Capitolo 246

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Subito dopo le prove, Piero chiamò Giada per chiederle dei bimbi e per sapere a che ora voleva arrivare al Palalottomatica.

-'a dire il vero stasera pensavo ad una serata più tranquilla per i bimbi'- annunciò Giada mandando in confusione Piero che desiderava, anche quella sera, avere al concerto la sua famiglia.

-'ma io vi aspettavo qui'- confidò lui visibilmente deluso

-'Piè non credo sia il caso. Già ci sono stati ieri'-provò a spiegare la donna prima di essere bloccata da Piero 

-'passeremo dieci giorni separati, senza poterci vedere. Cosa ti costa venire al concerto stasera?'- 

-'troppa confusione Piè, oggi i bimbi sono stati ingestibili. Non pensare solo ai tuoi desideri, pensa anche alle loro esigenze'

-'la loro esigenza è stare con il papà'-

-'al concerto ti vedono ma non stanno con te, domani potranno stare con te quando dismetti i panni del tenore de Il Volo e vesti quelli di papà Piero'- concluse la donna in un modo che non ammetteva repliche.

Scocciato e deluso, Piero la salutò con freddezza scontrandosi con lo sguardo confuso del padre che aveva assistito alla chiamata.

 Con poche parole , Piero spiegò la decisione di Giada. Con altrettante poche parole , Gaetano appoggiò la scelta di Giada invitando il figlio a riflettere sul desiderio di Giada  di preservare comunque i figli dall'uragano chiamato #ilvolovers che già nel concerto della sera prima aveva immortalato i figli sia al concerto che ai meet.

Dopo il concerto, Piero decise di non andare a cena con tutto l'entourage. Voleva tornare in albergo, rivedere i bambini, scusarsi con Giada ma al suo arrivo in camera notò con dispiacer che tutti già dormivano. 

Avrebbe tanto voluto sdraiarsi accanto a Giada anche quella sera ma preferì non sfidare la sorte, si accomodò alla meglio sulla poltrona presente accanto al letto e lì si addormentò osservando l'amore della sua vita dormire beata.

Era stanco, aveva sonno ma  pensieri non riuscirono a lasciarlo in pace.

RIpensò a quei tre giorni romani:alle confessioni fatte, ai baci scambiati, ai sorrisi ricevuti. Poteva finalmente ritenersi di nuovo compagno di vita di Giada? Poteva finalmente ritenere la casa a Napoli di nuovo casa sua? Con queste domande crollò di stanchezza.

La mattina seguente la prima a svegliarsi fu Giada che rimase piacevolmente colpita dalla presenza di Piero sulla poltrona. Gli si avvicinò accarezzando quel ciuffo scomposto che ricadeva sui suoi occhi.

A quel tocco familiare Piero sorrise nel sonno mugugnando qualcosa.

-'Piè vieni a letto, così riposi meglio' - gli disse Giada a bassa voce

-'solo se tu dormi con me'- chiarì lui tirando il braccio di Giada e facendola ricadere su di lui

-'dai bel tenore, andiamo a letto'- insistette Giada.

Non voleva liberarsi da quell'abbraccio protettivo ma nello stesso tempo voleva una posizione più comoda per entrambi.

Piero avrebbe voluto ribaltare la posizione con uno scatto felino mettendola sotto e stuzzicarla ma dovette fare i conti con l'intorpidimento degli arti tipico del sonno e della scomodità del divano così dovette ascoltare Giada e il suo comando.

Liberò Giada da quella morsa, la spostò dolcemente e , alzandosi dal divano, si avviò sul letto trascinando con se Giada tenendole la mano.

Sdraiato a letto,  lo stesso fece Giada accoccolandosi sul petto di Piero che si perse ad accarezzarle i capelli.

-'mi spiace per ieri, ci tenevo ad avervi con me ma hai fatto bene a non venire'- si scusò il tenore ottenendo un abbraccio più stretto da parte di Giada

-'lo so che ci tenevi ma i bimbi erano troppo euforici dopo la serata al Palalottomatica e non era il caso di farli sfrenare ancora di più e poi non voglio che le foto dei bambini girino su tutti i social.'

Piero concordava perfettamente sull'aspetto che riguardava la privacy e annuì per dar sostegno al pensiero di Giada prima di dar voce ai pensieri che invece lui aveva fatto la notte prima.

-'Giada stiamo insieme noi due vero?'- domandò diretto mentre si spostava così da poterla guardare negli occhi

Giada avrebbe voluto rispondere con un discorso epico nel quale metteva in chiaro le sue condizioni, le sue paure, i suoi bisogni ma lo sguardo speranzoso del tenore accompagnato dalle labbra tese, segni evidenti dell'ansia che lo stava divorando , ebbero la meglio e annuì semplicemente, vigorosamente.

E quella risposta era tutto ciò che Piero desiderava, da tempo.

Con un scatto agile invertì le posizioni trovandosi Giada sotto di lui.

-'ti amo amore della mia vita,ti amo da impazzire'- disse Piero intervallando ogni parola con un bacio a stampo su ogni parte del viso prima di arrivare sulla mèta tanto ambita: la bocca , intanto che Giada sorrideva beata.

-'adoro la tua rista, è musica per le mie orecchie'- confessò Piero lasciandosi andare ad un altro bacio, stavolta più profondo, più passionale.

Non era un bacio malizioso, preludio dell'amore. Era il bacio di un nuovo inizio, il bacio del ritrovarsi per ricominciare, il bacio del riassaporarsi con la certezza di essere di nuovo insieme, di nuovo un 'noi'.

Piero aveva iniziato quel bacio e Piero vi mise fine.

-'sono felice nicuzza mia e ti prometto una nuova vita insieme, mai più colpi di testa ma solo certezze'- confessò il tenore sdraiandosi sul letto e facendo appoggiare Giada su di lui per poterla stringere.

-'Piero ho bisogno però della tua presenza, io e i bimbi abbiamo bisogno di te'- si sentì in dovere di chiarire la donna

-'tornerò a casa tutte le volte che potrò e mi seguirete nelle date di Taormina , Verona e Soverato'- organizzò sicuro di se il narese -'dobbiamo dirlo ai miei e poi ai ragazzi,ne saranno felicissimi'- continuò Piero 

-'Piero ai più intimi, non voglio alcun tipo di pubblicità sul nostro ritorno insieme'- impose Giada con tono severo 

-'si, amore mio. Proteggerò la nostra privacy. Te lo prometto'- 

Da lì a pochi minuti si svegliò Gioia che, ancora assonnata, si recò nella camera della mamma per farsi coccolare.

Quando vide la mamma e il papà abbracciati, sorridendo saltò sul letto

-'tante coccole'-  disse posizionandosi tra i due genitori

-'la mia picciridda vuole le coccole'- ripetè Piero mentre solleticava i fianchi della figlia provocandole una bellissima risata che svegliarono sia Gaetano che Celeste ritrovandosi, in poco tempo, tutti sul lettone a spupazzare e farsi spupazzare da mamma  e papà. 


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Un abbraccio


2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora