Tutta colpa mia

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Torno a casa e liquido la baby sitter prima di aprire una bottiglia di vino e attaccarmici.
Suonano alla porta e ancora distrutta mi asciugo le lacrime e vado ad aprire pensando che abbia dimenticato qualcosa.
Mi ritrovo davanti Mario che mi fissa senza dirmi niente.
Faccio per chiudere ma lui mi blocca.
"Che c'è? Volevi parlarmi?"
"Niente, ho sbagliato a venire da te..."
"Senti... smettiamola di fare come i bambini, frequentare altre persone e poi ritrovarci a pensarci a vicenda... io voglio te, tu vuoi me, basta con questi tira e molla"
Cerca di baciarmi ma mi allontano.
"Mario io non voglio te... ero solo venuta a dirti che tra noi è finita" mento.
Non voglio ammettere nemmeno a me stessa che vederlo con un'altra mi ha fatto male.
"Con un pacco di dolci?"
"Cosa c'entra? Eravamo in buoni rapporti.."
"Prima di vedermi con un'altra?"
"Già infatti, dovresti essere da lei..."
"Anche tu da... come si chiama quello?" Mi dice con una smorfia.
"Alessandro... ma cosa ti interessa?"
"Senti, almeno io l'ho ammesso che non riesco a non pensarti... sii sincera"
"Mario non provo nulla! Basta! Finiamola qui! Non ne vale la pena"
"Non ne vale la pena?"
"Già..."
"Lol cazzo stai parlando della nostra storia come se fosse una scocciatura"
"E lo è! Non so come comportarmi con te! Ti dico che non dobbiamo mettere in mezzo i sentimenti e tu diventi geloso, mi dici che mi ami mentre mi scopi, mi scrivi dieci messaggi al giorno, vogliamo due cose diverse, non so se ti è chiaro"
"Sai per un attimo ho pensato che fossi venuta a dirmi che ci avevi ripensato, che volevi tornare insieme a me, che ti eri resa conto di provare qualcosa"
"Beh hai pensato male" gli dico quasi con le lacrime agli occhi.
"Quella cos'è?" Indica la bottiglia che ho in mano.
"Non ti interessa" la nascondo.
"Si che mi interessa, c'è mia figlia con te"
"Sai avevi ragione quando hai detto a Matteo che avevi dubbi sul fatto che fosse tua figlia, non è tua, ora puoi sparire dalla mia vita e lasciarmi in pace per sempre ok?" Ormai sono disposta a tutto per ferirlo e per farlo andare via.
Mi fissa qualche secondo.
"Se è questo che vuoi..."
Mi dice prima di andarsene.
Scoppio a piangere appena chiuso la porta e riprendo a bere.
Poco più di un'oretta dopo mi chiama la polizia.
"Senta signora suo marito ha fatto un incidente, è grave, lo stanno portando in ospedale, se voleva uccidersi era sulla buona strada, andava troppo veloce"
Lascio la presa e il telefono cade per terra.
"Signora?" Sento in lontananza.
Mi manca l'aria.
È tutta colpa mia.

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