"Ehi..." lo raggiungo, mentre Celeste è intenta a giocare con le sue bambole nuove.
"Ehi..." mi risponde giù di morale.
"Raccontami" gli chiedo.
"Niente, quella sera siamo usciti e mi ha detto che se volevo che lasciasse in pace Celeste avrei dovuto avere una relazione con lei, ho pensato di parlartene, ho pensato che avrei dovuto tutelare Celeste mentre cercavamo un'altra soluzione, poi ci sono andato a letto e avevo costantemente in mente te, volevo solo te lì al posto suo, mi sono reso conto di aver fatto una cazzata... ho capito che non avrei più voluto averci a che fare e ho pensato a questa come unica soluzione, il più lontano da lei così non vi avrebbe potute trovare, ma lei non si arrende, sta rendendo il trasferimento di Celeste nell'altra scuola complicato e mi tartassa di messaggi e la situazione mi sta sfuggendo di mano per cui l'unica cosa che mi viene in mente è tenervi il più lontano possibile da lei, ti giuro mi dispiace, non avrei mai dovuto accettare, mi sento male ogni volta che ci ripenso"
"Perchè non me lo hai detto prima?" Gli chiedo accarezzandogli una guancia.
"Ho pensato che tenendoti all'oscuro di tutto ti avrei tutelata"
"Ehi, le cose le risolviamo insieme ok? Devi parlarmene" lo abbraccio stretto.
"Quindi non ce l'hai con me?"
"Mi stai dicendo cazzate?" Controbatto.
"No, tieni, controlla tu stessa" sblocca il telefono e mi mostra la sua chat con lei, non mi interessa, ma mi cade lo sguardo su palesi messaggi di minaccia da parte di lei.
"Allora no, non ce l'ho con te, forse solo perchè avresti dovuto dirmelo prima" lo abbraccio di nuovo.
Mi stringe a sé riempiendomi di baci.
"Scusami, davvero"
"Non devi scusarti ok? Va tutto bene, la risolviamo, tu stai tranquillo"
"Ho combinato un casino... è tutta colpa mia..."
"Non è colpa tua ok? Non c'entri niente tu"
"Non l'hai frequentata mica tu? Dovevo rendermi conto di che persona fosse"
"Non l'ho frequentata io, ma so cosa vuol dire pensare che una persona sia diversa da come è realmente, tu con lei, io con Alessandro"
"Stiamo bene solo insieme noi due, dovremmo ricordarcelo la prossima volta che litighiamo" mi bacia la fronte stringendomi contro il suo petto.
Rimaniamo lì finché dalla nuova scuola di Celeste ci dicono che è tutto sotto controllo e che può finalmente frequentare.
Mario la accompagna e rimane alla prima lezione con lei per paura che non riesca ad ambientarsi.
Li passo a prendere tornando a casa da lavoro, Celeste è contenta e Mario è soddisfatto.
"Che dici se stasera la lasciamo con la nonna e noi due stiamo un po' insieme" mi dice abbracciandomi da dietro mentre faccio i piatti.
"Rimaniamo a casa, ti cucino io, guardiamo un film" mi morde leggermente un orecchio e mi bacia il collo.
"Non so se è il caso, domani ha scuola"
"Ce la porta mia madre, dai"
"D'accordo... ok" rido "tanto lo so che il tuo obiettivo non è niente di ciò che hai detto"
"Anche, ma mi manca stare un po' solo con te..."
"Va bene, ma il film lo scelgo io!"
Passiamo la sera insieme, guardiamo davvero un film e io mi addormento accoccolata a lui sul divano.
"Buongiorno" mi sussurra Mario baciandomi l'interno coscia.
Sorrido tenendo gli occhi chiusi mentre lo sento scivolare sempre più su, finché la sua lingua non mi tocca facendomi genere dal piacere.
"Che bel buongiorno" gli dico quando si stende affianco a me dopo avermi fatta venire.
"Potrebbe essere ancora meglio" mi attira a sè facendomi sedere su di lui.
"E come?" Sorrido maliziosamente mentre gli abbasso i boxer.
Lo faccio entrare dentro di me e lui mi trattiene per i fianchi, facendomi muovere più velocemente finché non raggiungiamo e tram i l'orgasmo.
"Cazzo è tardissimo" gli dico rendendomi conto che sono in ritardo.
"Ti accompagno io? Così non perdo tempo a cercare parcheggio?"
"Si grazie, sei un tesoro" lo bacio a stampo correndo a farmi una doccia.
Mi preparo di corsa e quando sono pronta mi porta in ufficio.
"Grazie baby, la vai a prendere tu Celeste? Io lavoro fino a tardi oggi"
"Si, certo, la passo a prendere e la porto da mamma che oggi devo andare in studio"
"D'accordo" gli schiocco un bacio prima di scendere.
Al lavoro il tempo non passa mai, ma quando verso ora di pranzo Mario mi chiama vado in panico.
"Scusa sei passata tu a prendere Celeste alla fine? Avresti potuto avvisarmi"
"No, dovevi andarci tu! Perché?"
"Perché a scuola dicono che già la sono venuti a prendere, è già uscita"
"Come è già uscita? Tua madre?"
"No, lei mi stava aspettando a casa"
Ho il cuore a mille, dove cazzo è mia figlia?