"Chi era?" Mi chiede Mario rigirandosi nel letto e abbracciandomi.
"Hanno sbagliato numero" gli dico baciandolo.
"Davvero?"
"Si... uno di quei numeri di vendite"
"Mmm ok... vieni qui" mi stringe forte e mi riempie di baci.
"Oggi ho voglia di divertirmi di nuovo" gli sussurro, posandogli un bacio sulle labbra.
"Possiamo già iniziare qui" mi riempie di baci sorridendo.
"Aspetta vado a prendere..."
"Dai basta! Non scherzare con quella roba"
"È tutto ok Mario stai calmo" sorrido nervosamente.
"Sapevo che non avrei mai dovuto fartelo fare"
"Un'ultima volta dai... da domani basta"
"Ti ho detto di no" si alza lasciandomi sola a letto.
Lo raggiungo mentre si dirige in sala prende la bustina e fa per buttarla.
"Ti prego, solo questa... poi non la prendo più"
"La smetti di fare la bambina?"
"Perché devi sempre rovinare tutto cazzo? Non sono una bambina, smettila di trattarmi come se fossi mio padre, cos'è vuoi compensare alla cazzata enorme che hai fatto con Celeste dimostrandoti così protettivo con me? Perché sai com'è se fossi stato davvero un buon padre ora non saremmo nemmeno qui senza di lei"
Mi guarda senza parlare e sbatte la bustina sul tavolo andandosene in veranda.
"Ma fai come cazzo ti pare" mi dice abbassando lo sguardo.
"No aspetta..." lo seguo cercando di fermarlo ma lui non mi ascolta.
Lo prendo per un braccio e lui mi strattona per allontanarmi.
"Scusami... ho esagerato..."
"Ah davvero? Hai esagerato? Strano non me ne ero accorto! Come se la colpa fosse solo mia, come se a rapirla non fosse stato uno che ti sei scopata tu... sono iperprotettivo nei tuoi confronti, è vero, perché appena mi distraggo un attimo ti cacci sempre nei casini e poi una soluzione devo trovarla sempre io..."
"Ho perso il controllo scusa... non volevo dire quelle cose"
"Te l'ho detto che quella merda ti da alla testa" mi lascia lì andandosi a sedere con lo sguardo fisso verso il mare.
Mi siedo accanto a lui senza parlare.
Rimango lì per un po', fin quando non gli poso la testa sulla spalla cercando il contatto con lui.
Non mi dice niente, ma non si sposta per cui inizio a parlare.
"Hai ragione... mi caccio sempre nei casini e non so dove sarei ora se non ci fossi tu... scusami"
Non mi risponde.
"Ho fatto tutta quella scenata per della droga non ti biasimo se non vuoi parlarmi più... sono una stupida... sei il mio angelo custode tu, non ti meriti di essere trattato così"
"Smettila di fare la leccaculo" mi prende in giro.
"Però ha funzionato?" Gli sorrido.
"Forse..." si sforza di non sorridere.
Mi sporgo verso di lui baciandogli una guancia e lui mi risponde con un bacio sulla fronte.
"Ti giuro che non la prendo più"
"Brava... ottima scelta" continua a prendermi in giro.
Mi spinge leggermente con la spalla facendomi perdere l'equilibrio e io ricambio facendolo ridere quando si rende conto che non ho la forza di smuoverlo.
"Rientro un attimo dentro, vado a disfarmi dell'oggetto della discordia"
"Intendi a fartela?"
"No, a meno che non hai cambiato idea la butto"
Mi alzo e vado in cucina.
Sembra tutto tornato alla normalità, finché Mario non torna in casa e inizia a fissarmi incazzatissimo.
"Per quale cazzo di motivo non mi hai detto che questa mattina ha chiamato la polizia? Ma soprattutto mi spieghi perché cazzo non hai risposto?"
Rimango impietrita senza riuscire a parlare mentre lui continua a urlarmi contro e realizzo di aver fatto un'enorme cazzata.