Capitolo 322

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-'mami, Chissina'- disse la bimba con voce incrinata dalle lacrime che minacciavano di uscire.

Ancora ricordava che la venuta di quella donna coincideva con l'assenza del papà.

Giada,confusa e disagiata, si voltò verso il punto dove guardava la figlia e lì vide la donna che le aveva portato via il marito l'anno prima, la stessa donna per la quale Piero aveva lasciato lei e i figli chiedendo il divorzio.

In maniera inconsapevole, si accarezzò il pancione.

Cristina dal canto suo non aveva ancora notato quella presenza e continuava a giocare con i bimbi della sua classe.

A distogliere mamma e figlia da quella visione ci pensò Piero.

-'Amore la classe di Gaetano è infondo al corr..'- ma il resto della frase gli morì in gola quando puntò lo sguardo pure lui su Cristina chiamandola per nome.

La donna, nel sentirsi chiamare, si voltò incrociando finalmente lo sguardo dell'uomo che aveva amato più di ogni altra cosa.

In maniera del tutto involontaria Piero le si avvicinò con il passeggino, forse per capire cosa ci facesse lì, forse per scusarsi, forse per accettarsi che stesse bene.

Giada restò invece bloccata con Gioia attaccata a se e con Gaetano a tenerle la mano.

-'come stai?'- chiese il tenore abbozzando un mezzo sorriso imbarazzato

Cristina, che mai si sarebbe aspettata di rivedere Piero, di rivederlo in un asilo, di rivederlo con  Giada e i figli ma sopratutto di rivedere Giada di nuovo incinta, si limitò ad un misero ''bene'', alternando il suo sguardo tra Piero e Giada.

-'non sapevo che lavorassi qui'- confessò il tenore ricordando che la donna lavorava in una ludoteca quando stavano insieme.

-'è questo il mio lavoro in realtà'- rispose Cristina indicando i bimbi giocare in classe e facendo riferimento alla sua laurea in Scienze dell'educazione -' e poi qui pagano meglio'- concluse rivolgendo di nuovo lo sguardo sul tenore

-'inoltre  è uno degli asili migliori di Bologna'- aggiunse Piero -'ecco perchè lo abbiamo scelto per Gaetano'- spiegò indicando il figlio accanto a Giada

-'ciao Giada'- si sentì in dovere di salutare Cristina 

La donna alzò semplicemente la mano non riuscendo ad articolare nessuna parola, ormai persa in un mondo tutto suo, un mondo fatto di vecchie paure, dolorosi ricordi, amare lacrime.

Piero intuì il disagio della sua compagna e decise di mettere fine a quel siparietto.

-'Mi fa piacere che stai bene, Cristina. Buon lavoro'- e senza concederle neppure il tempo di rispondere, si congedò per tornare da Giada.

-'la sua classe è infondo al corridoio'- disse semplicemente prendendo Gaetano per mano e conducendolo davanti la sua nuova classe mentre lasciava il passeggino a Giada.

Lei abbassò lo sguardo e seguì Piero spingendo il passeggino, con Gioia che camminava a passi lenti e  pesanti.

Il tempo di presentarsi con la nuova maestra e lasciarono il loro maschietto lì per poi incamminarsi verso la macchina.

Dopo l'incontro con Cristina, Giada era caduta in un profondo e inspiegabile mutismo; Piero cercava di riempire quel silenzio pur di distrarla.

-'Giò lo sai che tra poco conosceremo il tuo nuovo maestro??'- domandò il narese notando lo sguardo perso della figlia che non rispose alla domanda.

-'Gioia mi hai ascoltato?'- la richiamò lui alzando lievemente il tono di voce.

Gioia annuì ma senza dar seguito al discorso.

2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora