Capitolo 381

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Questa volta gli tiro proprio una sberla sul braccio.

E: Simone!

B: non fare la bambina Emma.

E: non sono una bambina!

B: la mia bambina,ma pur sempre una bambina che fa i capricci perché vuole il suo gioco preferito.

Quando fa così,mi fa salire proprio il nervoso: so che fa apposta e tutte le volte gongola quando riesce a prendere il punto. Allora mi alzo di poco sollevandomi e tenendomi sui gomiti.

B: cosa fai?

Tenta di darmi un bacio,mettendomi una mano dietro la schiena. Voglio scendere dal letto,ma Simone é sopra di me e non riesco a muovermi. Se gli dicessi che vorrei andare via,non mi farebbe mai andare,allora provo a trovare una scusa.

E: Simo...

B: che c'é?

E: ti sposti un po' che mi stai schiacciando?

Simone si guarda velocemente come per cercare di capire il punto in cui mi sta facendo male.

B: scusa amore.

Simone si stende sul fianco,accanto a me e senza nemmeno lasciargli il tempo di dire nulla,mi alzo dandogli le spalle.

B: dove vai?

Mi passa la mano lungo la schiena,allora mi volto leggermente con il viso e gli sorrido,dandogli un'altra possibilità. Sposto i miei capelli e inizio a raccoglierli in un morbido chignon,scoprendo il collo e accarezzandomelo.

E: sotto le coperte c'era caldo.

B: effettivamente...aspetta! - spinge con le mani la coperta in fondo ai piedi - Vieni,ora starai bene.

Batte la mano sul materasso per farmi segno di raggiungerlo,allora tiro il lenzuolo con un colpo secco e mettendomelo intorno,mi alzo. Simone rimane nudo sul letto e immediatamente si allunga per prendere la coperta che aveva appena tolto.

B: Emma ma che fai?

E: vado a farmi la doccia!

B: aspetta - mi guarda confuso - vengo anche io.

E: non ti voglio! - gli tiro i boxer che ha lasciato per terra - Pensa a ricaricarti!

Me ne vado in bagno sbattendo la porta. Mi libero del lenzuolo ed entro nella doccia,aprendo il getto caldo. Mentre mi sciacquo i capelli,mi fermo un secondo a osservare quel bellissimo anello sul mio anulare sinistro. Avrebbe potuto essere anche un piccolo cerchietto di plastica trovato in un pacchetto di patatine,ma lo avrei adorato di sicuro allo stesso modo: quello era il simbolo di ció che mi avrebbe legata a Simone per sempre. Non che avessimo bisogno di quel genere di cose per tenerci uniti,ma quello lo rendeva ufficiale. Nel momento in cui lo avevo visto inginocchiarsi e dire il mio nome,l'unica cosa che é uscita dalla mia bocca é stato un "oh my God!" soffocato dalle mani che avevo davanti alla bocca. Non potevo crederci:in quel momento ad una qualunque persona normale,sarebbero passati per la testa mille dubbi. Io e Simone siamo probabilmente troppo giovani,stiamo insieme tecnicamente da poco,non abbiamo ancora costruito il nostro futuro,ma sì. La sola cosa che é passata nella mia mente in quel momento é stata quella parola. Avrei voluto affrontare tutto con lui? Sì. Avrei voluto avere dei progetti con lui? Sì. Avrei voluto passare tutta la vita con Simone? Sì. Mai come stamattina peró,mi rendo conto di aver accettato anche di portare con me quel suo essere meravigliosamente irritante. Dopo qualche minuto sento un rumore provenire dalle ante della doccia.

E: Simone aspetta il tuo turno.

Mi giro solo qualche secondo,giusto il tempo di vederlo entrare e chiudere le ante dietro di sé. Sbuffo,in modo tale che mi senta e se ne vada senza che io dica più niente,ma dopo pochi secondi sento il suo corpo aderire contro il mio. Il suo petto é attaccato alla mia schiena,le sue mani scorrono lungo le mie braccia e il suo respiro caldo vibra dietro di me. Provo a dire qualcosa,ma Simone stampa le labbra sulla mia spalla.

B: shhh!

E: ho detto vai via!

B: la mia bambina ha bisogno di me.

Rimango seria e faccio qualche passo verso l'angolo della doccia,che mai come ora vorrei fosse più grande. Subito peró,le mani ferme ai miei polsi di Simone mi ritirano verso di lui,tornando a far aderire la mia schiena al suo corpo.

E: che cosa fai?

B: ti faccio capire quanto ti adoro.

Fa scorrere le sue mani lungo le mie braccia,spostando delicatamente i miei capelli con un dito e iniziando a baciarmi il collo.

E: Simo non...

Simone soffoca le mie parole,provocandomi uno dei brividi più grandi di sempre: una sua mano si sposta sul mio fianco,accarezzandolo e l'altra si é aperta sulla mia pancia,attirandomi ancora di più verso di lui.

B: ti amo principessa.

La mano che ha appoggiato sulla mia pancia,si abbassa leggermente accarezzandomi poco sotto l'ombelico. L'altra invece la fa salire lungo il mio fianco,facendola arrivare sotto il mio seno accarezzandone con le dita il contorno. Le sue labbra si spostano dietro al mio collo e mi da i suoi soliti baci. Non so come faccia ma non sento mai le sue labbra staccarsi,eppure é come se mi desse tanti morbidi baci. Non ho idea di come faccia,ma lo adoro quando fa così.

Biondo ed Emma - Ricordati di... 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora