Mi richiama subito.
"La smetti? Fai ancora parte della mia vita e hai fatto benissimo a chiamarmi, se ti interessa saperlo si, effettivamente non sono solo e nel mio letto c'è una bellissima bimba, mi pare tu la conosca, Celeste, no?"
Mi fa sorridere tra le lacrime.
"Si, la conosco"
"Non devi farti questi problemi, sai che su di me puoi sempre contare, anche alle tre di notte"
"Ok... grazie..."
"Senti, metto Celeste in macchina e vengo a prenderti ok?"
"No, non fa niente, non farla uscire che prende freddo"
"Ok, allora rimango al telefono con te fin quando non ti addormenti, fai con comodo che tanto non ho sonno"
Rido.
"Grazie"
"Menomale mi mancava sentirti ridere"
"Mi mancava avere una conversazione normale con te"
"Senti... dovremmo parlare di quello che mi hai detto l'altro giorno no?"
"Fai come se non ti avessi detto niente..."
"Oh si invece, non mi piace che tu pensi di non valere niente, di essere inutile e tutte quelle cose orrende"
"Ma è la verità"
"No, ascolta, non mi interessa, avere un figlio da lei non l'avrebbe resa migliore di te, non provo nulla per lei, mi dispiaceva solo lasciarla da sola, tutto qui, se fossi voluto tornare con lei l'avrei fatto prima, ma amo te..."
"È che... eri così assente, non c'eri mai a casa... ti eri dimenticato di noi"
"Non potrei mai dimenticarmi di voi..."
"Pensavo di sì, che a lungo andare ti sarebbe pesato"
"Toglitelo dalla testa"
"Non ci riesco... sei troppo importante per me"
"Anche tu..."
Rimango in silenzio.
"Vorrei essere lì per abbracciarti in questo momento"
"Anche io vorrei che tu fossi qui..." mi rannicchio in un angolino del letto enorme.
"Domani mattina ti vengo a prendere"
"No... forse stare un po' lontani ci fa bene..."
"Ma smettila, non ti faccio passare un solo giorno di più da sola in quella casa"
"Non c'è bisogno..."
"Si invece, non provare a fare resistenza che ti prendo di peso e ti riporto qua" scherza.
Mi arrendo, continuiamo a parlare finché non fa giorno, parliamo di qualunque cosa e quando viene a prendermi sono in imbarazzo perché non so come trattarlo.
Abbiamo chiarito le cose tra noi ma non so cosa voglio e cosa vuole lui.
Rimango in silenzio in macchina e quando arriviamo a casa sua mi prende le valigie e mi trascina a letto.
"Devi riposarti che non hai dormito per niente stanotte, prenditi il giorno libero oggi" mi dice accarezzandomi il viso.
"Ho già chiamato per avvertire"
"Bene" mi rimbocca le coperte sorridendo e si stende affianco a me.
Lo guardo negli occhi e lui mi accarezza una guancia, finché lentamente non si avvicina a me.
"Posso baciarti?" Mi chiede timidamente.