Capitolo 293

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Di buon mattino Piero si alzò senza svegliare Giada. SI recò nella cameretta dei figli e in religioso silenzio, facendo la massima attenzione, preparò la cambiata per i figli che da lì a poco sarebbero stati portati via dallo zio.

Quanto tutto fu pronto, colazione compresa, fece alcune chiamate per assicurarsi che ogni cosa fosse pronto per la richiesta di matrimonio per la sua Giada. Chiamò il pizzaiolo, il fioraio, il ristorante, il fotografo, la gioielleria,il custode della Villa al quale aveva chiesto aiuto:  tutto era pronto per quella giornata che sarebbe stata etichettata come indimenticabile. Desiderava che tutto fosse perfetto, e lo sarebbe stato.

Tornò di soppiatto a letto, non voleva che Giada si svegliasse senza sentirlo al suo fianco; dopo pochi minuti aprì gli occhi e mugugnò qualcosa, segno che si stava svegliando.

-'buongiorno regina del mio cuore'- la salutò il tenore con voce calda 

-'buongiorno a te amore mio'- rispose lei con voce impastata dal sonno mentre rilasciava tenere carezze sul petto del tenore -

-'stiamo alla ricerca di coccole??'- domandò furbetto

-'ho sempre voglia di coccole, lo dovresti sapere'- gli rispose beffarda lei intanto che la mano stava scendendo verso la sua intimità già leggermente indurita.

Piero non fece ripeterselo di nuovo, sovrastò Giada e la fece sua con poche e decisive spinte.

-'avevi fretta, Barone??'- chiese lei con affanno riprendendosi da quel coito veloce ma passionale

-'temevo solo che si svegliassero i bambini e non volevo lasciarti insoddisfatta'- spiegò saputello mentre indossava gli slip

Il tempo di qualche bacio a stampo e tutti e tre i figli si svegliarono al nuovo giorno.

Durante la colazione Piero avvisò che da lì a breve sarebbe passato zio Gerardo a prendere i bimbi per una giornata con i cuginetti.

Giada stranita provò a chiedere più volte spiegazioni ma Piero cambiava sempre argomento imponendole , tra l'altro, di preparare i figli per uscire.

Quando voleva il bel tenore sapeva essere fin troppo autoritario ma piuttosto che arrabbiarsi e innervosirsi, quella veste dittatoriale del compagno la eccitava.

Alle dieci in punto, Gerardo prelevò i nipotini augurando a Piero  l'in bocca al lupo.

Sistemati i figli, il narese si recò in camera da letto per dire a Giada di prepararsi ma quando varcò la soglia della camera la salivazione si azzerò,gli occhi si sgranarono e il cuore prese a battere come impazzito.

Giada si presentava totalmente nuda, sdraiata sul letto , con i capelli sciolti, come amava Piero 

-'ti desidero'- confessò la donna alternando il suo sguardo malizioso tra gli occhi lucidi e l'intimità ormai eccitata di Piero.

-'minchia Già'- ebbe la forza di dire il narese senza riuscire a camminare

-'ti stiamo aspettando'- lo invogliò Giada allargando le gambe e facendo ben intuire a cosa fosse riferito quel plurale.

Deglutendo vistosamente, Piero tolse gli occhiali appoggiandoli sulla specchiera e si avvicinò al letto spogliandosi così da arrivare da Giada già nudo.

-'spero di non farti male'- confessò lui mentre saliva a gattoni sul letto rilasciando un'umida scia di baci sul corpo della donna. 

-'perchè male?'- domandò confusa mentre gemeva sotto quel tocco esperto

Piero si alzò dal letto con Giada in braccio permettendole di allacciare le gambe al suo bacino e l'appoggiò al muro

-'perchè ti voglio nel modo più passionale possibile'- ebbe modo di dire prima di concedersi a spinte decisive e irruenti.

Raggiunto l'apice del godimento, si concessero una doccia per poi rivestirsi.

-'mi spieghi finalmente perchè hai mandato i bambini da Gerardo?'- domandò Giada mentre si raccoglieva i capelli in una coda alta

-'voglio stare con te oggi, solo io e te'- spiegò sommariamente il tenore recuperando le chiavi di casa e della macchina .

Dieci minuti di auto e Piero parcheggiò confondendo sempre più Giada.

-'Voglio una giornata normale con te amore mio'- spiegò indicando il Lungomare di Via Caracciolo che si estendeva davanti ai loro occhi.

Giada annuì con un meraviglioso sorriso. Erano così rari i momenti nei quali si concedevano una passeggiata come una coppia normale: vuoi per la mancanza di tempo, vuoi per la presenza dei bambini, vuoi per preservare la loro privacy.

Nel percorrere quella meravigliosa striscia di strada dove la terra sembrava baciare il mare nel quale bianchissimi gabbiani planavano per cibarsi prima di riprendere il volo, i due innamorati si persero nel parlare dei loro figli con un amore e con orgoglio. Camminarono tanto, durante la passeggiata si avvicinarono ad una ringhiera dove gli innamorati lasciavano un lucchetto come per sigillare il loro amore. 

Proprio in quel punto Piero si fermò ed uscì dalla tasca un lucchetto e lo consegnò a Giada che si prese del tempo per rigirarselo tra le mani e notare  le iniziali sue e quelle di Piero da un lato e le iniziali dei loro figli dall'altro.

-'perchè?'- domandò Giada 

-'per prometterti amore eterno, amore mio. Un amore da vivere giorno per giorno insieme ai nostri figli'- disse Piero spiegando anche la presenza della iniziali dei figli -'un amore che, proprio come questo stupendo mare,  si scontrerà altre volte contro gli scogli delle difficoltà ma che troverà sempre la forza di andare avanti e inondare di felicità la vita nostra e di chi ci è accanto'- concluse il tenore aprendo quel lucchetto e  attaccandolo alla ringhiera.

Meravigliosamente colpita, Giada si saltò addosso legando le braccia al collo

-'ti amo Piè. Ti amo tantissimo'- e gli concesse un bacio a stampo che il tenore decise di non approfondire.

-'è solo l'inizio vita mia'- le disse staccandosi definitivamente e riprendendo quella passeggiata.

Dopo aver percorso il Lungomare di Mergellina, Piero riprese la macchina e portò Giada a Posillipo, parcheggiò difronte ad una chiesa e scesero.

Il giorno della proposta è iniziato...cosa avrà ancora in mente il tenore?

Grazie a tutti...

Un abbraccio :) 

2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora