E: credo sarà una delle tante domande che dovrò fare a mio padre!
X: perché non li hai chiamati entrambi?
E: non volevo si insospettissero:gli ho solo detto che avevo davvero bisogno di lui...già avevo accennato a mio padre dei ricordi che avevo avuto.
X: davvero?
Gli spiego che avevo fatto finta di sognarlo in quel modo e di come lui si fosse leggermente agitato nel sentire quelle cose.
X: posso chiederti perché proprio lui? Cioé...perché non hai fatto venire tua madre?
E: it may sound strange but...mi fa più male che sia stato lui a mentirmi! Amo mia madre,ma con lui ho sempre avuto una complicità diversa: sono sempre stata la sua bambina,per cui avrebbe mosso anche le montagne,se glielo avessi chiesto.
X: nonostante tutto allora possiamo dire che nulla é cambiato: lo consideri sempre tuo padre!
E: questo non cambierà mai! Ció che é cambiato é il tipo di rapporto che ora ci sarà tra di noi:ci siamo sempre ripromessi di essere sinceri nel bene e nel male. Lui ha infranto la nostra promessa.
X: hai pensato a cosa dirgli,a come introdurre la cosa?
Scuoto la testa,dicendo che ci avrei pensato nel momento in cui me lo sarei trovato davanti.
X: penso che il tuo disturbo sia legato a questo: anzi è sicuro! Vedrai che appena avrai chiara ogni cosa tutto si risolverà da sé.
E: lo spero! Non so dirle però con certezza quando verró la prossima volta.
X: non ti preoccupare Emma!
Mi sorride e subito dopo la sua segretaria entra,portandogli un cartone con due caffé. Lui la ringrazia e una volta uscita,lui mi offre il secondo caffé.
X: non che ti serva agitarti,peró ora ti puó far rilassare!
Lo ringrazio poi guardando l'orologio appeso dietro di lui,noto che sono già le cinque e mezza.
E: io ora devo andare!
Mi alzo prendendo tutti i fogli per rimetterli nel mio zaino.
X: certo! Mi ha fatto piacere la tua visita!
E: sono io che devo ringraziarla: ha fatto davvero molto per me!
Mi sorride e dopo essersi alzato,mi stringe la mano,accompagnandomi alla porta.
X: Emma posso permettermi di darti un consiglio? Non come medico,ma come padre.
Annuisco con la testa,sorprendendomi del fatto che anche lui avesse dei figli:non mi era passato nemmeno un secondo per la mente quella possibilità.
X: avrai tempo per capirlo e te lo auguro: fare i genitori é la cosa più difficile di tutte. Credimi peró per quanto i genitori siano tutti diversi,vogliamo tutti la stessa cosa:rendervi felici e proteggervi.
Fa un leggero sorriso,come se per esperienza personale sapesse benissimo di cosa sta parlando.
X: per farlo molte volte commettiamo degli errori! Se chiedessi ai miei figli,mi staccherebbero la testa un giorno sì e l'altro pure - mi viene inevitabilmente da ridere - ma darei anche la mia vita per loro.
Mentre parliamo,mi ha praticamente portata all'uscita.
X: quando parlerai con tuo padre,non dire frasi di cui potresti pentirti: arrabbiati,esprimi tutto ció che senti,ma prova anche solo per un secondo a capire!
Mi appoggia la mano sulla spalla e in quel esatto momento mi sembra quasi di sentire uno dei discorsi che era sempre solito farmi "lui". Gli stringo ancora la mano e dopo averlo salutato esco. Mi siedo nella panchina che é lì davanti per finire il caffé: é uno di quelli lunghi americani. Mi fa persino schifo tanto é annacquato,ma ho troppa sete. Una volta finito,lo butto nel cestino lì accanto e mi incammino per tornare indietro. Sono stanchissima: la notte passata con Simone mi ha davvero stremata. Il fatto che poi ci siamo dovuti alzare presto e andare a lezione,non ha di certo aiutato. Avrei potuto prendere un taxi,ma avevo bisogno di fare due passi sia per svegliarmi sia per avere il tempo di pensare. Dall'hotel allo studio medico non so quanti kilometri ci siano,ma più o meno a passo normale ci metto sempre un quarto d'ora,tuttavia ormai le mie gambe non reggono più nemmeno un metro. Arrivo in una lunga via alberata,così decido di sedermi cinque minuti all'ombra: siamo quasi a metà dicembre e anche se il clima é fresco,al sole c'é comunque caldo. Prendo il telefono e inizio a guardare un po' i social. Dopo circa dieci minuti,noto una lucidissima auto nera fermarsi di fronte a me. Subito non ci faccio caso,ma poi sento il piccolo rumore del finestrino che si sta abbassando.
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Biondo ed Emma - Ricordati di... 2
Romansa|SEQUEL| Ciao Ragazzi! Questo non è altro che il seguito del mio primo libro! Spero continuiate a leggere il primo e che seguiate bene tutta la storia,perchè essendo tutto molto dettagliato,è una di quelle storia che bisogna seguire fin dall'inizio...