Capitolo 255

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-'mi mancava il nostro odore'- confessò Giada mentre baciava il petto del tenore impegnato a lasciare lenti e tenere carezze sulla schiena nuda della donna senza rispondere.

-'Piè hai capito?'- domandò stranita dal suo silenzio intanto che si spostava per guardarlo in viso

Solo in quel momento Giada notò che Piero sorrideva con lo sguardo rivolto nel vuoto

-'non lo ricordavo più così'- rispose lui -'non lo ricordavo così coinvolgente, appagante, passionale. Non parlo solo dal punto di vista fisico, mi prende anche con la testa e con il cuore. Mi travolge, mi sconvolge. Mi fa stare bene.' - confessò allargando le labbra in un meraviglioso sorriso

Giada gli si sdraiò di nuovo sopra il petto di Piero intenzionata a prendersi tutte le coccole del momento.

Passarono lunghi minuti così: lui accarezzava la schiena di lei dai capelli fino al sedere dove vi lasciava possessive palpatine, lei disegnava immaginari ghirigori sugli addominali scolpiti dell'uomo. Gambe intrecciate, cuori che battevano all'unisono, respiri sincronizzati.

Quello era l'Amore che tanto decantava il tenore nelle sue canzoni, solo ed esclusivamente quello che viveva con Giada. Il resto era un falso d'autore. Una replica mal riuscita. Una fotocopia sbiadita.

-'non mi manca nulla, ora posso dire di essere felice nicuzza mia'- riprese a parlare il tenore spostando il viso di Giada così da incrociare i suoi occhi -'da oggi in poi mi impegno ad esserci sempre , in qualsiasi momento e in qualsiasi modo , ma tu amore mio non ti arrabbiare se vedi foto di fan troppo appiccicose. Ci sono sempre state '- 

-'e sempre ci saranno'. - aggiunse Giada lasciandogli un bacio a stampo -' ero insicura Piè e gelosa'-

-'Ricordi quando tornai a casa dopo il tour americano e ti dichiarai il mio amore?'- chiese Piero senza attendere realmente una risposta -''non ti prometto il 'per sempre' ma ti prometto il 'giorno dopo giorno''- ricordò citando se stesso -' spazzerò via ogni residuo di dubbio. E' una promessa che faccio prima di tutto a me perchè ho visto la mia vita senza di te e non è vita, non è nulla. E' solo buio e tanto freddo. Io non voglio anzi..'-si bloccò il narese concedendosi un lungo sospiro mentre alcune lacrime ribelli sfuggivano al suo controllo -' scusa il mio egoismo ma non posso più permettermi di perderti. Tante volte ti ho delusa facendoti allontanare da me ma stavolta è stato diverso. Vederti tra le braccia di un altro uomo'-spiegò mentre stringeva il corpo di Giada in una morsa stretta -'è stato quanto di più doloroso potessi mai vivere. Ed io non voglio più stare male. Quante volte mi sono ritrovato a piangere immaginando le sue mani su di te; mi sentivo mancare l'aria nonostante stessi per strada; la notte mi svegliavo di soprassalto , sudato e con l'affanno con la certezza che non sarei stato mai più felice. La cosa che mi faceva stare peggio era sapere di essere io l'unico colpevole di tutto quel mio dolore. '- confessò il tenore liberandosi definitivamente di quella zavorra che portava con se da tempo -'Ti ho fatto così tanto male che solo grazie a non so quale miracolo ora sei di nuovo mia. E sarà mio impegno darti ogni giorno conferma del mio amore'- 

Giada accolse quella confessione con il viso rigato da lacrime di gioia. Dinnanzi agli occhi lucidi di Piero decise di abbandonare ogni tipo di dubbio e di paura e viversi quell'amore in pienezza. Come aveva fatto fin dall'inizio. Come desiderava fare ora per la sua serenità, per quella di Piero e per quella dei figli.

