Capitolo 385

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E: nulla.

B: Emma...

E: mi ha chiesto perché stavo male.

B: voleva la scusa per sparare a zero su di me.

E: ha solo detto che sapeva che sarebbe finita così...

B: e che sono una pessima persona e che ti avrei fatta solo soffrire vero?

E: more or less.

Lo vedo diventare triste e leggermente infastidito,così cerco di farlo sorridere ancora.

E: io peró gli ho detto di smetterla e l'ho mandato via. - gli accarezzo il collo - Nonostante tutto,non volevo che le persone parlassero male di te.

B: poi?

E: niente.

B: figurati se non ti ha chiesto di uscire.

E: un paio di volte.

B: un paio! - alza gli occhi al cielo,visibilmente arrabbiato - Bastardo!

E: Simone!

B: non mi interessa delle buone maniere: é solo un viscido! Ha aspettato l'occasione giusta per venire da te,non curandosi del momento che stavi passando.

E: io peró non ho mai accettato.

B: Emma il problema non sei tu: ti conosco abbastanza da sapere che l'unica ragione per cui avresti accettato,sarebbe stata per pura educazione. Nonostante tutto quello che é successo,non ho mai dubitato del tuo amore e poi tu eri libera di andare con chi volevi. - mi accarezza la guancia molto dolcemente - Il mio problema é lui.

E: quando torneremo nessuno sarà un problema: ci sposeremo.

B: appena torneremo lo sistemo peró.

E: appena torniamo... - lo correggo - saluteremo i nostri amici.

B: poi lo sistemo.

E: poi vedremo.

Simone mi sorride,arrendendosi nel vedere che avrei sempre ribattuto alle sue frasi.

E: che dici,andiamo ora?

B: certo.

Mi da un bacio,sorridendomi e tenendomi stretta per la vita.

B: ti amo troppo. - si ferma appoggiando il suo naso contro il mio - E scusa se a volte sono troppo paranoico e geloso e...

Lo interrompo subito prima che lui inizi ad elencare tutti quelli che lui chiama difetti,ma che per me sono solo alcuni dei suoi pregi.

E: ti amo anche io scemo.

Lo bacio,ma lui mi morde leggermente il labbro.

E: ehy!

B: non si usano certe parole.

Ci mettiamo a ridere e iniziamo a camminare,tenendoci per mano.

B: ti va di andare in un posto?

E: dove?

B: da Cecilia.

E: ci sei già andato tu.

B: lo so,ma le avevo detto che ci sarei tornato con te,quando tutto sarebbe stato come doveva essere.

E: e come sai che é proprio oggi il giorno giusto?

B: tu ed io siamo insieme e l'anello é al tuo dito,quindi... - mi sorride - tutto é come deve essere.

E: d'accordo.

Sono leggermente preoccupata,non so bene perché,ma lo sono.

B: nervosa?

E: no,perché dovrei?

B: la gamba.

Indica la mia gamba,che ha iniziato a muoversi con piccoli tic:ormai Simone mi conosce fin troppo bene e certe cose non posso più nasconderle.

E: quella volta avevo solo pensato di andarci,ma se come hai detto,sa tutte quelle cose...

B: non é una di quelle che ti predice il futuro o robe così. - mi stringe la mano - Ti piacerà.

E: beh... - mi convinco - se ci credi tu,ci credo anche io.

B: allora andiamo! - mi sorride - Sarà contenta di vederti.

Ci dirigiamo verso il suo negozio,se così si può chiamare e io sono comunque agitata. Infondo ci ho sempre creduto nelle sue capacità,ma non volevo sembrare ridicola agli occhi di Simone. Dopo tutto quello che lui mi aveva raccontato,era impossibile non crederle ed era questo a spaventarmi un po': lei poteva sapere tutto e leggere dentro di noi. Arriviamo e Simone si volta verso di me,sorridendo.

B: da fuori sembra un normale ufficio,ma dentro ti spaventi.

E: in che senso?

Simone percepisce subito il mio tono ansioso e mi stringe la mano.

B: tranquilla. Solo che sembra un emporio dell'ottocento.

E: e lei com'é?

B: te l'ho detto...è confortante.

E: questo mi tranquillizza.

B: allora entriamo?

Annuisco e sempre tenendo la mano a Simone,entriamo. Appena mettiamo un piede dentro,sento come il rumore di un campanellino.

B: non preoccuparti. - mi indica in alto - É per far capire quando entra qualcuno.

Distolgo subito lo sguardo,per concentrarmi su quello che vedo intorno e mi rendo conto che Simone ha proprio ragione. Dopo pochi secondi però,vedo una figura minuta venire verso di noi.

X: hola!

Ci sorride e mi ritrovo davanti una bellissima donna,dai lineamenti chiaramente ispanici,dai lunghi capelli neri e due occhi molto scuri. Simone mi mette una mano dietro la schiena e insieme facciamo due passi avanti.

B: Cecilia.

Allungo la mano e sto per presentarmi,ma lei mi precede.

C: Emma sono muy contenta de conoscerte.

E: il piacere é mio.

Mi stringe la mano,mentre con un cenno saluta Simone e poi ci invita a seguirla. Simone mi fa strada e arriviamo in una stanza piena di una sacco di oggetti e un grande tavolo al centro. Simone mi sposta la sedia,facendomi sedere,per poi mettersi nella sedia di fianco a me. Io sono abbastanza impacciata,mentre lui sembra proprio a suo agio. Si volta verso di me e sorridendomi,mi appoggia la mano sulla coscia per tranquillizzarmi.

C: stai tranquilla Emma.

La guardo confusa,perché io non le ho detto una parola e lei é ancora in piedi,di spalle,intenta a fare non so cosa. Simone sorride e subito lei si volta con in mano un bastoncino di incenso e disegna in aria dei cerchi immaginari.

E: sto bene grazie.

C: so che sei nervosa,ma piano piano ti rilasserai: l'incenso distende i nervi.

Finalmente si siede di fronte a noi e ci guarda sorridendo.

C: allora Simone,como state?

B: bene grazie! 

Biondo ed Emma - Ricordati di... 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora