Capitolo 382

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Rimango sotto il suo tocco per qualche minuto,mentre il getto tiepido dell'acqua ci accarezza la pelle. Simone mette poi le mani sulla mia vita e con un movimento scattoso,mi gira,facendomi ruotare tra le sue braccia.

E: dovresti fare il ballerino.

B: solo se la fai anche tu.

Gli sorrido,per poi accoccolarmi sul suo petto nascondendo il viso nel suo collo,mentre le sue mani mi accarezzano la schiena.

E: sei ancora sicuro?

B: di cosa?

E: di volermi sposare.

B: perché scusa?

Il mio tono risulta abbastanza triste,ma Simone mi sorride,pensando probabilmente che io stia scherzando.

E: non lo so.

B: ehy... - mi alza il mento,guardandomi negli occhi - mai stato più sicuro di qualcosa in vita mia.

E: abbiamo già litigato di prima mattina.

Simone si mette a ridere e dopo avermi dato un bacio sulla spalla,mi accarezza la guancia e mi da un bacio.

B: Emma ma questo non é litigare.

E: tu fai sempre quella faccina soddisfatta e io mi innervosisco sempre.

B: ma smettila! - mi sorride - Lo faccio apposta,perché so che quando mi comporto così ti do fastidio e amo vederti con quel broncio.

E: quando lo fai sei irritante!

B: lo so,ma so anche che mi ami proprio per questo. Vero?

Rimango in silenzio esattamente nella stessa posizione: ferma tra le sue braccia.

B: ti adoro quando anche se volessi baciarmi e sorridermi,fai l'offesa.

E: non mi piace litigare con te.

B: io lo adoro invece.

E: ami litigare?

Lo guardo perplessa:non so perché lui riesca sempre a prendere tutto con il sorriso,infatti si limita a tenermi stretta e sorridere.

B: Emma ma io non vedo l'ora di litigare.

E: ma stai bene?

B: pensaci: se queste sono le cose che ci fanno litigare... - mi da un bacio - immagina i modi che possiamo trovare per fare pace.

E: che scemo!

Gli do una pacca sul petto,non riuscendo a non sorridere.

B: ah...ma vedi che poi quando sorridi spacchi tutto.

Mi metto a ridere,liberandomi di tutto quel tempo che ero rimasta seria,per non dargliela vinta.

E: sei tremendo.

B: stasera mi faró perdonare giuro.

E: davvero?

B: quello di prima era solo un assaggio.

Mi fa l'occhiolino e istintivamente gli butto le braccia al collo,baciandolo.

B: promettimi una cosa peró. - si fa molto serio - Se mai tu dovessi avere dei dubbi,o magari dovessi avere paura,verrai da me e ne parleremo insieme,ok?.

E: non ho paura.

Lo guardo sorridendo e convinta di quello che sto dicendo.

B: lo so,ma siamo giovani ed é normale che qualche dubbio ti venga qualche volta. Anche a me sono venuti lo sai,ma mi sono passati pensando a te.

E: a me non verranno,ma nel dubbio ti penseró comunque.

B: brava il mio amore.

Rimaniamo sotto il getto per un po',poi tutto d'un tratto si allontana da me.

B: finisci con calma la tua doccia,io intanto esco.

E: no dai...stai qui ancora un po'.

Lo tengo vicino a me,dandogli dei baci sul collo,e subito lo sento sorridere.

B: credimi é meglio così.

Mi da un bacio ed esce,chiudendo le ante della doccia. Lo vedo mettersi un accappatoio e tornare in camera,così finisco la mia doccia calda. Indosso l'accappatoio,avvolgo i capelli in un asciugamano ed esco dal bagno. Simone non é in camera,ma noto la finestra che da sul balcone aperta,così immagino che sia fuori. Mi infilo velocemente la biancheria che ieri sera é finita sul pavimento,ma non posso indossare il vestito di ieri. É ancora pulito,ma non é adatto per uscire,allora mi affaccio alla finestra. É appoggiato con i gomiti sul balcone,intento a fumare una sigaretta. Si é già vestito: una tuta nera e bianca dell'Adidas.

E: Simo? - si volta subito - Ti disturbo?

B: no,dimmi tutto.

E: non é che hai qualcosa da prestarmi?

B: di che genere?

E: da vestire. - indico la sua tuta - Non posso mettere il vestito di ieri.

B: arrivo subito.

Spegne la sigaretta,schiacciando il mozzicone nel portacenere e poi torna dentro.

B: vieni che diamo un'occhiata.

Simone inizia a guardare nel suo armadio,quanto mai incasinato.

E: dovresti riordinare un po'.

B: Emma - mi sorride - solo per sapere,c'é qualcosa che ti va bene?

E: dico solo che un po' più di ordine non guasterebbe:dici sempre che quella disordinata sono io,ma per quanto riguarda i vestiti tu sei imbattibile.

B: hai ragione.

E: tutto qui?

B: che devo dirti scusa?

E: che ne so? Che metterai a posto? - continua a guardarmi ridendo - Anzi lascia stare lo sistemo dopo io.

B: fai come preferisci:quello che decidi tu,va bene per me.

Tende il braccio verso di me,così appoggio la mia mano nella sua e subito mi tira delicatamente verso di lui,dandomi un bacio.

B: ti va bene la tuta grigia?

E: é pulita?

B: certo che é pulita.

Mi tolgo l'accappatoio,sistemandolo bene sul letto,mentre Simone mi guarda sorridendo.

B: oggi sei un po' permalosa.

E: io?

Il mio tono purtroppo,conferma le sue parole,ma io non me ne rendo conto.

E: bisognerebbe anche mettere a posto tutto.

B: in due minuti metteremo a posto.

E: se tu non buttassi sempre i vestiti come un pazzo....

B: non mi sembra ti dispiacesse molto stanotte.

E: smettila di avere quel sorrisino irritante.

B: dai brontolona,vestiti che ti porto fuori a mangiare.

E: dove?

B: non te lo meriteresti,visto che sei intrattabile,ma siccome ti amo,ti porto a mangiare il sushi.

E: davvero?

B: sì!

Sul mio viso si stampa un enorme sorriso e prima ancora che possa accorgermene,gli sono saltata al collo.

B: allora qualcosa che ti va bene,c'é.

E: tu!

B: dai finisci di vestirti pazza.

Biondo ed Emma - Ricordati di... 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora