Capitolo 215

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Arrivati in camera, Piero si premurò di chiudere a chiave la porta mentre le mani di Giada percorrevano esperte gli addominali del narese.

Quando Piero si voltò si ritrovò di fronte l'espressione compiaciuta della donna.

-'ti piace quello che tocchi?' - domandò lui lasciandosi andare a gemiti sempre più rumorosi

Non vi fu alcuna risposta verbale, a parlare erano gli occhi lucidi della donna, il respiro affannato, le labbra trattenute tra i denti.

Questo bastò a incoraggiare Piero le cui mani affusolate iniziarono una lunga, lenta e minuziosa discesa partendo dalle spalle della donna che chiuse gli occhi beandosi di quel tocco che tanto aveva anelato nei mesi passati.

Con leggeri tocchi e velate carezze, si ritrovarono entrambi ricoperti solo dall'intimo senza mai far congiungere le labbra; si limitarono ad amare ogni singolo centimetro di pelle con devozione.

Eccitato e fiducioso , Piero riprese a baciare il collo di Giada ma stavolta era deciso ad arrivare all'ambita mèta: le volute rose di quella che riteneva ancora la sua donna.

Il bacio fu a stampo, fu un ritrovare un oggetto prezioso, un ritornare in un luogo caro. Un bacio che ben presto si trasformò in una danza frenetica di lingue che si cercano,si rincorrano, si vogliono.

-'non hai più il nostro sapore'- disse Giada allontanandosi sensibilmente, spezzando la passione di quel momento e creando confusione nel tenore.

In quell'attimo Piero riprese un minimo di lucidità rendendosi conto che stava andando a letto con la donna che amava e che desiderava ma che in quel momento era totalmente ubriaca.

Nonostante il forte desiderio, decise di porre fine a quella passione! Voleva Giada ma la voleva da sobria, voleva che lei fosse consapevole di ciò che stava facendo e non spinta dagli effetti dell'alcool, voleva che lei si ricordasse la loro prima volta dopo quella lunga e dolorosa rottura, voleva che Giada ritornasse ad essere sua dopo aver chiuso con Maurizio, non voleva essere solo la stupidata di un bicchiere di troppo ma una scelta consapevole.

Si staccò da lei molto a malincuore, soprattutto per la sua intimità rigida e scalpitante.

-'Già fermati'- le impose il tenore mentre la donna riprendeva a baciargli il collo -' non rendere tutto più difficile'- si lagnò lui

-'ti voglio, Barone'- rispose lei mettendo su un tenerissimo broncio

-'Giadina , ti farei mia anche ora , in piedi, tant'è la voglia di sentirti di nuova mia ma meglio di no'- spiegò Piero come se Giada fosse capace di capire

-'ma io lo voglio, uff'- continuò a lamentarsi la donna

-'non ora Giada, su. Fai la brava'- la richiamò ancora mentre prendeva il pigiama della donna e tentava di infilarglielo

-'ho detto che lo voglio ora'- ripeteva lei a mò di ritornello mentre ritoglieva la maglia che a fatica Piero le aveva fatto indossare -'hai capito, ti ho detto che lo voglio. Lo voglio'- ripetè sconclusionata la donna

-'ma cosa Già?'- chiese Piero scocciato dalla petulanza di Giada -'cosa?'

-'il tuo bazooka'- rispose lei lasciandosi andare ad una sguaiata risata che le fece perdere la forza tanto da lasciarsi andare come un peso morto sul letto mentre continuava a ridere mantenendosi la pancia.

Una risata che contagiò pure Piero. Giada da ubriaca era uno spettacolo troppo esilarante, si mostrava sfacciata e audace come poche volte.

Quando l'attacco di ilarità passò iniziarono a presentarsi i primi sintomi della sbronza.

2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora