Non potrai mai competere

200 9 4
                                    

"Mario te l'ho detto non voglio che tu ti intrometta"
"Baby stai tranquilla? Hai intenzione di sprecare altro tempo a rimproverarmi per qualcosa che non ho fatto o possiamo approfittare di questo tempo insieme per altro?" Mi stringe a sé cercando le mie labbra per baciarle.
Mi spoglia lentamente e guida i miei movimenti finché non veniamo.
È così bello farlo con lui, mi fa sentire speciale, quando mi guarda mi sento finalmente amata e mi dimentico tutti i complessi sul mio corpo.
Rimaniamo abbracciati nudi sul divano senza dirci nulla, solo i nostri respiri affannati e i nostri cuori che battono all'impazzata mentre riprendiamo fiato.
Il mio telefono che squilla ci riporta alla realtà.
Nicolò.
"Che cazzo gli dico?" Chiedo a Mario sperando mi dia la risposta che cerco, ma guardandolo negli occhi mi accorgo che è più in panico di me.
"Spesa? Una visita?"
"E se vuole raggiungermi?"
"Digli che sei qui per Celeste, che ho avuto un problema"
"Pure peggio"
"Boh digli che mi sto sentendo con una e non volevo farle sapere di avere una figlia così sei tornata a prenderla" ride.
"È vero?" Lo guardo confusa.
"Secondo te?" Mi guarda ridendo e mi scosta una ciocca di capelli dal viso.
Alla fine non rispondo e faccio per andarmene, ma lui mi trattiene per i fianchi e mi bacia il collo.
"Non andartene" mi sussurra.
"Non posso restare Mario, Nicolò..."
"Lo so... però..."
"Domani torno, te lo giuro"
Lo lascio con Celeste e mi precipito a casa di Nicolò.
Appena arrivo al piano del suo appartamento vedo tutta la mia roba fuori.
"Che succede?" Gli chiedo senza capire.
"Vattene"
Lo guardo senza parole.
"Dai, vai, sei libera, vattene da quello che pensi sia l'amore della tua vita, per lui sei solo da scopare"
"Nicolò cosa cazzo dici, lo conosco Mario, non potrebbe mai pensare una cosa del genere"
"Ah no?" Ghigna.
Prende il telefono e mi fa ascoltare un audio.
Riconosco subito la voce di Mario e le parole che pronuncia mi lasciano senza fiato, quasi mi viene voglia di vomitare.
"Che cazzo ci fai ancora con quella troia, ti prendi gli scarti degli altri? È solo brava a scopare, non immagini quanto sia stato divertente farmela sul tuo cazzo di divano, con lei che mi supplicava di sbatterla perché non riesci a darle due botte come si deve, inutile che ti illudi, non prova niente, né per te né per me, siamo solo due coglioni a starle dietro, lei per una scopata abbandonerebbe pure sua figlia"
Rimango impietrita.
Non riesco a capacitarmi di come Mario abbia anche solo potuto pensare quelle cose di me.
Non sembra nemmeno lui, non me lo sarei mai aspettata.
Faccio finta di nulla.
"E per te cosa sono invece? In tutti questi anni mi hai sempre usata! Che c'è? Ci sei rimasto male a sapere che adesso ti ho usato io per dimenticare lui? Mi sei solo servito per distrarmi e non pensare a lui, e non sei nemmeno stato utile dato che quando scopavamo speravo fossi lui, non potrai mai competere"
Raccolgo le mie cose e corro in macchina.
Appena sono certa che non mi veda scoppio a piangere.
Rimango una buona mezz'ora in macchina a piangere.
Le parole di Mario mi hanno fatta a pezzi.
Prima di andare a casa mia passo da lui e con tutta la freddezza che ho in corpo, dopo essermi asciugata le lacrime, mi riprendo mia figlia.
"Non possiamo più vederci, mi dispiace" gli dico senza dargli nessuna spiegazione, senza chiedergli nulla, senza nemmeno dargli il tempo di rispondermi.

Destiny 6Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora