Me lo devi

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NICOLÒ'S POV
Esco da casa di Lol e realizzo di essere invidioso da morire, vorrei essere al posto di Mario, vorrei la sua vita con lei, sua figlia, tutto ciò che avrei potuto avere e che mi ha tolto lui.
Inutile che fa il bravo ragazzo quando è stato lui a portarsi a letto lei quando stava con me e a voltarmi le spalle per una donna.
Non sono mai stato il massimo con lei ma prima che arrivasse lui nella sua vita sono sempre riuscito a recuperarla e salvare la nostra relazione.
Ora lei è come stregata da lui, mi fa male vedere quanto lo ami, ma come biasimarla, gioca ad essere il ragazzo perfetto.
Lo odio talmente tanto che gli toglierei qualunque cosa per riprendermela, non se la merita, non si merita una famiglia con lei, non si merita di guardare sua figlia e notare che assomiglia a lei.
Mi salta in mente l'idea più infame che esista, lei è ubriaca, lui troppo lontano per accorrere in tempo, sarà più facile del dovuto.
Faccio una segnalazione anonima ai servizi sociali.
Gli toglieranno la bimba, litigheranno e io sarò qui a consolare la mia Lol e riprendermela.

Mi sveglio col rumore insistente del citofono.
"Scendi immediatamente" mi urla Mario.
"Ehi ehi calma amico"
"Amico? Nicolò è la volta buona che ti ammazzo"
"Tu?" Rido "non ne sei capace, per questo non te la meriti, parli solo ma a fatti non sei in grado di far male ad una mosca nemmeno per proteggerla"
"Scendi e vediamo"
"Arrivo" rido.
Scendo e quando lo vedo gli sorrido.
Mi fa tenerezza, prova in tutti i modi a convincerla ed autoconvincersi che è in grado di proteggerla, quando sappiamo entrambi che non riuscirà mai ad andare a fondo.
"Beh che dovevi dirmi?" Lo prendo in giro.
Mi colpisce talmente forte da farmi perdere l'equilibrio, non l'ho mai visto così ma lo conosco a tal punto da sapere di poter stare tranquillo.
Mi butta a terra mentre cerco di difendermi fino a quasi perdere le forze.
"Guarda lì" gli indico la telecamera davanti al portone che ci ha ripresi perfettamente.
"Da amico, fossi in te scapparei, che se sporgo denuncia non ci vorrà tanto a capire chi sia stato" rido con le ultime forze rimaste.
So che chiama un'ambulanza e poi non mi ricordo più niente, tutto buio, mi risveglio in ospedale da solo e pieno di fasciature.

Nel pomeriggio la vedo entrare, almeno sono ridotto a pezzi ma è venuta a trovarmi.
"Mario non sa che sono qui" esordisce.
Faccio un sorrisetto, in fondo non riesce a starmi lontana.
Ma quando inizia a parlare capisco che forse non c'è più speranza.
Non è mai stata così con me, sono sempre stata io a doverla difendere, se è qui davanti a me a minacciarmi per proteggere lui significa che lo ama follemente.
Un po' mi rattrista, alla fine ogni sforzo è stato inutile.
Dopo che ha finito il suo discorsetto la vedo andare via soddisfatta.
In un certo senso questo atteggiamento l'ha preso da me, l'alunna che supera il maestro.

Ci penso qualche giorno e quando esco dall'ospedale dopo aver recuperato tutte le prove vado a casa sua quando so che Mario è in studio.
Appena mi apre le porgo tutti i documenti
"Qui ci sono foto con altre, con la data in cui sono state scattate, dì che ti ho tradita diverse volte e sicuramente ti danno l'annullamento, ci vediamo in tribunale, ma stai tranquilla, lui è al sicuro, non lo denuncio"
Mi guarda poco convinta, quasi senza aspettarsi da parte mia una buona azione.
"Ah... per ricambiare il favore... voglio accompagnarti a scegliere il vestito da sposa, me lo devi"

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