Lei gli si avvicinò lentamente e con una serie infinita di baci asciugò il volto del tenore.

-'ricostruiremo la nostra famiglia'- concordò Giada con voce solenne guardandolo negli occhi.-' A partire dal benessere dei piccini. Metterò a tacere la mia gelosia con la certezza che tu sei mio e che mai più mi lascerai'-

-'mai più Giada, mai più- ripetè il tenore voltandosi verso Giada e incastrandola tra il suo corso e il materasso mentre le stuzzicava il collo con il naso  intanto che con una mano le solleticava provocando una spontanea e liberatoria risata

-'il solletico Piè, no dai..smettila'- urlava la donna tentando di divincolarsi da quella amorevole tortura.

Erano intenti a giocare come due adolescenti quando squillò il cellulare di Giada. Era la suoneria associata al numero di Gaetano.

''tuo padre, Piè''- disse mentre allungava un braccio verso il comodino e recuperava il telefono

''Gaetano cos'è successo?''- rispose allarmata

''mami so Gioia''- corresse la figlia con voce imbronciata

''amore mio dimmi''-

''dove tai? e papi?''- chiese la bambina lasciandosi sfuggire un singhiozzo

''piccina papi sta con me, stiamo facendo alcune commissioni''- mentì la mamma imbarazzata mentre si allontanava dalle coccole di Piero per rivestirsi.

''e quaddo veniamo ?''- domandò ancora 

''Giò ma nonno dov'è?''- ribattè  Giada preoccupata dall'assenza dell'uomo

''nonno ta daddo il gelato a Celeste''- spiegò sottovoce la piccina per non farsi beccare dal nonno

Piero intanto, che non ne voleva sapere di staccarsi da Giada la raggiunse da dietro stringendola in un abbraccio mentre strusciava la sua intimità sul sedere della donna che continuava a parlare con la figlia con grande difficoltà visto l'attacco che le stava sferrando il tenore.

''Gioia passami nonno,gli dico di portarvi da noi''- decise lei provocando uno sbuffo da parte dei Piero che voleva ancora godere della loro intimità.

-'nonno c'è mami'- avvisò la piccola passando il cellulare ad un confuso Gaetano che non ricordava di aver sentito suonare il suo cellulare

''Giada? ''-

''Gaetano i bimbi vogliono tornare, per cortesia''-  

''Già se sicura?''- chiese conferma l'uomo poichè sentiva , come sottofondo, i baci a schioppo che Piero stava lasciando sulla pelle nuda della donna

''Si, Tano''- confermò la donna sintetica

''ma Piero lo sa?''- insistette ben sapendo la voglia che il figlio aveva di Giada

Stuzzicata da Piero, preoccupata per i figli e messa alle strette da Gaetano , Giada si lasciò andare nella risposta.

''per ora se la bastare questa, riprendiamo quando possiamo''- 

A quella frase Gaetano sorrise soprattutto nel sentire le lagne alle quale Piero stava dando voce.

Il tempo di salutare e staccarono.

Mentre Gaetano sistemava i nipoti, Piero mostrava tutto il suo disappunto per la decisione di Giada.

-'ti voglio ancora'- si impuntò come un bimbo capriccioso

-'anche io ma i nostri figli ci cercano'- rispose convinta Giada mentre incrociava le braccia a petto come segno di autorevolezza

-'Dio Già, mi ecciti quando diventi autoritaria'- confessò lui con il suo sorriso sghembo avvicinandosi alla donna -'una nostra sveltina cuoricino mio bellissimo'- chiese il tenore mettendo su un bellissimo musetto imbronciata.

Giada non seppe resistere, aveva ancora voglia di quell'uomo e della sua intimità appena ritorvata. Gli si avvicinò con sguardo malizioso che il narese seppe ben leggere. La prese di nuovo in braccio e si amarono,  di nuovo.

Grazie sempre di cuore.

Un abbraccio.


2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora