Passiamo il resto del viaggio in giro, non parliamo molto e quando cerco di chiedergli perché sia così silenzioso cambia discorso.
Torniamo a Milano e lui è strano.
Appena arriviamo passa in studio e mi lascia a casa da sola.
Abbiamo parlato di nuovo del mio lavoro in aereo e so che si sente in colpa, ma non voglio che si allontani da me per questo.
"Dato che la andiamo a prendere domani Celeste, che dici se stasera usciamo? Mi hanno invitato a questa festa..."
"Senti Mario non mi va... se vuoi andare tu vai non c'è problema"
"Dai! Ci divertiamo"
"Non mi sento tanto bene, ti prego non costringermi"
"Ok... va bene..."
Chiude la chiamata e non mi risponde per ore.
Inizio a preoccuparmi quando verso le tre di notte ancora non mi risponde.
Mi ha detto il nome del locale per cui prendo la macchina e guido fino a lì pensando sia successo qualcosa.
Trovo la sua macchina lì vicino e mi tranquillizzo, ma entrando mi rendo conto che sarebbe stato meglio non trovarlo.
Lo vedo avvinghiato ad una ragazza che mi somiglia, la stringe a sé e la bacia come se non fosse impegnato, come se io non esistessi per lui.
Prima che si accorga della mia presenza vado via.
Rimango in macchina e scoppio a piangere.
Torno a casa e tra le lacrime avverto delle forti nausee.
È da oggi che non mi sento bene e inizio a preoccuparmi.
Controllo il ciclo e realizzo di avere un ritardo, cerco per casa un test e mentre attendo scoppio di nuovo a piangere.MARIO'S POV
Non riesco a pensare che lei mi eviti, è colpa mia se ha rifiutato il lavoro e mi sento responsabile.
Vorrei farla divertire, non farla pensare, ma sento come se lei mi rifiutasse.
È fredda e distaccata e quando finge di interessarsi a me mi risulta difficile crederle perché la conosco e so che che ci ripenserà, che si accorgerà di essere stata una stupida ad essere rimasta con me, a non aver accettato il lavoro a New York.
Esco dallo studio e vado a questa festa dove non vorrei essere, ma l'alcol e il fumo ora sembrano una buona idea, una via d'uscita.
Bevo talmente tanto da dimenticarmi anche come mi chiamo e quando mi si presenta questa ragazza immagino sia lei, è davvero bella, il vestito che indossa le evidenzia le curve e non ci penso due volte a lasciarmi andare e provarci con lei, pensando che possa darmi la stessa felicità che mi faceva provare lei.
Balliamo tutta la sera insieme e le ore passano, la bacio, ci sa fare, mi chiede di accompagnarla a casa dato che le amiche sono già andate via e mi invita a salire da lei.
La scopo come non potrei mai fare con Lol, rimaniamo svegli tutta la notte per scopare e la mattina dopo sono esausto.
Dopo aver smaltito l'alcol non sembra più una buona idea.
Mi sento ancora più in colpa.
È questo il modo di ringraziarla per aver scelto me?
Mi sento un coglione.
Torno a casa che è mezzogiorno.
"Scusa.. si è fatto tardi e non volevo svegliarti, sono andato a dormire in studio"
"Non serve mentire...
"Te lo giur-"
"So la verità, ti ho visto"
"Mi hai visto?"
"Già... perché come una cogliona mi sono preoccupata perché non rispondevi mentre in realtà eri con un'altra..."
"Scusami... davvero non so che dirti, ero ubriaco... fatto... non avevo il controllo di me stesso"
Mi guarda con gli occhi gonfi di lacrime.
"Sono incinta Mario... ma credo sia inutile parlarne ora..."