Capitolo 272

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Avverto subito dopo le sue mani sui fianchi mentre i nostri corpi sono perfettamente attaccati e lui è in piedi tra le mie gambe. Questa sua reazione mi ha completamente colto alla sprovvista,tanto che quasi non so come comportarmi.

B: Emma...

Dal suo tono di voce sembra quasi che lui voglia darmi delle spiegazioni,allora lo zittisco subito con un bacio,accarezzandogli il petto.

E: sono qui!

Percepisco la presenza delle sue mani sulla zip dei miei jeans e per togliermeli,mi devo appendere letteralmente al suo collo perché possa sfilarmeli. Nello stesso tempo mi ha sfilato sia i jeans che gli slip,facendoli cadere sul pavimento e lasciandomi nuda seduta sul tavolo. Mentre cerca di togliersi i pantaloni,io inizio a baciarlo,scendendo lungo il suo collo e subito Simone appoggia la testa sulla mia spalla baciandomela e perdendosi tra i miei capelli. Mi riprende il viso,mettendomi una mano tra i capelli e riportandomi delicatamente sulle sue morbide labbra e senza nemmeno che me ne accorga,lo sento entrare dentro di me. Essendo seduta,la sensazione è molto strana e senza volere mi viene da mordergli leggermente il labbro come riflesso per il piccolo dolore che ho appena sentito.

B: scusa...

Gli sorrido e,tornando a baciarlo,spero capisca che non è un problema. Continua a fare avanti e indietro verso di me,tuttavia concentrandosi soprattutto sul mio corpo. Mi sento completamente in suo potere: fare l'amore sul tavolo non è mai rientrato nei miei pensieri. Mi tira lievemente indietro i capelli per potermi baciare,mentre con le dita mi abbassa solo le spalline del reggiseno che sono d'ostacolo alle sue scie di baci. A causa delle sue spinte,mi viene naturale portare la testa e il busto all'indietro,ma subito Simone mi mette le mani dietro alla schiena,impedendomi di allontanarmi da lui. Inizia a penetrarmi molto più velocemente,mentre io tengo le gambe intorno al suo bacino. All'inizio avverto un leggero fastidio, ma poi tutto svanisce,lasciando solo un grande piacere. Le uniche parole che risuonano nell'aria, sono i nostri nome e qualche gemito da parte di entrambi. Arriviamo entrambi all'apice del piacere ed io,a causa del momento e delle sue ultime spinte decisamente più forti,sono costretta ad attaccarmi alle spalle di Simone per sorreggermi. Lui porta le mani lungo la mia schiena,baciandomi la fronte,che ho portato praticamente davanti alle sue labbra. Sento i suoi muscoli ancora in tensione e lo sento sostenermi delicatamente. I nostri respiri sono affannati e da un certo punto di vista,io sono ancora senza parole per tutto questo,perché non me lo sarei mai aspettato. Simone resta ancora per qualche secondo dentro di me.

B: tutto ok amore?

Alzo lo sguardo per cercare i suoi occhi e una volta trovati annuisco. Non posso negare che sia stato abbastanza particolare e leggermente scomodo,ma è stato comunque bellissimo.

B: non avrei dovuto....

Gli accarezzo il petto,dandogli un serie di baci. Nel frattempo che io sono attaccata a lui con le mani attorno al suo collo,lo sento uscire e inevitabilmente questo si riflette su di me provocando un'espressione sul mio viso. Simone la nota subito e mi da un lungo bacio,per poi abbassarsi e rimettersi i pantaloni. Mentre lo fa,io accavallo le gambe per coprirmi un po',ma lui mi passa subito i miei vestiti.

B: tieni!

E: grazie!

Mi vesto e tra noi ritorna il silenzio. Non siamo mai stati in imbarazzo dopo aver fatto l'amore e non capisco il perché ora ci sia questa sorta di muro tra di noi. È come se Simone fosse spaventato e preoccupato di ciò che è successo. Nonostante il suo evidente disagio,è lui a rompere il silenzio.

B: allora....che hai preparato di buono?

Rimango qualche secondo bloccata a fissarlo molto confusa,ma poi ritorno in me.

E: ah...io ho preparato la pasta con il sugo di pesce... - lui va a vedere nella pentola per poi guardarmi - so che ti piace molto!

B: vieni qui!

Mi tende la mano e portandomi verso di lui,mi da un bacio,per poi tornare davanti ai fornelli. Prima che gli dica che probabilmente è ormai tutto freddo,lui riaccende il fuoco,così io tiro fuori due piatti e due forchette.

E: Simo...

Appena lo chiamo si volta verso di me,con un'espressione quasi preoccupata.

B: dimmi!

E: ti va bene se mangiamo di là sul divano?

B: ah.... - si riprende dal fatto che lo abbia colto impreparato - sì certo! Come preferisci!

E: no è che mangiare sul tavolo... - gli indico il punto in cui ero seduta - non penso sia il massimo!

B: sì hai ragione!

Spegne il fuoco e mette la pasta nei piatti,mentre io prendo due bottigliette d'acqua e poi andiamo in salotto. Simo appoggia i piatti sul tavolino e accende la TV su un canale a caso: capisco solo che è una seria poliziesca. Ci sediamo e iniziamo a mangiare,restando in silenzio, mentre ogni tanto diamo uno sguardo al televisore.

E: posso venirti vicino?

B: certo! Ma che domande fai? - solleva il braccio - Vieni!

Mi avvicino e mi metto accanto a lui,con la testa sulla sua spalla,mentre finiamo di mangiare.

B: dovremmo parlare non credi?

E: maybe....

B: non dovevo reagire in quel modo,insomma: sul tavolo e così senza nessun tipo di preavviso e senza nemmeno il preservativo. 

E: se ti preoccupa quello lo sai che prendo la pillola! - cerco di tranquillizzarlo - Puoi fidarti di me!

B: volevo dire che non lo abbiamo fatto come al solito...magari tu avresti voluto farlo in modo più romantico e non con uno che una volta finito,si tira semplicemente su i pantaloni.

E: Simo non preoccuparti! A me è piaciuto!

B: davvero? Perché sai io non so cosa mi sia preso: tu mi hai detto tutte quelle bellissime cose e io volevo solo stare con te. Non volevo aspettare un istante di più e il tavolo era lì. Non ho nemmeno pensato: avevo solo bisogno di te.

Biondo ed Emma - Ricordati di... 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora