E: no...- sorrido cercando di non fargli capire nulla - non so cosa hanno! Hanno iniziato a fare le stesse domande anche a me e...
Guardo verso di loro e vedo Grace uscire dallo spogliatoio.
E: ...e a Grace!
B: Grace?
E: lasciale perdere!
Mi metto un dito sulla tempia per fargli capire quanto fossero fuori di testa e lui mi sorride.
B: ci vediamo per pranzo ok?
E: of course!
Mi da un bacio e vado a lezione. La lezione di riscaldamento vocale dura come al solito e una volta finito,ho una ventina di minuti prima della prossima lezione. Così torno in sala relax,ora vuota,prendo il mio cellulare ed esco per prendere un po' d'aria. Cammino avanti e indietro fissando lo schermo con un enorme dubbio: chiamare o no? Mi appoggio al muretto e tocco il secondo nome tra le chiamate rapide. Squilla.
C: Emzy!
E: daddy!
C: come stai amore?
E: bene ho appena finito una lezione e mentre aspettavo volevo chiamarti!
Sono molto tesa e nervosa e penso che lo abbia capito.
C: Emzy perché questa voce?
E: io dovrei farti una domanda.
C: of course!
E: c'è la mamma?
C: no tesoro - il suo tono si fa triste - lo sai che lavora sempre,ma stasera le dirò di chiamarti.
E: perché non mi chiama molto spesso.
C: lo sai che non vuole disturbarti la sera,visto che sei stanca:poi siete sempre state legate senza il bisogno di parlare tanto.
E: yeah...you're right sorry.
C: amore che succede?
E: niente.
Riesco con molta fatica a trattenere le lacrime.
C: Emzy ti conosco e ti sento molto strana...hai litigato con Simone?
E: no! Io...dovevo solo chiedere una cosa a mamma.
C: se vuoi puoi chiederla a me,magari posso aiutarti.
E: I don't know....
C: è per la scuola o è successo qualcosa con Simone che ti preoccupa.
E: Simo non c'entra niente è per te.
Il fatto che continuasse a dire che c'entrava qualcosa Simone,mi ha fatta sbottare tutto d'un fiato.
C: me?
Cerco di respirare profondamente e calmarmi.
E: daddy...pensavo ad una cosa.
C: cosa?
E: ripensavo a quando ero piccola e la casa dove eravamo.
C: dove eravamo? You mean where we're living now!
Rimango colpita dalle sue parole,perché la casa che avevo visto non era la nostra. Non lo era di certo.
E: esatto! - cerco di trovare delle parole - Perché noi abbiamo sempre vissuto lì vero?
C: Emzy stai bene? - lo sento sorridere da dietro il telefono - Certo! Siamo sempre stati a casa nostra amore.
E: sì lo so! Stavo solo scherzando!
Inizio a sorridere per non fargli capire nulla.
E: sai che stanotte ti ho sognato?
C: really?
E: sì ma ho sognato la tua caricatura!
Scoppiamo entrambi a ridere.
C: how I looked like?
E: eri più o meno tu... - invento alcuni particolari per essere credibile - solo con un naso enorme e gli occhi piccoli.
C: oh my God a monster!
E: già poi - ora è il momento del vero dettagòio - avevi degli strani capelli biondo scuro.
C: dark blonde?
Sento subito il suo tono di voce farsi molto preoccupato e nervoso.
E: what's up daddy? È solo un sogno non devi agitati:lo sai che sei bellissimo anche pelato. O hai avuto davvero dei capelli così buffi?
C: no...ma hai ragione:it's just a dream.
Il silenzio cala tra di noi per qualche secondo.
C: scusa Emzy ma ora dovrei andare.
Capisco chiaramente che è una bugia e che vuole evitare di parlarmi ancora.
E: e io devo andare a lezione!
C: buona giornata tesoro! Dirò a mamma di chiamarti stasera!
E: tranquillo! I love you!
C: I love you too angel!
Chiudo la chiamata non sentendomi come avrei voluto: pensavo che mi facesse capire che mi ero ricordata delle cose sbagliate, che era tutto solo frutto della mia immaginazione,ma invece quello che ho visto era tutto vero. Di chi era quella casa? Perché mio padre non mi dice la verità? Noi dovevamo per forza vivere in quella casa,io l'avevo visto. Per non parlare poi di quella foto! Che quello non fosse mio padre lo avevo sospettato,ma quando mi ha confermato di essere sempre stato pelato,ho sentito un nodo nello stomaco. Probabilmente nemmeno quella donna sfocata che c'era nella foto era mia madre,anche se le assomigliava;eppure quella bambina ero io. Con mille pensieri ritorno a lezione: mi serve proprio ora concentrarmi solo sulla musica,almeno posso liberarmi la mente. Entro in sala e con il maestro ripasso bene i testi,ma dopo circa quaranta minuti,un ragazzo della produzione entra dicendomi di andare in sala dieci. Prendo tutte le mie cose e vado,ma appena arrivo alla porta,noto che è una sala di ballo. Entro e mi ritrovo davanti Marco Mengoni. Rimango sulla soglia della porta immobile:anche se molti artisti italiani non li conosco,Marco Mengoni è davvero tanto famoso e alcune sue canzoni le so a memoria. Appena arrivata in Italia,avevo iniziato a sentire molte canzoni anche per imparare prima la lingua. Mi viene incontro sorridendomi tendendomi la mano.
M: tu devi essere Emma! Piacere di conoscerti!
E: piacere mio!
Sono palesemente in imbarazzo e penso di avere un'espressione da idiota.
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Biondo ed Emma - Ricordati di... 2
Romance|SEQUEL| Ciao Ragazzi! Questo non è altro che il seguito del mio primo libro! Spero continuiate a leggere il primo e che seguiate bene tutta la storia,perchè essendo tutto molto dettagliato,è una di quelle storia che bisogna seguire fin dall'inizio...