Ormai Mario viene a trovarci ogni giorno per costringere Celeste a fare i compiti.
Più cresce e più per lei andare a scuola è una tortura.
Mario cerca di convincerla ogni giorno, ma secondo me ci nasconde qualcosa per cui non vuole andare.
Quando torno a casa dal lavoro li trovo sempre insieme al tavolo con lui che le insegna ciò che non ha capito e credo siano bellissimi insieme.
"Ciao che fate?" Abbraccio Celeste e saluto Mario con i due baci Mario.
Come mi chino su di lui per salutarlo noto la chat sul suo telefono.
"I miei nudes non li volevi però, da quando ti piace fare sexting?" Gli dico leggendo con la coda dell'occhio i messaggi provocanti tra lui e la ragazza con cui sta parlando, dopo che lei gli ha mandato una foto nuda.
"Che me ne facevo dei tuoi nudes quando potevo vederti dal vivo?"
"Beh puoi andare da lei, io e Celeste ce la caviamo tranquillamente anche da sole, non vorrei costringerti ad aspettare per vederla" gli dico acida.
Mi fa innervosire vederlo scrivere quelle cose mentre è con Celeste, non mi interessa con chi esca, ma voglio che tenga le sue scopate lontane da nostra figlia.
"Ok" si alza salutandola e va via.
Ci rimango malissimo, davvero è più importante di Celeste?
Aiuto Celeste prima di preparare la cena per tutte e tre e poi mi metto a guardare i cartoni.
"Papà dov'è?" Mi chiede lei, abitata a lui che spesso rimane a cena e aspetta che lei si addormenti per andarsene.
"Non c'è oggi, però ci sono io, dai che stanotte ci addormentiamo insieme"
"Però mi manca papà, oggi è scappato via"
"Aveva di meglio da fare" la abbraccio.
La metto a letto e aspetto che si addormenti prima di uscire in balcone a fumare e prendere un po' d'aria.
Mi arriva un messaggio da Mario.
"Dai la buonanotte a Celeste da parte mia"
"Celeste già dorme, dovresti saperlo" gli rispondo fredda.
Inizio a tornare più tardi da lavoro per non incontrarlo.
Capisco che vederlo e sapere che ora è di un'altra mi fa male.
Quando dopo una settimana dal nostro ultimo incontro me lo ritrovo ad aspettarmi a casa mi rendo conto che mi é mancato.
"Ciao! È da tanto che non cenavo con voi" mi dice abbracciandomi.
"Ciao" lo saluto distaccata.
Cerca di convincermi a mangiare con loro, anche Celeste insiste, lui sembra essere tornato il solito, per cui mi convinco a rimanere un po' con loro.
Mentre Mario si toglie la giacca e si siede al tavolo gli cade dalla tasca una scatolina.
Si apre sul pavimento mostrando il contenuto.
Un anello bellissimo, con una pietra enorme circondata da diamanti.
Mi casca il mondo addosso pensando che se gli ha regalato un anello significa che è una storia seria, che non sta con lei solo per divertimento, che è andato davvero avanti.
Sono felice per lui, ma allo stesso tempo rimpiango il fatto di non averci riprovato di nuovo con lui.
E ora lui non è più mio, forse me lo merito.
Spero davvero che lei lo tratti bene.
Raccolgo la scatolina e gliela porgo senza fare domande.
Mi guarda ma distolgo subito lo sguardo per non fargli notare le lacrime che mi velano gli occhi.
Non riesco a mangiare, fisso il mio piatto mangiando piccoli bocconi e mentre Mario e Celeste guardano i cartoni faccio i piatti e poi mi rintano a letto.
Mi sveglio quando Mario porta in braccio in camera Celeste già addormentata e la posa sul letto affianco a me.
Si china su di me convinto che io dorma e mi accarezza i capelli posandomi un bacio sulla fronte.
"Buonanotte" mi sussurra prima di andare.
Scoppio a piangere appena lo sento uscire.
Mi sveglio presto e prima di andare al lavoro passo dall'avvocato.
Mi faccio preparare le carte del divorzio, le firmo e tornando a casa dopo il lavoro certa di trovarlo lì gliele dò.
"Senti ieri... ho visto l'anello e... credo ti servano queste... spero solo che siate felici... e che lei voglia bene a Celeste... forse dovresti presentargliela... non so come funzionano queste cose..." forzo un sorriso senza riuscire a guardarlo.
"Grazie... davvero... erano giorni che volevo chiedertelo ma non sapevo come fare... non pensavo saresti stata così comprensiva" mi dice guardando le carte.
"Ma figurati, voglio il tuo bene... scusa, non mi sento molto bene, vado a letto"