperto da un lenzuolo sterile e appoggiato sul seno della mamma dinnanzi allo sguardo commosso di entrambi i genitori

-'pisellino della mamma'- lo salutò Giada baciandogli il capo e sporcandosi le labbra di placenta.

Piero rimase muto e immobile ad osservare la scena innamorandosi perdutamente del figlio e della sua magnifica donna.

Pochi secondi e Pietro venne portato via da un'infermiera che si premurò di visitarlo, lavarlo, vestirlo e inserirlo in una culla del nido da dove Piero avrebbe avuto modo di scattare le prime foto.

Infatti il tenore venne fatto accomodare fuori per permettergli anche di riprendere colorito e annunciare la lieta notizia mentre Giada veniva suturata e sistemata per riportarla in camera.

Eccitato anche se ancora instabile sulle gambe,raggiunse il nido dove avrebbe ammirato il figlio in attesa  e di poter riabbracciare la sua donna. Giunto dinnanzi alla vetrata del nido,riuscí immediatamente a riconoscere Pietro.

Era quello che piangeva a squarciagola attirando le attenzioni dell'infermiera.
Piero  decise a quel punto di comunicare la nascita del suo secondo maschietto ai familiari e agli amici più stretti.

Piero  decise a quel punto di comunicare la nascita del suo secondo maschietto ai familiari e agli amici più stretti

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Pietro Barone

è già un piccolo tenore  

di 2.538 kg per 46 cm.

Le risposte non tardarono ad arrivare. Tutti si congratularono con lui chiedendo di Giada.
Risposto a tutti i messaggi, Piero si avvicinò di nuovo alla vetrata del nido per ammirare ancora suo figlio. 

Era bellissimo e non perché fosse suo figlio ma perché rappresentava la sua rinascita come uomo,come padre,come marito. Pietro era la promessa di amore eterno,era la cima dopo la salita,era l'arcobaleno dopo la pioggia battente,era la terra dopo mesi di navigazione,era il suo miracolo personale.

Perso tra i suoi pensieri non notò l'avvicinarsi del ginecologo di Giada.

-'Piero' -lo richiamò  - 'Giada è pronta'

A quelle parole, Piero sorrise e si girò per dirigersi dalla sua donna ma venne trattenuto dal braccio dal medico. 

-'il post parto prevede l'uscita già tra tre giorni se non ci sono complicazioni. Tempo una settimana e dovrà togliere i punti di sutura per i quali non dovrebbe provare particolare dolore. L'unica cosa che persisterà saranno Delle macchie per circa un mesetto durante il quale potete scambiarvi effusioni ma non concedervi al rapporto completo.'

Piero ascoltava quelle raccomandazioni con particolare attenzione senza però capirne il perché.

-' potrebbe essere stanca Giada,oppure un po' bloccata ma è tutto normale" - continuò il medico incurante della confusione dipinta sul volto del tenore.

-' bisogna dire tutto questo a Giada' - ammise finalmente Piero

-'sei tu che l'ultima volta hai preferito altro a tua moglie e alle sue esigenze' - spiegò beffardo il ginecologo assestando al mare se un colpo basso,meschino e doloroso.

-'non sono affari..'-stava rispondendo a tono Piero,prima di essere interrotto

-'te lo dissi già in passato e te lo ripeto,ho visto crescere Giada,l'ho vista morire per poi rinascere,l'ho vista donarsi totalmente a te per poi essere distrutta da te. La reputo come una figlia. Stavolta sai a cosa vai incontro,stalle accanto come merita'-

Con queste parole il dottore si congedò dal tenore con una pacca sulla spalla lasciandolo immobile in mezzo al corridoio.

Piero sapeva perfettamente che stavolta non doveva commettere passi falsi,e non solo non doveva ma soprattutto non voleva. Non voleva perdere Giada. Mai più.

Io non ho commenti..li lascio a voi.

Grazie di tutto.

Un abbraccio.

2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora