Capitolo 358

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Ceniamo,guardando uno di quei classici film di Natale,grazie a Dio con i sottotitoli. Tra un boccone e l'altro condividiamo un sacco di ricordi: dai vecchi Natali quando eravamo bambini e tutto sembrava ancora normale,agli ultimi che avevamo passato insieme. Dopo cena,decidiamo di aprire i nostri regali: io le avevo comprato qualcosa a Roma,lasciando il pacco a casa mia. Non so perché,ma Sara ha avuto la bella idea di portarlo qui e devo dirlo:meno male. Almeno in questo modo possiamo aprirli insieme. Come al solito lei mi ha anche fatto un biglietto strappa lacrime,che fa commuovere persino lei mentre lo leggo. Il mio recita solo un normalissimo augurio di Natale,ma lei lo considera come uno dei biglietti migliori del mondo e mi abbraccia. Apro per primo il mio regalo e dentro trovo due cose. La prima é una foto mia e sua di qualche anno fa,mentre sotto c'é una bellissima felpa,su cui Sara ha fatto stampare la scritta "RnB Wave" e il simbolo che rappresenta la mia musica. Questa volta sono io a commuovermi,soprattutto dopo le sue parole,in cui mi ripete di essere fiera di me e di volermi un mondo di bene. Ora é il suo turno aprire il mio regalo: una scatola rettangolare. Mi guarda con aria molto curiosa,ma quando lo apre,inizia ad urlare come una pazza. Si alza,cominciando a saltellare come una rana impazzita,sventolando i tre biglietti per il concerto dei Coldplay che ci sarebbe stato allo Stadio Olimpico di Roma. Sara li adora e quella sarebbe stata la loro unica tappa in Italia. Mi si butta addosso,quasi stritolandomi tanto é contenta. Mi aveva parlato di volerci andare con le sue amiche,ma non aveva trovato i biglietti. La sua espressione rimane incredula,infatti mi chiede in che modo io sia riuscito a trovarli. Le dico che durante una delle mie serate di depressione,poco dopo aver rotto con Emma,avevo incontrato un mio vecchio conoscente che nel trovare queste cose era un mago. Chiaramente avevo dovuto pagarli un po' di più,ma Sara non era tenuta a saperlo. Rimaniamo a parlare ancora per un po',poi ci prepariamo per andare a letto. Avrei dovuto riaccompagnare Sara per prendere il volo delle otto,ma anche se sono già le undici e mezza,rimaniamo a parlare ancora un pochino. Non so bene di cosa mi stia parlando Sara,in questo momento,ma dopo un po' la sento strattonarmi il braccio.

S: Simo ci sei?

B: sì,scusa!

S: stai fissando il tuo cellulare da dieci minuti.

Mi volto verso di lei,distogliendo l'attenzione dal piccolo rettangolo appoggiato sul mio comodino.

S: dovrebbe chiamarti vero?

B: dovrebbe.

S: magari sta ancora festeggiando con suo fratello e i loro amici.

B: ho un brutto presentimento Sà.

S: Simo stai tranquillo:vedrai che ti chiama.

B: eppure sento che non lo farà.

S: adesso non pensarci! Vieni qui - mi prende il viso dandomi un bacio sulla guancia - ancora buon Natale e buona notte!

Mi sorride e va a mettersi sotto le coperte,dandomi le spalle. Mi sdraio quasi subito anche io,spegnendo la luce e rimanendo con gli occhi fissi sul mio cellulare,sperando che si illumini da un momento all'altro. Dopo un po' gli occhi iniziano a farsi pesanti,così mi addormento.

La mattina dopo é mia sorella a svegliarmi. Viene a scuotermi delicatamente per poi andare in cucina a prepararmi un caffé. É abbastanza presto e la prima cosa che faccio,é guardare quel cellulare. Apro WhatsApp e come pensavo,Emma non era stata per niente impegnata,perché il suo ultimo accesso é delle due e venti di mattina. Raggiungo mia sorella,sedendomi a fare colazione con lei,che prova in tutti i modi a rassicurarmi,ma ormai non c'é nulla da fare. Emma me lo aveva detto che non avrei dovuto aspettarmi nulla e io stesso le avevo chiesto di scegliere il meglio per se stessa. Certo,sapere che non sono io,non mi fa stare bene di sicuro. Ci prepariamo e,prendendo un taxi,andiamo all'aereoporto. Il suo volo parte tra qualche minuto,così la accompagno all'imbarco.

Biondo ed Emma - Ricordati di... 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora