Capitolo 226

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Era appena passata la mezzanotte, Giada era andata a controllare l'ultima volta i bimbi per poi ritirarsi nella sua camera e finalmente stendersi a letto per riposare il corpo, per sistemare i pensieri.

Ripensò ai due giorni a Ibiza: alle confessioni fatte  e a quelle ascoltate, al desiderio di Piero segretamente ricambiato, alla promessa fatta da Piero che stava rispettando con non poca difficoltà; ripensò poi a Maurizio: al suo desiderio di stare con lei, alla voglia che Giada aveva di riabbracciarlo,alla difficoltà che aveva nel concedersi.

Si sentiva stranamente serena, aver chiarito con Piero le permetteva di vivere la loro convivenza da persone mature e di viversi Maurizio senza sentirsi in difetto. Certo era strano lasciarsi andare con l'uno sapendo che a pochi metri c'era l'altro ma bastava far passare del tempo e la cosa si poteva superare, secondo Giada.

Mentre tentava di conciliare il sonno godendosi questo stato di benessere sentì un rumore provenire dalla cucina; incuriosita decise di alzarsi per andare a controllare.

Lì vi trovò Piero intento a farsi una tisana.

-'non c'è molta scelta qui' - catturò l'attenzione Giada riferendosi ai pochi tipi di tisane presenti in credenza.

Piero sobbalzò spaventato poichè non si aspettava di trovarsela in cucina

-'Mi n'addunai'- rispose prendendo un filtro a caso

-'me ne prepari una pure a me, grazie'-

Piero annuì semplicemente calando nell'acqua bollente due filtri della stessa tisana.

-'cosa ti toglie il sonno, tenorino?'- domandò Giada mentre prendeva le due tazze 

-'cosa ti fa pensare che io non riesca a dormire?'- domandò Piero a sua volta 

Giada rivolse un'eloquente occhiata alle tazze e al bollitore

-'con te non c'è storia, mi conosci troppo bene'- ammise il tenore sorridendo

-'mi spiace Piè, per tutto. So che per te non è facile e vorrei aiutarti ma non so come, anzi so come ma non posso, non riesco. Mi spiace'- si scusò Giada intuendo il motivo dell'insonnia di Piero

-'sei il mio male e la mia cura, amore mio'- rispose lui guardandola negli occhi mentre accarezzava le mani che la donna si stava torturando come chiaro segno di disagio -'e si, hai capito pure cosa mi leva il sonno'- sorrise staccando le mani da quelle di Giada e versando la tisana nelle tazze -'ci sto provando ad essere felice per te ma non ci riesco'- continuò Piero intenzionato a confidarsi con quella strana confidente di una notte insonne -'ad Ibiza sembrava tutto più facile ma ora, vedere le sue mani su di te, i tuoi sorrisi per lui...'- e lasciò cadere il discorso certo che Giada avrebbe capito la sua difficoltà.

Si ritrovarono seduti a sorseggiare la tisana, ognuno perso nei propri pensieri , fino a quando non fu Giada a spezzare quel silenzio

-'in tour fai il bravo, mi raccomando'

-'mangerò sano, dormirò il giusto e non berrò alcoolici'- ribattè sarcastico il tenore lasciandole un occhiolino vispo

-'cretino mi riferivo alle fan. Tua figlia è gelosa di te'- chiarì 

-'spero anche la mamma'- stuzzicò Piero guardando Giada di sottecchi intanto che lei scuoteva il capo ridendo senza dare una vera risposta a quell'affermazione

-'Gioia ti ama, Piè . Come forse neanche gli altri due . Non ancora almeno'- riflettè la donna 

-'e pensare che l'ho odiata quando ho saputo di lei'- ricordò riportando alla mente quella sera in albergo a Salerno quando vide le foto di una Gioia ancora neonata -'N'aiu caputu mai na minchia'- ammise lasciandosi andare ad una triste risata -'ho la capacità di allontanare le persone che mi amano per poi scoprirmi follemente innamorato anche io di queste stesse persone quando ormai è troppo tardi'- 

In un gesto inaspettato, Giada si alzò dal suo posto, si avvicinò a Piero e lo abbracciò. Vederlo stare così male e sentirsi impotente era frustante per lei che, fino a qualche mese prima, aveva fatto l'impossibile per la sua felicità.

Stupito da quel gesto , il tenore si alzò per potersi godere quell'abbraccio, per poterlo ricambiare.

-'quindi anche la mamma è gelosa del papà'- riprese Piero desideroso di sentirselo dire.

Giada si strinse ancora di più tra quelle braccia che sapevano di casa e di protezione, nonostante tutto.

-'tu comportati bene e vedrai che tua figlia ti aspetterà a braccia aperte'- rispose Giada eludendo la domanda di Piero.

Stavano allungando quella stretta calorosa e accogliente quando sentirono la piccola Gioia chiamare Giada piangendo.

Senza curarsi più delle tisane lasciate a metà, si recarono di corsa nella cameretta.

-'piccolì che c'è?'- chiese Giada spaventata mentre Piero la prendeva in braccio per portarla fuori dalla cameretta e permettere ai più piccoli di dormire.

-'no andare via mami, no andare'- continuava a dire tra le lacrime mentre allargava le braccia per farsi prendere da Giada che scambiò uno sguardo preoccupato con Piero.

La bimba continuava a pensare che sarebbe stata lasciata ancora sola.

-'mamma e papà non ti lasceranno mai più sola'- le disse Piero mentre le accarezzava la testolina 

Giada la portò in camera da letto e si sdraiò con lei tentando di farla calmare.

-vollo anche papi, papi mio dove sei?'- chiese la piccola mentre si agitava per trovare lo sguardo del papà

Piero le si avvicinò per sedersi dall'altra parte del letto stringendole la mano.

-'papi vicino a me anche tu'- disse Gioia battendo la mano per farlo sdraiare accanto a lei.

Smarrito Piero , guardò Giada per sapere cosa fare. Giada vi annuì dandogli il consenso di sdraiarsi accanto alla figlia e ritrovandosi così tutti e tre sul lettone: Gioia in mezzo avvinghiata a Giada e Piero alla sua sinistra che con un braccio circondava la figlia e il fianco della donna.

Una posizione imbarazzante per Giada, una posizione protettiva per Gioia, una posizione tenerissima per Piero.

Così si addormentarono quella notte, così si svegliarono l'indomani.

Fu Gioia la prima a svegliarsi, si divincolò da quella morsa dolcissima della mamma e del papà per andare in bagno. Piero fu il primo a rendersi conto dell'assenza della piccina sentendola andare in bagno, fu questione di attimi:approfittò dell' inconscienza del sonno di Giada per attirarla dolcemente a se sperando che la donna lo abbracciasse. Speranza divenuta realtà, Giada si strinse a Piero che la abbracciò ancor di più fino a fondere i loro respiri, fino a sentire il suo battito del cuore.

Sapeva di scorrettezza quel gesto eppure lo fece con cognizione di causa. Al risveglio di Giada  avrebbe dato la colpa all'inconsapevolezza del sonno intanto si sarebbe goduto il calore e il profumo della donna che amava e che avrebbe lasciato tra le braccia di un altro uomo.


Come reagirà Giada al suo risveglio?

Mi scuso per il ritardo con cui rispondo ai commenti ma eri ho avuto solo il tempo di scrivere (e so che voi preferite che io scriva prima di tutto :P ). Risponderò appena riesco.

Grazie di tutto, sempre.

Un abbraccio

2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora