Capitolo 350

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Siamo tutti leggermente su di giri,ma tutto si mantiene su un clima molto tranquillo. Anche se purtroppo odio il fatto di perdere la testa anche dopo un solo bicchiere,alla fine sono ancora abbastanza lucida. Di sicuro più di mio fratello che con i suoi amici si sta davvero dando alla pazza gioia,facendomi pensare a tutte le volte che lo avrà fatto senza che io nemmeno lo immaginassi. Mentre loro continuano a fare degli stupidi giochi,senza portarne a termine nemmeno uno; decido di andare all'ingresso. Vado al bancone e mi faccio versare un normale limonata,per smaltire l'alcol.

B: Emma!

Subito mi sembra persino di immaginare quella voce provenire dalle mie spalle,ma poi su una di quelle si appoggia una mano.

E: che diavolo ci fai ancora qui! Avresti dovuto essere già all'aereoporto.

B: che dici se saltiamo la parte in cui io ti dico che ti amo e che non me ne vado e mi dici che ci fai qui?

Vorrei ribattere,ma sono abbastanza andata per iniziare la solita discussione.

E: sono alla festa con mio fratello e i suoi amici,tu piuttosto?

B: ho letto che ci sarebbe stata una serata particolare e non volevo deprimermi in quell'appartamento!

E: potevi partecipare! - mi viene da sorridere - Di là sembra Disneyland! Almeno é meglio di quell'angolo in cui ti eri messo.

B: é una festa o no?

Lo guardo confusa non capendo se é davvero una domanda scema,o se sono io a non averla capita a causa dell'alcol. Nel dubbio muovo la testa su e giù.

B: beh - si porta il bicchiere alla bocca - allora non ho nulla da festeggiare,quindi andare di là non avrebbe avuto senso.

E: ti capisco!

B: già! - fa per andare via mettendo una banconota sul bancone - Vado così ti giro alla larga! Offro io tranquilla!

Lo guardo mentre il suo sguardo diventa triste: mi sento terribilmente in colpa. Alla fine quello che ha sbagliato é lui,ma vederlo così spento mi fa stare ancora più male di quanto già io non stia. É già verso l'uscita;allora,prendendo la borsa e la giacca,salto giù dallo sgabello e gli vado dietro.

E: Simo!

Simone si volta,estremamente confuso,pur mantenendo lo stesso sguardo spento di poco fa.

B: ho per caso dimenticato qualcosa sul bancone?

Inizia a tastarsi le tasche del giubbino e dei jeans.

E: no,ma...se vuoi possiamo fare due passi!

Non so come mi sia venuta questa idea,ma ho sentito qualcosa che mi ha fatto andare verso di lui. Simone abbassa lo sguardo,guardandomi serio.

B: io stavo andando a casa,non penso di fare molta strada.

E: posso accompagnarti se ti va.

Il suo sguardo diventa subito molto più dolce e le sue labbra mi accennano un tenero sorriso.

B: nulla potrebbe farmi più piacere.

Mi metto di fianco a lui e per i primi minuti restiamo in silenzio.

B: allora...

Lo vedo molto impacciato e lo capisco,ma questa sera riesco ad essere leggermente più sciolta.

E: stai bene vestito così!

Mi allontano un po' per osservare meglio i suoi normalissimi jeans e la sua banalissima camicia.

Biondo ed Emma - Ricordati di... 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora