Capitolo 255

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B: lo so! Ma volevo fare una cosa fatta bene!

Ei: e dove la porteresti?

B: pensavo di portarla all'Hilton!

Ei: accidenti! Vuoi fare le cose in grande! Lo sai che lì ci vanno gli uomini che vogliono fare le loro proposte di matrimonio?

B: lo so!

Einar si mette a ridere per poi guardarmi serio.

Ei: non vorrai chiederle...

B: no! Certo che no! Non ora!

Ei: o mio Dio! Mi ha fatto venire un colpo!

B: l'unico dubbio è che non so se sarà dell'umore giusto capisci?

Ei: ha la luna così storta?

B: ha dei problemi con la sua famiglia.

Ei: gravi?

Cerco di fare il vago per far capire il meno possibile.

Ei: magari è proprio quello che le serve!

B: amo Emma da morire,ma sai è la prima volta che mi approccio a cose così!

Ei: lo so - mi mette una mano sulla spalla - ed è per questo che andrà benissimo!

B: pensi dovrei farle anche un regalo?

Ei: dipende come siete abituati voi!

Poi improvvisamente si alza mettendosi a ridere.

Ei: smettila di arrovellarti su questa cosa!

Andiamo fuori ci fumiamo una sigaretta mentre lui mi racconta la sua giornata. Rimaniamo lì,finché Lauren viene a chiamarci per la cena. Mentre passo per il corridoio,mi viene da guardare su perché penso a come possa stare in questo momento Emma.

B: come sta?

L: she told me everything! - mi prende da parte mentre entriamo nella sala per la cena - É distrutta!

Mi vede particolarmente nervoso,perché tutto quello che vorrei fare è raggiungerla.

L: lasciala un po' da sola! Magari vai da lei dopo!

Mi vado a sedere con i ragazzi e nel frattempo anche Irama e Nicole ci raggiungono. Parliamo più o meno tutti,visto che il gruppo delle vipere non c'è e stranamente Nicole si dimostra abbastanza cordiale o comunque meno acida del solito. Einar e Irama mi aiuteranno per venerdì: mi sposteranno le lezioni al pomeriggio visto che probabilmente la mattina io ed Emma non lasceremo l'hotel molto presto. Per quanto riguarda le sue,non dovrebbero esserci problemi visto che a lei hanno lasciato un orario abbastanza flessibile,dal momento che la produzione sa del percorso che sta facendo. Non ho fatto che pensare a lei per tutta la sera. Molti mi hanno chiesto dove fosse Emma,allora io e Lauren abbiamo detto che era davvero stanca. Prima di salire da lei,esco con gli altri a fumare una sigaretta. Mentre rientro mi viene incontro Lauren,che era intenta a parlare con le altre.

L: vai da lei?

B: certo! So che vuole stare sola,ma io voglio starle vicino invece! La conosci:non vuole ammettere che ha bisogno di noi!

L: ascolta io vado a dormire da Vale e Sese,così vi lascio soli!

B: grazie davvero!

Salgo facendo di corsa le scale:a volte si fa prima che ad aspettare l'ascensore. Arrivo davanti alla camera e busso,ma non ottengo risposta. Allora provo a fare pressione sulla maniglia e la porta si apre,così entro. La vedo nel letto di fronte a me stesa,rannicchiata su se stessa. Mi avvicino piano piano perché penso si sia addormentata,ma appena la vedo meglio,noto che sta fissando un punto a caso sul muro. Molto probabilmente ha sentito che sono entrato,ma non si muove di un centimetro: ha gli occhi gonfi,rossi e pieni di lacrime. Mi tolgo le scarpe e,stendendomi dietro di lei la abbraccio, senza dirle niente: mi limito solo a stringerla forte e a mettere la mia testa tra i suoi capelli. La sento piangere silenziosamente: il suo corpo si contrae a scatti su se stesso proprio come quando uno piange,singhiozzando. Dopo qualche secondo si volta, guardandomi dritto negli occhi. Mi viene naturale metterle una mano sulla guancia,portando il suo viso contro il mio facendo toccare le nostre fronti. Chiudo gli occhi perché vederla così mi uccide. Lei viene subito ad accoccolarsi contro di me,mettendo la testa nascosta nel mio collo.

E: I don't know... - non smette di piangere per un secondo - what to do!

È una delle prime volte che non so cosa risponderle: non posso continuare a dirle che andrà tutto bene,perché non è così. Prima o poi verrà a sapere la verità e questo la distruggerà. Sto per dirle qualcosa ma il suo telefono inizia a suonare.

B: dovresti rispondere...potrebbe essere tua madre!

E: è lei!

B: allora rispondi!

E: non voglio!

B: Emma no puoi non risponderle,avanti.

Il telefono smette di suonare,così mi alzo allungando il braccio per prenderlo.

B: cinque chiamate perse!

Sua madre l'aveva chiamata già cinque volte in un'ora e lei non aveva ancora risposto.

B: chiamala!

Emma si alza di poco dal letto,con ancora la voce rotta dal pianto.

E: per dirle cosa?

B: che ti manca da morire!

E: no! Dovrei solo dirle che è una bugiarda!

B: questo non lo sai!

E: yes I do!

Mentre discutiamo,il telefono che ho in mano riprende a suonare e il nome sullo schermo è sempre quello di sua madre. Emma si risente sul letto girandomi le spalle,intenta a non voler rispondere,così faccio l'ultima cosa che si aspetta.

B: pronto!

Appena sente la mia voce si volta di scatto,guardandomi con gli occhi spalancati.

R: Emma?

B: no.... I'm Simone!

R: oh...

È ovviamente sorpresa di sentire la mia voce,perché è la prima volta in assoluto che ci parliamo.

R: hi Simone! Do you know where Emma is? I know she wanted me to call her!

B: she's right here!

Con lo sguardo serio passo il telefono a Emma,non lasciandole molta scelta.

Biondo ed Emma - Ricordati di... 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora